Il Museo Bailo dedica una retrospettiva a Juti Ravenna, a oltre 50 anni dalla scomparsa


 Il Museo Civico Luigi Bailo di Treviso dedica una retrospettiva a Juti (Luigi) Ravenna, a oltre cinquant’anni dalla sua scomparsa. Dal 13 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024.

Dal 13 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024 il Museo Civico Luigi Bailo di Treviso dedica una retrospettiva a Juti (Luigi) Ravenna, a oltre cinquant’anni dalla sua scomparsa. L’esposizione, a cura di Eugenio Manzato ed Eleonora Drago, presenta, attraverso un percorso cronologico, le varie fasi dell’attività e della vita dell’artista, con oltre cento opere pittoriche, disegni, bozzetti e acquerelli, ma anche con documenti e foto d’epoca e oggetti a lui appartenuti, tutti provenienti da collezioni private per lo più locali e con la rinnovata esposizione al pubblico delle opere dell’artista già di proprietà civica. La pinacoteca infatti conserva un importante nucleo di opere dell’artista e critico d’arte.

Il percorso espositivo intende ripercorrere i momenti e i luoghi della vita e dell’attività di Juti Ravenna, attraverso dieci sezioni. In mostra saranno dipinti, acquerelli e disegni, ma anche una ricca e preziosa selezione di documenti, scritti e fotografie dell’epoca. La mostra si avvale anche di prestiti da collezionisti privati e discendenti, amici e conoscenti di Ravenna, con pezzi per lo più poco noti e talvolta inediti.

L’esposizione parte dal luogo di nascita in cui l’artista ha ricevuto la prima formazione, iniziata con la frequentazione della Scuola di Arti e Mestieri di Motta di Livenza, dove ha avuto tra i suoi insegnanti Antonio Beni, architetto e pittore, e dove compie i primi esperimenti nella pittura ritraendo i familiari e la casa natale. Oltre alle prime prove pittoriche e a disegno - tra le novità di questa mostra – si passa alle sue residenze veneziane: lo studio a Ca’ Pesaro tra il ’23 e il ’28, quello a Palazzo Carminati dal ’28 al ’47; sono di questo periodo opere fondamentali come Il discepolo e l’Autoritratto con la stufa, nonché nature morte e vedute di Venezia e di Burano, composizioni strutturate e dal solido disegno con le quali Ravenna si avvicina al novecentismo. I rapporti con Treviso iniziano ben prima del 1947, quando vi si trasferisce, e ve n’è testimonianza in alcuni acquarelli del 1942 giunti al Museo col lascito Luccini; personaggi e vedute trevigiane costituiscono, insieme alle “boutique” e a qualche paesaggio ligure, l’ultima parte della mostra, che termina con una ricostruzione dello studio d’artista, ambiente che ha sempre segnato le sue fasi biografiche, grazie anche all’esposizione di suoi strumenti di lavoro.

Attraverso un viaggio che inizia dalle primissime prove eseguite dal giovane Juti prima del trasferimento a Venezia, vengono evidenziate le diverse e molteplici fasi artistiche e biografiche dell’autore, scandite da incontri e stimoli intellettuali, culturali e sociali, testimoniati dai ritratti a penna e pennello; sempre mantenendo viva un’attenzione vera e profonda alla propria interiorità, che in mostra emerge dai preziosi autoritratti, posti a marcare le fasi di una personale idea di arte e vita unica e irripetibile.

“La retrospettiva dedicata a Juti Ravenna rappresenta un’altra importante e preziosa occasione di valorizzazione del nostro patrimonio artistico”, ha dichiarato il sindaco Mario Conte. “Grazie a prestiti privati e alla collezione dei nostri Musei, ci sarà infatti la possibilità di ammirare le opere del pittore che proprio a Treviso, complici le meraviglie paesaggistiche che contraddistinguono la nostra Città e il suo territorio, visse un periodo di particolare vivacità artistica”.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo che includerà una serie di contributi per approfondire aspetti meno noti alla letteratura sulla figura di Juti Ravenna, come gli esordi giovanili, i primi anni veneziani e il lungo periodo di attività a Treviso (Eugenio Manzato ed Eleonora Drago).

Inoltre, saranno presenti alcuni saggi con focus tematici: la produzione a tema sacro (Paolo Barbisan), rapporti quotidiani e privati con amici e intellettuali come Giovanni Comisso (Mario Sutor) e altri artisti (Daniela Chinaglia).

Immagine: Juti Ravenna, Autoritratto in costume da Pierrot (1938; Treviso, Musei Civici)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraJuti Ravenna. Un artista tra Venezia e Treviso
CittàTreviso
SedeMuseo Bailo
DateDal 13/10/2023 al 04/02/2024
ArtistiJuti Ravenna
CuratoriEugenio Manzato, Eleonora Drago
TemiNovecento

Il Museo Bailo dedica una retrospettiva a Juti Ravenna, a oltre 50 anni dalla scomparsa
Il Museo Bailo dedica una retrospettiva a Juti Ravenna, a oltre 50 anni dalla scomparsa


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