È stata inaugurata una nuova opera al parco d’arte contemporanea Arte Sella in Trentino: arriva Sabìr, installazione concepita dall’artista Velasco Vitali per il parco d’arte di Borgo Valsugana. Una nuova opera d’arte s’aggiunge quindi alle tante già presenti nel parco d’arte contemporanea trentino. Il Sabìr era il linguaggio dei corsari, una lingua franca che parlavano tra loro i marinai nei porti del Mediterraneo, da Oriente a Occidente. L’artista lo ha scelto come titolo per la sua opera che, con la sua struttura semicircolare, cita le cupole che sono ancora oggi una delle forme architettoniche più diffuse nell’area mediterranea che, dal XV secolo, sono impreziosite da tegole in maiolica colorata.
La cupola di Vitali emerge da una duna di sale, in un contesto di abeti e strati rocciosi: una forma che è un ponte culturale tra Oriente e Occidente, tra passato e modernità. Tra le 6000 scandole in larice dipinte che ricoprono Sabìr (le scandole sono le tegole tipiche dei tetti alpini), l’artista ne ha inserite 20 di legname, anomale e neutre, ricavate da un barcone, rinvenuto nel 2013 sulle rive di Lampedusa. Il relitto abbandonato ha fornito, grazie all’impegno della Fondazione Casa dello Spirito e ai detenuti del carcere di Opera, le venti assicelle incorporate nell’opera: un simbolo che evoca una memoria antica e un passato glorioso, ma al contempo una contemporaneità triste e amara.
L’installazione di Sabìr è iniziata nel Giorno della Memoria e dell’Accoglienza, il 3 ottobre 2023, a dieci anni esatti dal tragico naufragio del 2013; l’artista e i suoi collaboratori hanno scelto una parte della vasta “superficie di mare” dell’installazione per ricordare i 20 dispersi di quel giorno, rimasti senza volto, senza nome e senza identità.