L'Aquila, finalmente a 11 anni dal terremoto può partire la ricostruzione della Cattedrale: la Soprintendenza autorizza


Finalmente, undici anni dopo il terremoto che, nel 2009, devastò il centro storico dell’Aquila, può partire la ricostruzione della cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, uno degli edifici più disastrati del capoluogo abruzzese: era inagibile da quella data, e nessun progetto di restauro da allora era partito. La cattedrale è una delle chiese cittadine (assieme a San Marco, Santa Maria di Collegmaggio, Santa Maria del Suffragio e Santa Maria a Paganica) che hanno subito il crollo totale di una porzione di copertura del transetto e delle murature annesse, con gravi conseguenze per la restante struttura delle navate e importanti perdite per quanto riguarda gli apparati decorativi sottostanti. Ora, l’atto di autorizzazione del progetto di intervento è stato formalmente trasmesso al Segretariato regionale del Ministero dei Beni Culturali per l’Abruzzo: la ricostruzione può dunque cominciare.

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città dell’Aquila e i comuni del cratere fa sapere che il lungo lasso di tempo occorso per avviare il progetto è dovuto alla particolare complessità del monumento e del contesto, unita ai danni fortemente compromettenti (e aggravati dal lungo tempo trascorso, oltre che dalle sollecitazioni dovute ai successivi eventi sismici del 2016 e del 2017), che hanno comportato difficili scelte progettuali per la ricostruzione e il restauro. Scelte che richiedevano adeguati approfondimenti preliminari, e che pertanto hanno reso necessario un percorso di istruttoria tecnica particolarmente attento e dettagliato.

Nell’ottobre 2018, infatti, dopo il primo esame del progetto depositato, era stata evidenziata la necessità di integrare la conoscenza dello stato di fatto con più approfonditi elaborati di analisi e documentazione. Intanto, nell’aprile del 2019, la Soprintendenza, al fine di accelerare la valutazione e consentire un più rapido avvio delle fasi successive per il restauro della chiesa, ha a deciso di istituire un tavolo tecnico permanente, costituendo una Commissione interna multidisciplinare (sul modello di quanto già fatto per l’adiacente complesso dell’Arcivescovado). In quella sede è stato garantito un confronto periodico e costante con progettisti, proprietà e committenza, al fine di affrontare in modo unitario e integrato le diverse problematiche di natura strutturale, architettonica, archeologica e storico-artistica.

Nei quattordici mesi successivi (quindi fino a oggi), si sono svolti ben 25 incontri (tra riunioni e sopralluoghi tecnici) che hanno affrontato le principali tematiche emerse, tra cui la necessità di indagini più ampie per la conoscenza della stratificazione storico-archeologica del sito, le modalità di consolidamento complessivo e di ricostruzione della parte crollata, le reintegrazioni delle lacune degli apparati decorativi (pittorici e plastici) e l’impiantistica. Proprio le indagini archeologiche (che inizialmente non erano previste) hanno confermato la rilevanza della stratificazione del sottosuolo della Cattedrale, portando alla luce ambienti sepolcrali e porzioni di paramenti murari risalenti alla chiesa originaria e precedentemente non noti. Ulteriori approfondimenti saranno necessari per alcuni specifici aspetti (come il recupero ed il reintegro degli apparati decorativi più compromessi) da valutare anche nel corso delle successive fasi realizzative.

Come se non bastasse, si è poi messa di mezzo l’emergenza Covid-19, che però non ha causato rallentamenti rilevanti, perché la fase finale dell’istruttoria, tra marzo e maggio, è stata comunque portata avanti nonostante le difficoltà di gestione del lavoro, ricorrendo anche a modalità di confronto e valutazione per via telematica. Tutti gli adeguamenti progettuali e gli approfondimenti connessi hanno trovato formalizzazione con la consegna definitiva del progetto effettuata a fine maggio 2020. La riunione conclusiva della Commissione si è svolta mercoledì 17 giugno e ha permesso alla Soprintendenza di concludere l’iter e di procedere al formale rilascio dell’autorizzazione, che potrà ora consentire al Segretariato regionale MIBACT, stazione appaltante, i successivi passaggi per l’attuazione dell’intervento.

“Consapevoli dell’importanza di dare un segnale concreto ed operativo per il positivo avvio del restauro del Duomo”, ha dichiarato la soprintendente Alessandra Vittorini, “abbiamo ritenuto di accompagnare questo complesso percorso istruttorio con la costituzione di una apposita Commissione multidisciplinare interna che potesse dialogare efficacemente sul piano tecnico e scientifico con le diverse componenti coinvolte. L’estensione del danno e la complessità delle soluzioni proposte richiedevano un approccio sistematico, che ha prodotto una maggior puntualizzazione dell’intero progetto. Sarà necessario proseguire con la stessa attenzione anche nelle successive fasi di cantiere. Ringrazio per l’impegno dedicato tutti i funzionari della Commissione, che hanno lavorato intensamente in questi due anni. Un ringraziamento va anche ai progettisti, ai rappresentanti della proprietà e della stazione appaltante per la disponibilità dimostrata ad un percorso condiviso che ha fornito sicuramente un’ottima base per tutto il proseguimento del lavoro”.

L'Aquila, finalmente a 11 anni dal terremoto può partire la ricostruzione della Cattedrale: la Soprintendenza autorizza
L'Aquila, finalmente a 11 anni dal terremoto può partire la ricostruzione della Cattedrale: la Soprintendenza autorizza


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