A Rovereto la cultura si illumina per tre giorni di blu per la pace


In occasione dell’anniversario delle Nazioni Unite, Rovereto illumina la cultura di blu per la pace. Tre giorni di proposte culturali da vivere gratuitamente in città. 

Torna a Rovereto la Notte Blu, in occasione dell’anniversario delle Nazioni Unite: da sabato 22 a lunedì 24 ottobre la cultura si colora di blu per la pace per una tre giorni di proposte culturali da vivere in città.

La grande Campana dei Caduti, simbolo universale di pace, sarà aperta straordinariamente sabato 22 ottobre fino alle 22 con ingresso libero e gratuito. In programma una visita guidata alla campana e alla mostra Human Rights #NO-GAP, ispirata all’obiettivo 10 dell’Agenda 2030 (alle ore 20.30). Alle 21.30 si potranno ascoltare i cento rintocchi di Maria Dolens, che ritornano la domenica mattina alle 12 in punto, a conclusione del trekking della pace: un itinerario guidato con partenza dalla città (ore 9) e arrivo al Colle di Miravalle in tempo per ascoltare il suono della campana. Entrambe le attività sono gratuite, ma è necessaria la prenotazione su visitrovereto.it.

Sabato sera porte aperte fino alle 22 anche a Casa d’arte futurista Depero e al Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, con accesso libero alla mostra La forza del vero. I pittori moderni della realtà. In programma anche una visita guidata alla mostra (ore 20-21) e una visita a Casa Depero (ore 19-20). Entrambe le attività sono gratuite e si prenotano via mail a education@mart.tn.it.

Apertura straordinaria fino alle 22 anche al Museo della Città. Nella sede di Via Calcinari, la Fondazione Museo Civico di Rovereto propone la visita guidata Una notte al Museo della Città (ore 20-21), per viaggiare alla scoperta della storia di Rovereto, dalla preistoria fino all’età moderna. Il sabato pomeriggio, per i più piccoli, la Fondazione Museo Civico propone una caccia al tesoro animata al setificio Colle Masotti, con ritrovo al Museo della Città (ore 16.30-18).

Il Museo Storico Italiano della Guerra rimarrà aperto sabato sera fino alle 21. Nell’arco della giornata, saranno proposte la visita Alla scoperta del museo e del castello (ore 15-16.15), attività compresa nel biglietto di ingresso e la visita guidata gratuita su prenotazione a tema “La Prima guerra mondiale e la popolazione civile” (ore 17.30-18.30 e 18.30-19.30). La domenica mattina, visita guidata al Museo Storico Italiano della Guerra (ore 11-12.15). Sempre la domenica, il museo dà appuntamento alle famiglie con la visita teatralizzata Streghe al castello, a cura della Compagnia delle Api Operose (ore 10-11.45, 14.30–15.45 e 16.30–17.45). Tutte le iniziative proposte dal Museo sono da prenotare via mail a didattica@museodellaguerra.it

Apertura straordinaria fino alle 22.30 anche per il Teatro Zandonai, punto di arrivo del trekking urbano Da Napoleone ai giorni nostri. I palazzi di Corso Nuovo si raccontano (ore 21.30-22.30). Il mattino del sabato invece si potrà scoprire Rovereto e il suo castello con il trekking in partenza alle 10 da Piazza Podestà. Entrambe le attività sono gratuite, la prenotazione è online su visitrovereto.it.

“Come forse non a tutti noto, il 24 ottobre di ogni anno ricorre il giorno delle Nazioni Unite in quanto in quella data entrò in vigore, nel 1945, lo Statuto dell’Organizzazione preposta al mantenimento della Pace, firmato pochi mesi prima a San Francisco. Da allora, il 24 ottobre viene commemorato non solo a New York e nelle altre sedi dell’ONU, ma in un numero sempre crescente di paesi dei cinque continenti. Di conseguenza, ritengo assai appropriato che Rovereto, che dal 2006 si fregia dell’ambito titolo di ”Città della Pace" per effetto di una Legge del Parlamento italiano, sia inserita, grazie all’impegno congiunto di Assessorato alla Cultura e APT - nel novero delle località nazionali aderenti all’iniziativa. E siccome la Pace è indissolubilmente collegata alla cultura, è significativo che le quattro entità museali di Rovereto si uniscano per aprire, sabato 22, le loro porte ai visitatori in un orario protratto sino alle ore 22 e con ingresso gratuito. La Fondazione Campana dei Caduti che possiede in Maria Dolens un simbolo universale di Pace, chiuderà il programma di eventi la mattina di lunedì 24 alle ore 11, con una conferenza del Professor Giuseppe de Vergottini, Docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Bologna, dal titolo La guerra in Ucraina. Quali interrogativi?. Un argomento di grande attualità e che, per riflesso, rende la nostra ricerca della Pace ulteriormente urgente e prioritaria", ha dichiarato il Reggente della Fondazione Campana dei Caduti e forte promotore della Notte Blu Marco Marsilli.

