È Pistoia la Capitale Italiana del Libro 2026. L’annuncio ufficiale è stato dato questa mattina, nel corso di una cerimonia tenutasi a Roma, alla presenza della Giuria di esperti e dei rappresentanti dei comuni finalisti. All’evento hanno preso parte il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, la Direttrice generale Biblioteche e Istituti Culturali Paola Passarelli, il Presidente del Centro per il libro e la lettura Giuseppe Iannaccone e il Presidente del Consiglio scientifico del Centro, nonché della Giuria, Adriano Monti Buzzetti.
Di seguito la motivazione: “Il dossier si distingue per l’elevata qualità progettuale e per la visione inclusiva e profondamente radicata nel tessuto sociale e culturale della città. Particolarmente apprezzata è la forte coerenza del progetto rispetto alle finalità e agli obiettivi del bando, con una proposta che si segnala per la grande attenzione ai bisogni della comunità, affrontando tematiche di urgente attualità come la povertà educativa, l’inclusione, il cambiamento climatico, l’intelligenza artificiale e il divario digitale, e proponendo la lettura come strategia e strumento di emancipazione, coesione sociale e cambiamento. L’ articolazione progettuale è concreta e ben strutturata, con oltre 1500 iniziative distribuite lungo l’anno, che testimoniano una pianificazione solida e una volontà di continuità dell’azione culturale. Il programma si distingue per la ricchezza e la varietà delle proposte, che spaziano dalle mostre tematiche (”Tracce nei libri“, ”Lost in translation“) a iniziative originali come il ”Librobus“, il ”Prestito a domicilio“, il progetto ”Nati sotto il segno dei libri“ , ”Regala un libro, ricevi un libro“, ”Liste nozze in libreria“, ”Buste a sorpresa“: tutte iniziative utili a mantenere al centro il rapporto diretto tra individuo e libro, valorizzando la lettura come esperienza personale e quotidiana. Al contempo il progetto intende presentare la lettura anche come esperienza collettiva e condivisa, con la proposta di attività (come gli ”Speed date letterari“) che favoriscano la costruzione di legami sociali attraverso l’azione del leggere. Degna di particolare nota è la grande attenzione dedicata alla filiera del libro, con collaborazioni con i centri per l’impiego, per attività di ricerca di talenti in ambito editoriale e seminari sulla produzione della carta in una lungimirante visione che coniuga lavoro, lettura e opportunità di crescita personale e collettiva. Il coinvolgimento di spazi non convenzionali per la lettura - come ristoranti, musei e impianti sportivi - che diventano presidi di bibliodiversità alla stregua della biblioteca, testimonia la volontà di ”invadere“ il quotidiano con il libro, rendendolo pervasivo e parte integrante della vita individuale e cittadina. L’adesione a campagne nazionali e la collaborazione con altri enti locali, con gli editori e con le librerie dimostrano una rete già attiva e pronta a valorizzare il ruolo del libro come motore di sviluppo culturale e social e. Dal punto di vista gestionale, il dossier è solido e dettagliato, con un apprezzabile modello di governance inclusiva che prevede il coinvolgimento attivo di rappresentanti del mondo dell’editoria locale, librai, bibliotecari, volontari, esercenti, cittadini, associazioni culturali favorendo la partecipazione dei principali portatori di interesse e della società civile, contribuendo alla sostenibilità del progetto anche oltre la durata dell’anno di conferimento del titolo, e garantendo una capacità operativa concreta e immediata. Il budget è dettagliato, coerente e orientato all’investimento, con una significativa quota del finanziamento ministeriale destinata all’acquisto di libri, e il progetto può contare su cospicui co-finanziamenti da parte di soggetti pubblici e privati. Il sistema di monitoraggio, affidato ad un soggetto esterno, è basato su un cruscotto dettagliato di indicatori, atto a garantire trasparenza e capacità di adattamento lungo il percorso. Nel progetto è riconoscibile un esempio di ”ordinario straordinario“: una proposta che non cerca effetti speciali, ma che punta sulla forza della rete, sulla qualità delle relazioni, sulla centralità del libro come strumento di cambiamento; una proposta matura, credibile e ispirata, in linea con le finalità del bando e capace di offrire una visione di lungo periodo. Il giudizio è stato eccellente. Pur in presenza di altri progetti qualitativamente elevati e meritevoli di attenzione, pertanto, la Giuria, all’unanimità, raccomanda Pistoia come Capitale italiana del libro per l’anno 2026”.
Le cinque città finaliste in lizza per il titolo erano Carmagnola (Torino) con il progetto Identità, libri e territorio, Perugia con Gocce. L’acqua si fa voce, Pistoia con Pistoia: l’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro, Nardò (Lecce) con Nardò Capitale della Lettura Rigenerativa: Territori, Comunità, Futuro e Tito (Potenza) con Una lettura che rigenera. Tito 2026, tra identità, diversità, comunità e futuro.
Pistoia riceverà un finanziamento di 500.000 euro per realizzare il programma culturale delineato nel dossier di candidatura. L’iniziativa, promossa dal Ministero della Cultura, rientra nel più ampio progetto nazionale volto a promuovere la lettura, valorizzare la filiera editoriale e rafforzare la coesione sociale, incentivando la partecipazione attiva dei cittadini attraverso il libro come strumento di crescita e condivisione.
“Essere Capitale Italiana del Libro non significa soltanto promuovere la lettura o celebrare il libro come oggetto, ma riconoscerne la forza simbolica: quella di unire le persone, di creare legami, di alimentare la coscienza civile. Come ricordava Platone, nel dialogo che nasce intorno al libro si costruisce la comunità. Con questa settima edizione, nel segno del Piano Olivetti per la Cultura, vogliamo che le istituzioni continuino a illuminare le geografie materiali e immateriali del nostro Paese, dando voce ai territori, alle idee e alla bellezza che ogni giorno l’Italia sa reinventare. Arrendersi alla forza della lettura, oggi, è la più bella delle vittorie”, ha sottolineato il ministro Alessandro Giuli.
“Siamo onorati di questo riconoscimento e saremo all’altezza del compito che ci è stato dato, frutto di due decenni di lavoro”, sottolinea il sindaco Alessandro Tomasi. "Il nostro dossier di candidatura ha convinto la giuria, e ora siamo pronti a trasformarlo in realtà, costruendo assieme alle librerie, alle scuole, agli editori e ai cittadini un anno ricco di eventi, progetti e iniziative che renderanno Pistoia un punto di riferimento nazionale per il libro e la lettura".
“Ringraziamo il Ministero della Cultura, il Centro per il Libro e la Lettura, la giuria per avere dato fiducia alla nostra città”, evidenzia l’assessora alla Cultura Benedetta Menichelli. “Siamo certi di essere all’altezza di tale fiducia, perché ci impegneremo al massimo già da domani a dare attuazione a quella che nel 2026 sarà sicuramente una straordinaria avventura collettiva”.
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