Toscana, via al festival letterario che ha per protagonista la comunità e i suoi racconti


In Toscana, nel territorio dell’Empolese Valdelsa, parte la seconda edizione di ’Ci sono sempre parole’, il festival letterario dove protagonista è la comunità.

È in programma dall’11 al 13 settembre 2020 la seconda edizione di Ci sono sempre parole. [non] festival delle narrazioni popolari (e impopolari, il festival dell’Empolese Valdelsa che intende focalizzarsi sul territorio, sulle persone e sui loro racconti di vita quotidiana, per ricostruire le connessioni tra le comunità, rigenerare la capacità di ascolto e cementare l’empatia. Il festival, che si terrà a Certaldo, Gambassi Terme, Castelfiorentino, Montelupo Fiorentino e Fucecchio, vedrà i cittadini stessi, autori dei racconti selezionati, raccontare al pubblico le proprie storie, coadiuvati da compagnie teatrali o da attori professionisti.

Diretto da Andrea Zanetti e Cinzia Compalati, il festival racconta “storie di vita vissuta”, fanno sapere gli organizzatori in una nota, “messe in scena direttamente da chi questi ricordi li porta con sé, grazie al supporto drammaturgico di attori professionisti individuati tramite call pubblica. Storie normali, nelle quali tutti possono riconoscersi o trovare assonanze, ma che nel loro insieme traducono la complessità del presente. Nella campagna toscana ‘l’andare a veglia’ era il modo per trascorrere le serate in compagnia, conversando, leggendo, suonando un po’ di musica, giocando o ballando. Il più bravo a raccontare prendeva la parola e narrava storie che univano verità e fantasia, costruendo quell’epica del quotidiano di cui le province italiane sono ricchissime. Il filo conduttore sarà l’asse temporale che sempre segna la storia dei luoghi: racconti di emigranti, racconti di anziani, di famiglie, di bambini, di guerra, d’amore, di migranti arrivati negli ultimi decenni”.

Il festival intende distinguersi nel panorama italiano per il proprio carattere “diffuso” e per la scelta di non puntare sui grandi nomi, ma sulla straordinarietà del quotidiano, fondamentale per rigenerare l’identità personale e territoriale in un’epoca segnata dalla virtualità delle comunicazioni e dal distanziamento fisico. Un festival-non festival che, facendo del suo “non” la spinta positiva verso la codificazione delle complessità contemporanee, vuole presentare un programma aperto e flessibile, esportabile anche in altri luoghi, perché ogni comunità custodisce storie che meritano di essere tramandate.

Si comincia venerdì 11 settembre alle ore 18.30: al Palazzo Pretorio di Certaldo sono protagonisti due cittadini di Gambassi Terme, Gianni Cortina (con i racconti Il Pelo e L’eremita di Gambassi Terme) e Augusta Elena Giglioli (A Terra). Entrambi si esibiranno col supporto drammaturgico de L’Oranona Teatro – Associazione Polis; alle ore 21.00, presso il BeGo - Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino, i racconti di Dario Boldrini di Montespertoli (La vita è coesistenza), Maria Grazia Lotti di Castelfiorentino (Ho guadagnato vent’anni), Marco Mainardi di Empoli (Lampedusa), Antonella Profeti di Certaldo (Senza Bici), tutti con il supporto drammaturgico dell’Associazione “Il Gabbiano”.

Sabato 12 settembre, alle ore 10, sulla Via Francigena a Gambassi Terme (partenza davanti all’Azienda agricola Casanuova, Via Santa Maria a Chianni 77/A), è in programma il racconto di Antonello Grieco, residente a Montaione (Di Francigena e Santa Maria a Chianni), con il supporto drammaturgico di Teatro Castello, e Teatro trekking – difficoltà T (abbigliamento da trekking); alle ore 19.00, presso il Museo della ceramica di Montelupo Fiorentino, i racconti di Tamara Morelli di Vinci (Ricordi d’infanzia), Elena Giannotti di Empoli residente a Capraia (Storia di famiglia) e Rita Eller Vainicher di Montelupo Fiorentino (A guardar le stelle), con il supporto drammaturgico di Pilar Ternera.

Il festival termina domenica 13 settembre: il programma prevede, alle ore 19, il concerto di Bobo Rondelli, Parole e musica. Il popolare cantante livornese è il padrino di questa edizione del festival (già esauriti i biglietti). “È una soddisfazione”, ha dichiarato Rondelli, “essere il padrino di un Festival che ha nel suo titolo una parola a me cara: narrazione. Se poi questa parola è accompagnata dall’aggettivo impopolare, trovo ancora più importante la mia adesione. In un’epoca di solitudini reali che nulla hanno a che vedere con le relazioni virtuali, far emergere la quotidianità delle persone, nelle loro battaglie giornaliere, nel loro grigio, nella loro impopolarità, diventa un gesto eroico e romantico. Per questo ci sono: per portare con le mie parole e la mia musica un pezzo di verità, quella di chi spesso non ha voce. Viva le parole belle. Viva le storie impopolari”. Finale alle ore 21.00, presso il Museo civico e diocesano di Fucecchio, con i racconti degli empolesi Sandro Gualdani (Cercasi bassista), Paolo Fanciullacci (Brunero), Eugenio Pannocchi (Il mandolino), con il supporto drammaturgico di Andrea Giuntini.

Il Festival è promosso dall’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdesa e prodotto dal Sistema museale “Museo diffuso Empolese Valdelsa” (MuDEV) e da YAB Young Artists Bay. Ci sono sempre parole è realizzato con il contributo di Fondazione CR Firenze (main sponsor) e D.Marble Design; media partner Radio Nostalgia e Segnonline. Partner tecnici: Albergo Il Castello, Azienda agricola Tamburini, Azienda vinicola Collina dei Venti, B&B Antica Torre del Borgo, Bar Boccaccio Caffetteria, Casa al Cantone, Casa Il Fileno, Casa Primavera, Crocerossa Certaldo, Cucina Giuseppina Italian Cooking School, Greenbassi, Hotel Certaldo, Locanda Linando II, Osteria Pinchiorba, Proloco Certaldo, Studio d’arte Sabrina Taddei, The Gambassi Experience. Il programma della manifestazione è disponibile sul sito www.museiempolesevaldelsa.it. Ingresso gratuito a tutti gli eventi con prenotazione obbligatoria, sino ad esaurimento dei posti disponibili, attraverso l’apposito form.

Nella foto: un momento della prima edizione del festival. Ph. Credit Stefano Lanzardo

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