Al Forum del Turismo siglato un “Patto per il turismo”. Cosa si è detto alla due giorni di Firenze


Si è tenuto l’8 e il 9 novembre a Firenze il Forum del Turismo, in vista del G7 del Turismo che si terrà sempre nel capoluogo toscano il 12 e il 13 novembre. Durante la due giorni è stato siglato il Patto per il Turismo. Ecco cos’è. E che cosa si è detto.

Il turismo “è oro” e “l’overtourism è una bestemmia”, e, anzi, il nostro obiettivo “è incrementare di altri 50 milioni di turisti per arrivare in vetta al podio” dei paesi con maggiori turisti al mondo. Chiarissima dal palco del Forum del turismo italiano, la ministra Daniela Santanchè spazza il campo da dubbi sulla sua posizione sul tema della concentrazione eccessiva di turisti in alcune mete come Firenze, luogo scelto per la riunione dei ministri del Turismo dei Paesi G7 del 13-15 novembre e per questa iniziativa che precede il summit internazionale di qualche giorno chiamando a raccolta tutto il settore italiano (operatori di tutte le filiere del turismo, Regioni, sindaci). Il Forum è una due giorni dove il turismo si è confrontato su alcuni temi e al termine dei quali è stato siglato il Patto per il turismo, impegni che ruotano su 10 parole chiave. I panel hanno spaziato dalle prospettive di impatto turistico del Giubileo dell’anno prossimo, a quello legato al mare, al ruolo dell’innovazione nell’ospitalità e a quello della formazione.

“Non posso”, ha dichiarato la ministra parlando del sovraffollamento, “condividere questa parola, overtourism, però capisco che abbiamo territori dove c’è troppa gente. Ma la domanda che ci dobbiamo fare è questa: non è che abbiamo distrutto quel commercio che faceva vivere i nostri centri storici anche per le comunità di quelle zone? Se anziché aprire i minimarket avessimo mantenuto le nostre botteghe e incentivato le nostre eccellenze, forse avremmo meno turismo ‘mangia e fuggi’, che è quello che ci dà poco. È una legge economica, per aiutare il basso bisogna far crescere l’alto”. Il problema viene quindi anche inquadrato, pur senza citarlo, alle decisioni prese ai tempi del Governo di Mario Monti quando con il ‘Salva Italia’ si liberalizzò il commercio eliminando licenze e vincoli per le aperture di nuove attività.

“Smettiamola di parlare di overtourism”, ha esortato, “non è che ci sono troppi turisti, dobbiamo imparare a gestire i flussi”. Dello stesso avviso della ministra, cioè che l’overtourism come fenomeno non esiste, è l’assessore al Turismo della Lombardia Barbara Mazzali che ha riconosciuto come la ressa ci sia solo in alcune località: quelle famose in tutto il mondo, ‘stra-iconiche’, che giustamente gli stranieri vengono a vedere e stanno “ordinatamente in coda”.

Forum del Turismo
Forum del Turismo
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Banco di prova per tutto il paese sarà il 2025 quando verranno i pellegrini per farsi perdonare i propri peccati che poi si trasformeranno in turisti per il resto del viaggio. A Firenze a sciorinare i numeri del Giubileo è intervenuto monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evengalizzazione e responsabile organizzazione dell’Anno Santo della Chiesa cattolica: “Quanti verranno dagli Stati Uniti, e ne aspettiamo circa due milioni e mezzo, dal Canada, dal Brasile, vorranno tornare nei loro Paesi nativi e dove hanno ancora parenti. Mi aspetto che il Giubileo sarà un grande movimento di popolo che si mette in cammino, che giunge a Roma, da Roma raggiunge tante altre città sia d’arte sia per ritornare alle proprie origini”. La previsione è dunque quella di viaggi dove la prima o la seconda motivazione sia venire a Roma ma che nel resto dei giorni si faccia tappa in altre località italiane. Un riverbero dunque che investirà tutte le regioni italiani con il probabile effetto di non avere alta e bassa stagione ma una altissima o alta stagione tutto l’anno (prevedendo che i pellegrini si spalmino lungo tutto il periodo).

