Su De Pasquale interviene anche Franceschini: “dirigente idoneo e ha dissipato ogni dubbio”


Il ministro della cultura Dario Franceschini scrive al presidente dell'Associazione dei Familiari delle Vittime della Strage di Bologna sulla contestatissima nomina di Andrea De Pasquale come direttore dell'Archivio Centrale dello Stato: “è dirigente idoneo e ha dissipato ogni dubbio”.

Dopo la contestatissima nomina del bibliotecario Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca Nazionale di Roma, alla carica di direttore dell’Archivio Centrale di Stato (si discute sulle sue competenze ma soprattutto sul suo precedente circa l’acquisizione del fondo Rauti da parte della Biblioteca Nazionale), interviene anche il ministro della cultura, Dario Franceschini, per spiegare le ragioni della nomina all’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna. Franceschini ha risposto alla lettera che gli era stata inviata da Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione (che aveva spedito lo stesso testo anche al presidente del consiglio Mario Draghi), il quale criticava fortemente la nomina di De Pasquale proprio per il precedente del fondo Rauti. Secondo Bolognesi, una tale nomina, si legge nella missiva, farebbe intendere che “nei fatti non c’è nessuna volontà di fare chiarezza sui retroscena della strage e delle stragi in generale, sulle collusioni degli apparati, di chi erano i gladiatori, delle loro ‘imprese’ e tantomeno delle varie implicazioni politico terroristiche della famigerata loggia P2”.

“Caro Presidente, ho letto con grande attenzione e rispetto le lettere e le dichiarazioni pubbliche sue e di esponenti delle associazioni delle vittime delle stragi sulla nomina del Direttore dell’Archivio Centrale dello Stato”, esordisce Franceschini. “Ho ben compreso la preoccupazione, perché da anni seguo e sostengo il vostro faticoso cammino alla ricerca della verità. Sento, per questo, il dovere di spiegare le ragioni della scelta, di cui mi assumo la piena responsabilità”.

“Tra i dirigenti del Ministero che hanno presentato domanda alla procedura di interpello”, argomenta il ministro della cultura facendo anche chiarezza sui titoli di De Pasquale, “ho ritenuto il dott. De Pasquale il più idoneo in quanto, oltre a possedere i necessari titoli di archivista, ha, negli ultimi anni, diretto con molta efficacia la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma avviando iniziative di alto livello culturale come gli ‘Spazi ’900’ per acquisire e valorizzare archivi o biblioteche di grandi autori come Pierpaolo Pasolini, Elsa Morante e, da ultimo, Italo Calvino, il cui bellissimo spazio dedicato in biblioteca, con ricostruzione dello studio, è stato appena inaugurato”.

Quanto alle contestazioni sull’acquisizione del fondo Rauti, scrive Franceschini: “So bene che, diversi mesi fa, si aprì una polemica in occasione dell’acquisizione tramite donazione, nell’ambito della ordinaria attività di biblioteche e archivi, del fondo Rauti, già vincolato nel 2017 dalla soprintendenza archivistica. Posto che dovere delle istituzioni è accogliere tutto il materiale documentale utile, ora e nel futuro, alla ricostruzione della storia e al lavoro degli studiosi indipendentemente (ci mancherebbe altro!) dai percorsi politici dei proprietari di quelle carte, in quella occasione apparve una nota nel sito del ministero che nel titolo definiva Rauti uno statista. La nota, di cui non era autore il dott. De Pasquale, fu ritirata nel giro di qualche ora e lo stesso scrisse subito una lettera, per spiegare e scusarsi, alle associazioni vittime delle stragi. Da parte mia, feci mandare al mio Capo di Gabinetto una nota con un richiamo severo agli uffici. Ora, non credo che questo episodio, del novembre 2020, possa essere un elemento sufficiente per mettere in discussione una nomina fatta, come doveroso, esclusivamente in base al curriculum professionale, con una procedura già completata da giorni con la firma mia e del Ministro della Funzione Pubblica, su delega del Presidente del Consiglio”.

“In ogni caso”, conclude Franceschini, “vorrei garantire l’impegno massimo e continuo, mio e del governo, affinché tutte le procedure previste dalle direttive Prodi, Renzi e Draghi vengano attuate con celerità e totale trasparenza. Per questo vorrei dirvi che le preoccupazioni non hanno ragione di esistere. Lo dimostrano anche le parole di pochi giorni fa con cui il neo direttore ha dissipato ogni dubbio sul suo totale impegno sull’assicurare la fruizione dei documenti oggetto di declassificazione in base alle direttive. Parole importanti per fugare dubbi, ma forse nemmeno necessarie, perché i dirigenti devono sempre e comunque applicare le norme, e così sarà, anche grazie alla vostra civica vigilanza e alle sollecitazioni che ci rivolgete e di cui vi ringrazio”.

Su De Pasquale interviene anche Franceschini: “dirigente idoneo e ha dissipato ogni dubbio”
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