Dal 3 dicembre 2025 al 15 febbraio 2026 Triennale Milano ospiterà Fabio Mauri. De Oppressione, una mostra a cura di Ilaria Bernardi che segna l’avvio delle celebrazioni per il centenario della nascita dell’artista romano (Roma, 1926 – 2009). L’esposizione è promossa dall’Associazione Genesi in collaborazione con lo Studio Fabio Mauri – Associazione per l’Arte L’Esperimento del Mondo e con il comitato scientifico a esso collegato. L’iniziativa si inserisce in un programma di eventi, tra cui retrospettive itineranti e la pubblicazione del catalogo generale delle opere, che nel corso del 2026 renderanno omaggio a una delle figure più importanti dell’avanguardia italiana del dopoguerra.
Il progetto espositivo dedicato a Mauri si concentra sul tema dell’oppressione, centrale nella sua ricerca a partire dalla fine degli anni Sessanta. L’artista ha saputo indagare le contraddizioni del Novecento, tra memoria, ideologia e potere delle immagini, elaborando un linguaggio che ha attraversato la pittura, il disegno, la scultura, la performance, l’installazione e la scrittura. In tutto il suo percorso emerge una tensione costante tra l’esperienza individuale e quella collettiva, tra la dimensione simbolica e il valore documentario, tra etica e determinismo storico. Fin dagli anni Cinquanta Mauri aveva intuito il potere ambiguo dello schermo, concepito come soglia e filtro, superficie neutra ma anche strumento di manipolazione.
Lo schermo, per lui, rappresentava l’emblema di una società progressivamente trasformata in società dello spettacolo, definizione che oggi può estendersi all’odierna società dello screen, dominata dal computer e dai social media. Con le opere successive, a partire dalla fine degli anni Sessanta, l’artista ha portato l’attenzione sul corpo come luogo di memoria e riflessione critica, capace di testimoniare sia l’oppressione ideologica sia la trasmissione delle esperienze traumatiche collettive. Il percorso della mostra milanese comprende lavori iconici realizzati tra la fine degli anni Sessanta e i Duemila, selezionati per evidenziare l’attualità del pensiero di Mauri. L’oppressione viene affrontata nelle sue diverse declinazioni, culturali, identitarie e ideologiche, mostrando come questi ambiti possano diventare strumenti di sopraffazione in differenti momenti storici e in vari contesti geografici.
“Le vittime del Potere”, dice Letizia Moratti, Presidente dell’Associazione Genesi, “è una delle sei sezioni in cui si sviluppa la Collezione d’arte contemporanea dell’Associazione Genesi. Il tema dell’oppressione è ad essa implicito e, purtroppo, oggi più che mai attuale. Sono lieta che l’Associazione Genesi possa proseguire nella sua indagine su questo drammatico tema, attraverso un importante e storico artista italiano come Fabio Mauri che ne è stato anticipatore. Le sue opere aiutano a riflettere e aprono riflessioni che smuovono le coscienze. Per questo è fondamentale rileggere la storia dell’arte e i suoi protagonisti alla luce del presente e in vista del futuro: solo così facendo, potremo costruire un avvenire migliore”.
“A nome dell’Estate e dello Studio Fabio Mauri”, afferma il Presidente dello Studio Fabio Mauri, “ringrazio l’Associazione Genesi, la presidente Letizia Moratti e la curatrice Ilaria Bernardi per questa importante mostra che affronta un nucleo fondamentale della ricerca di mio zio, Fabio Mauri. Queste opere evidenziano con forza drammatica il tema dell’oppressione, che l’artista ha visto da vicino negli anni della sua giovinezza, restituendolo con radicale coerenza e visionarietà nella sua Opera. De Oppressione apre le celebrazioni del centenario della nascita di Fabio Mauri che sarà costellato di grandi eventi a partire dalla pubblicazione del Catalogo Generale che verrà presentato in anteprima digitale in questa prestigiosa sede di Milano, città d’adozione della nostra famiglia”.
“La mostra in Triennale”, Ilaria Bernardi, curatrice della mostra, “desidera testimoniare quanto Fabio Mauri sia stato non soltanto un artista di indubbio valore, ma al contempo un raffinato e lungimirante intellettuale, capace di leggere nella Storia passata e presente i germi della Storia futura. Anche per questa ragione la sua rilevanza nella Storia dell’arte cresce e si rende ancor più evidente col passare del tempo: le sue opere, dalla forte valenza sociale, indagano i meccanismi con cui la Storia, individuale e collettiva, si dipana all’interno di un determinismo storico che purtroppo ogni volta sembra confermare la veridicità dei ’corsi e ricorsi storici’ di Giambattista Vico”.
Fra le opere esposte si segnalano installazioni storiche e raramente presentate. Amore mio (1970), dedicata al tema della morte e mai più esposta in Italia dopo la rassegna di Montepulciano dello stesso anno, sarà parte integrante del percorso. Saranno inoltre visibili Manipolazione di Cultura (1974) ed Europa bombardata (1978), lavori che già dai titoli evocano la riflessione sull’oppressione e sulle ferite della storia. Alla Biennale di Venezia del 1978 Mauri aveva presentato I numeri malefici, oggi conservata al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, in cui l’artista indaga come l’errore di calcolo o di giudizio possa diventare materia di interpretazione per l’uomo e per la Storia. Dai decenni successivi provengono altre opere incluse in mostra, come Ricostruzione della memoria a percezione spenta (1988), Cina ASIA Nuova (1996) e Rebibbia (2007). Questi lavori testimoniano la capacità di Mauri di leggere ogni forma di sopruso, anche quella più personale e individuale, come parte integrante della vicenda storica.
Parallelamente all’esposizione, l’Associazione Genesi promuoverà un programma pubblico di attività educative e divulgative, sviluppato insieme agli enti patrocinanti: Università Cattolica, FAI, Gariwo – la foresta dei Giusti e Robert F. Kennedy Human Rights Foundation Italia. Sono previste visite guidate, workshop e incontri destinati a un pubblico di età e formazione differenti, con l’obiettivo di offrire strumenti per comprendere sia la poetica di Mauri sia i temi universali che essa affronta. Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 10 dicembre alle ore 18 con un incontro che avrà come protagonista Carolyn Christov-Bakargiev, presidente del comitato scientifico dello Studio Fabio Mauri. In quell’occasione sarà presentato anche il catalogo generale dell’artista, edito da Allemandi e Hatje Cantz.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, che includerà un saggio della curatrice, una cronologia della vita e dell’opera di Mauri, schede delle opere esposte e una selezione di immagini e fotografie storiche provenienti dall’archivio dell’artista. Il progetto è reso possibile grazie al sostegno dei main sponsor Fondazione Cariplo, Eni e Intesa Sanpaolo, mentre tra gli sponsor tecnici figurano Open Care, Hidonix e Start. L’iniziativa organizzata dall’Associazione Genesi rappresenta l’avvio di un ciclo di attività legate al centenario della nascita di Mauri. Dopo la tappa milanese, le celebrazioni proseguiranno con una grande retrospettiva al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, che sarà successivamente ospitata al Mudam in Lussemburgo, contribuendo a delineare un percorso di valorizzazione internazionale dell’opera di un artista che ha saputo interpretare le contraddizioni del Novecento e restituirle attraverso forme e linguaggi capaci di mantenere intatta la loro attualità.
Titolo mostra | Fabio Mauri. De Oppressione | Città | Milano | Sede | Triennale Milano | Date | Dal 03/12/2025 al 15/02/2026 | Artisti | Fabio Mauri | Curatori | Ilaria Bernardi | Temi | Arte contemporanea |
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