Il Museo Castromediano dedica una mostra a Paolo Emilio Stasi, pittore e archeologo in Terra d'Otranto


Dal 22 dicembre 2022 al 31 gennaio 2023 il Museo Castromediano di Lecce dedica una mostra a Paolo Emilio Stasi, pittore e archeologo in Terra d’Otranto tra Otto e Novecento.

Il Museo Castromediano di Lecce accoglie dal 22 dicembre 2022 al 31 gennaio 2023 la mostra Paolo Emilio Stasi. Pittore e archeologo in Terra d’Otranto tra Otto e Novecento, promossa dal Polo biblio-museale di Lecce e dalla Presidenza del Consiglio regionale della Puglia, coordinata da Luigi De Luca, direttore del Poli biblio-museale di Lecce e curata da Brizia Minerva, Annalucia Tempesta, Michele Afferri e Salvatore Bianco.

In occasione del centenario della scomparsa di Paolo Emilio Stasi (Spongano, 1840 – 1922), il Museo Castromediano dedica un progetto espositivo a una delle personalità più stimolanti e meno note della cultura di Terra d’Otranto di fine Otto e inizi Novecento. Pittore e archeologo, Stasi è al centro di una mostra che include opere d’arte, reperti archeologici, fotografie, documenti e altri materiali provenienti da collezioni private e dalle raccolte del Museo Castromediano. Le opere, provenienti dalle collezioni degli eredi, sono state oggetto di un importante lavoro di restauro a cura del Museo, realizzato dai restauratori Mary Coppola e Giuseppe Tritto. Trentacinque opere tra dipinti su tela, cartone pressato, compensato e disegni su carta sono state interessate da settembre 2022 ad oggi da operazioni di restauro conservativo.

Reso possibile grazie alla disponibilità degli eredi e in collaborazione con la Soprintendenza ABAP per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, il Teatro Pubblico Pugliese e la Provincia di Lecce, il progetto espositivo è stato realizzato grazie alla collaborazione della società Esterno Notte, associazione che opera seguendo una linea etica di valorizzare i beni architettonici, il paesaggio naturale e il patrimonio culturale, nel rispetto e nella tutela della natura e del territorio, attraverso la proposta di allestimenti artistici.

Esponente della pittura napoletana del tardo Ottocento, Paolo Emilio Stasi si forma a Napoli, dove era studente di farmacia negli anni 1865-66, con i maggiori maestri di quel periodo, tra cui il salentino Gioacchino Toma. Rientrato in Terra d’Otranto insegna disegno presso il Real Ginnasio “Capece” di Maglie. La produzione pittorica di Stasi , che comprende ritrattistica, soggetti sacri, paesaggi e nature morte, è poco conosciuta sia dagli studiosi e dal grande pubblico. Era un appassionato naturalista, aperto alle nuove correnti di pensiero di matrice positivista ed evoluzionista, sulla scia delle teorie di Charles Darwin. Dal 1870 si appassiona alle ricerche paleontologiche condotte in Terra d’Otranto da Ulderico Botti, toscano di nascita e consigliere prefettizio a Lecce, formatosi presso la Cattedra di Antropologia di Firenze. Seguendo le orme del Botti, Stasi scopre brecce ossifere sulle scogliere di Castro (pietrame sgretolato dal freddo dell’ultimo glaciale, poi trasportato dalle acque insieme a resti di faune fossili presenti sul terreno e quindi cementato nelle terre rosse locali).

Scopre anche il deposito preistorico di Grotta Romanelli, su cui esegue saggi poi editi nel 1904 insieme a Ettore Regàlia del Gabinetto di Paleontologia di Firenze. La scoperta del primo sito del Paleolitico superiore in Italia viene smentita nel 1905 dalla Scienza accademica rappresentata da Luigi Pigorini della Cattedra di Paletnologia di Roma. Ciò nonostante la scoperta di Stasi-Regàlia sarà riconosciuta da molti studiosi, in particolare a seguito degli scavi ripresi in Romanelli dal Barone Gian Alberto Blanc nel 1914 su incarico ministeriale. Questi riconosce la tesi d Stasi-Regàlia mettendo fine alla disputa tra la Cattedra di Paletnologia di Roma e quella di Antropologia di Firenze, cui afferivano Stasi e Regàlia. A causa di quella disputa scientifica, Stasi, dal 1904 al 1914, attraversa un periodo di emarginazione.

Oggi il Museo Castromediano intende recuperare la figura di Stasi come pioniere di studi preistorici (Grotta Romanelli, Grotta Zinzulusa di Castro, Cunicoli dei Diavoli di Porto Badisco) e come esponente in Terra d’Otranto della pittura napoletana di fine Ottocento - inizi Novecento.

“Questa mostra è un progetto che unisce le vocazioni del Museo Castromediano, dall’archeologia alla storia dell’arte, dalle attenzioni verso gli archivi, all’impegno sul restauro: perciò l’omaggio a Stasi è un vero paradigma, che fa del nostro impegno di studio e ricerca un ulteriore punto di partenza per nuove visioni aperta alla comunità”, ha dichiarato Luigi De Luca.

La mostra è visitabile tutti i giorni dal martedì alla domenica

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraPaolo Emilio Stasi. Pittore e archeologo in Terra d’Otranto tra Otto e Novecento
CittàLecce
SedeMuseo Castromediano
DateDal 22/12/2022 al 31/01/2023
ArtistiPaolo Emilio Stasi
CuratoriBrizia Minerva, Annalucia Tempesta, Michele Afferri, Luigi De Luca, Salvatore Bianco
TemiNovecento, Ottocento, Archeologia, pittura romantica

Il Museo Castromediano dedica una mostra a Paolo Emilio Stasi, pittore e archeologo in Terra d'Otranto
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