L’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio stima per la Capitale ben 35 milioni di arrivi turistici e 105 milioni di presenze per una spesa turistica quantificabile in 16,7 miliardi di euro. Le stime del Comune di Roma prevedono tra i 30 e i 36 milioni di presenze e un giro d’affari compreso tra i 4 e i 4,5 miliardi di euro solo nella Capitale. Il picco massimo di turisti è previsto nel periodo estivo con l’attesa anche di un milione di afflussi giornalieri. Un tempo quello dei Cammini e dei pellegrinaggi era un turismo povero, nel senso che l’escursionista magari si portava il panino da casa, ma per il 2025 FIEPET-Confesercenti stima sulla spesa alimentare un miliardo di introiti aggiuntivi (+12-14%), calcolando una spesa media per ogni pellegrino tra i 40 e i 50 euro. E secondo Assoturismo Lazio la spesa media dei pellegrini si assesterà intorno ai 150 euro al giorno.

Gli esperti indicano che oltre Roma molti sceglieranno Napoli e Venezia da associare al viaggio nella capitale del cattolicesimo. L’assessorato al Turismo del Comune di Napoli stima infatti che l’anno prossimo arriveranno in città circa 18 milioni di visitatori (almeno 4,5 in più sul 2024) mentre l’impatto su Venezia è quantificabile in un incremento di circa 800 mila ulteriori ospiti pernottanti determinando quindi un +25% nel numero di turisti che pernotteranno a Venezia.

Il sindaco della città che sarà sotto pressione come non mai per i prossimi 15 mesi, Roberto Gualtieri, al Forum ha detto che “L’overtourism si può contrastare senza contrastare il turismo, anzi governandolo e rendendolo un pezzo importante della competitività e dell’apertura al mondo del Paese. Il Giubileo anche da questo punto di vista sarà un evento molto importante per Roma e per l’Italia”. “Confidiamo”, ha rilanciato, “che ci aiuti a fare un salto di qualità ulteriore, finché Roma e l’Italia non saranno i numeri uno non ci possiamo rilassare, non mi fermo da questo punto di vista. La nostra è una politica di rafforzamento anche dell’industria del turismo che deve fare un salto di qualità. C’è poi da fare un lavoro sulla destagionalizzazione, lanceremo a breve un’app, Giulia, con l’intelligenza artificiale che parlerà in 62 lingue e aiuterà a vedere“ quei luoghi e quei siti ”che si conoscono di meno".

Forum del Turismo
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Al termine sarà sottoscritto il documento “Patto per il Turismo” con il quale il ministero del Turismo, l’Enit, le Regioni e le associazioni, rinnovano l’impegno di un lavoro di quadra: “un accordo volto a tracciare un percorso comune per accelerare il piano di crescita del turismo italiano, articolato in dieci punti strategici (Centralità, Accessibilità, Formazione, Sostenibilità, Intelligenza Artificiale, Pianificazione e Sviluppo, Qualità, Governance, Accelerazione Processi, Unicità) con l’obiettivo di promuovere azioni condivise, al fine di migliorare la competitività della Nazione nel contesto turistico nazionale e internazionale, promuovendo un turismo di qualità che sia fonte di crescita economica per tutte le comunità coinvolte”. “È un patto che ci dà la direzione e la visione”, dichiara il ministro Santanchè, “perché il turismo va programmato, va gestito, e quindi è un patto che mette insieme quelle che sono le future strategie per fare crescere questo comparto molto importante per la nostra Nazione”.

I numeri del turismo sono d’altra parte numeri molto importanti: il settore rappresenta infatti circa il 18% del Pil, ha spiegato Santanchè, “e anche per il 2024, pur venendo da un 2023 meraviglioso, i numeri confermano una stagione con un 2% in più e una spesa pro capite che cresce”. I dati li fotografa l’Università di Roma Tor Vergata: in virtù di una spesa turistica record pari a 155 miliardi di euro, nel 2023 il comparto ha generato un valore aggiunto di 368 miliardi di euro, pari a circa il 18% del Pil considerando il valore economico diretto e indiretto. In particolare, la spesa turistica nazionale ha un effetto moltiplicatore di 2,5, generando un valore aggiunto complessivo di 250 miliardi di euro, pari al 12% del Pil; laddove, invece, la spesa turistica internazionale ha un effetto moltiplicatore di 1,65, determinando un aumento pari al 6% del Pil.

Dopo i due giorni di ascolto “andrò più forte al G7” ha dichiarato la ministra rivolgendosi alla platea: “Dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione, ci dobbiamo confrontare. Il turismo non è di destra né di sinistra, la squadra deve essere coesa. Bisogna lavorare su quella che è la vera sfida del turismo che è la qualità dei servizi”.


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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.




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