Giulio Prosser, Presidente dell’Apt Rovereto, Vallagarina, Monte Baldo lancia con entusiasmo l’appuntamento con la Notte Blu "ripensando il tema dell’illuminazione. Resta il colore blu, simbolo di pace, per onorare l’anniversario delle Nazioni Unite, ma la luce è discreta, è un faro che accende i luoghi della cultura per ammirarne il grande valore per la comunità e accompagnarci verso un momento di riflessione, anche in tema di risparmio e sostenibilità ambientale". Si uniscono anche i vertici delle istituzioni culturali coinvolte, che svelano in anteprima cosa verrà simbolicamente illuminato di blu.

“La proposta della Notte Blu è in linea con la funzione educativa degli istituti culturali e con l’impegno costante del museo nell’offrire ai propri visitatori una riflessione sull’impatto dei conflitti sulle società”, afferma Francesco Frizzera, direttore del Museo storico italiano della guerra di Rovereto. "Iniziative come questa offrono importanti occasioni per aprire gli spazi museali alla comunità e offrire l’opportunità di conoscere e scoprire il patrimonio culturale della città. Abbiamo scelto di illuminare la scultura di Osvaldo Bruschetti, attualmente ospitata all’ingresso del museo, esposta per la prima volta in occasione della mostra di arte contemporanea No war che il museo promosse negli anni Novanta. L’opera, intitolata Armonia compromessa, invita a riflettere sulle conseguenze della guerra, tema al quale abbiamo scelto di dedicare grande attenzione nel nuovo percorso espositivo: il visitatore è invitato a riflettere sull’impatto dei conflitti sui corpi dei soldati ma anche sulla popolazione civile, i centri abitati, il paesaggio e l’economia".

Come simbolo della Notte Blu, il Mart ha scelto per la sua sede di Corso Bettini un’opera di Giuliano Vangi (Barberino del Mugello, 1931) dal titolo Donna in piedi con ampio vestito (1987) collocata nel mezzo della fontana circolare al centro della piazza. La ricerca di Vangi investe tutta la condizione umana: il senso di solitudine, lo smarrimento, le inquietudini del presente. Con rara efficacia nel rappresentare la solidità e la stabilità, così come la precarietà, il corpo rivela l’eterno tentativo di resistere al disagio esistenziale. In questa indagine sono cruciali le apprensioni sugli urgenti cambiamenti climatici e le catastrofi ambientali, così come i conflitti che deturpano il mondo e che rendono l’angoscia individuale collettiva. Vangi raffigura l’essere umano moderno con compassione, con pietas partecipata e senziente. Nella solennità e nell’eternità della sua opera, c’è qualcosa di spirituale, religioso o laico che si preferisca, un portato sacro quanto sacra può essere l’esistenza.

Per la sede della Casa d’arte futurista Depero la scelta cade sul dipinto La Rissa, conosciuto anche con il titolo Discussione del 3000 o Umanità d’acciaio. Si tratta di uno dei dipinti più significativi di Fortunato Depero in cui l’artista condensa alcune delle sue principali ricerche degli anni Venti. Realizzata nel 1926, raffigura una baruffa in una osteria. Gli uomini a braccia tese che, ubriachi, brandiscono bastoni, sedie e caraffe di vino, vengono raffigurati sotto volumetrici e solidificati coni di luce e ombre, perfetta esemplificazione di ciò che Depero teorizza come “architettura della luce”. La scena acquista così un inquietante sapore a tratti metafisico e un gusto cromatico giocato sulla brillantezza dei bianchi e dei neri e sull’utilizzo di una gamma di diverse sfumature tonali. Nell’opera può leggersi anche un’allusione alle tensioni politiche e sociali dell’epoca, non a caso nel 1947 Depero la pubblicherà in un suo volume autobiografico in inglese con il titolo Novecento dispute.

“Siamo molto felici di partecipare all’edizione 2022 della Notte blu di Rovereto” afferma Giovanni Laezza, Presidente della Fondazione Museo Civico di Rovereto. "La cultura per la pace è il tema dell’iniziativa e il Museo della Città per questa importante ricorrenza aprirà gratuitamente le sue sale, dove sono esposti oggetti che illustrano la storia della città, una storia che testimonia come da sempre il museo e i suoi protagonisti si siano fatti ponte in grado di unire storie, culture e persone. Abbiamo scelto di illuminare di blu il Cratere attico del V secolo decorato a figure rosse, un vaso legato a Paolo Orsi, padre dell’archeologia trentina, ma scopritore delle antiche civiltà della Calabria e della Sicilia. Si tratta di un oggetto che ha viaggiato per il Mediterraneo, proviene dalla Civiltà greca per arrivare in Sicilia, in Magna Grecia. Fu donato al Museo Civico dal Museo di Siracusa in cambio della Biblioteca privata di Orsi che rimase nella sua sede originale in Sicilia. Il cratere (come anche lo stesso Orsi), è simbolo degli studi sull’antichità che riescono a legare popoli, storie, civiltà e periodi diversi, approfondendone la conoscenza, che porta alla condivisione dei saperi, alla comprensione e alla tolleranza.

Info e programma su visitrovereto.it

Foto di Graziano Galvagni

A Rovereto la cultura si illumina per tre giorni di blu per la pace
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