Giovane tra le rose

Autore: Nicholas Hilliard
1587 circa
Londra, Victoria and Albert Museum

Questo giovane galante, che sembra appena uscito dall'illustrazione di un'opera di Shakespeare, è protagonista di uno splendido ritratto miniato (di appena 13,5 x 7,3 centimetri) opera di Nicholas Hilliard, probabilmente il miglior artista inglese dell'epoca di Elisabetta I. Contemporaneo di Shakespeare, di cui era più vecchio di una quindicina d'anni, Hilliard si distinse per i suoi ritratti estremamente delicati e dotati di un'eleganza con cui il pittore era diventato familiare dopo aver studiato l'arte francese del tempo (siamo nella seconda metà del Cinquecento).

Il giovane, dai lineamenti raffinati, capelli ricci e baffetti ben curati, vestito secondo la moda inglese dell'epoca, si appoggia al tronco di un albero, circondato da un rigoglioso roseto, e tiene la mano destra sul cuore. Si tratta di un'opera colma di rimandi simbolici. Le rose appartengono alla specie nota col nome scientifico di Rosa rubiginosa (o Rosa eglanteria): anticamente detta eglantina, questa varietà di rosa era la preferita di Elisabetta I, quindi la sua presenza nel dipinto potrebbe essere un omaggio alla regina, alla cui corte Hilliard era miniaturista ufficiale (così come alluderebbero alla regina anche i colori del vestito, il bianco e il nero, gli stessi che Elisabetta I sceglieva per i suoi abiti).

Ma il fatto che il giovane porti la mano al cuore potrebbe anche alludere a un celato sentimento amoroso per la regina. Un sentimento a cui, peraltro, il giovane si dedica con una certa perseveranza (l'albero a cui s'appoggia è simbolo di stabilità). Si è dunque voluta trovare un'identità per questo personaggio, ed è stato proposto il nome di Robert Devereux, secondo conte di Essex, uomo d'armi (partecipò alla battaglia navale di Gravelinga, passata alla storia per l'inaspettata vittoria della flotta inglese sull'Invicibile Armata della Spagna) nonché favorito di Elisabetta I, rispetto alla quale era di trent'anni più giovane. All'epoca della realizzazione della miniatura (che risale al 1587 circa) il conte doveva avere all'incirca vent'anni, ma si tratta di un'identificazione difficile da avallare.

Infine, al sentimento amoroso allude anche l'iscrizione sul bordo superiore, che recita in latino Dat poenas laudata fides ("la mia lodata fedeltà mi procura dolori", segno che le aspirazioni - amorose ma più probabilmente militari, perché il verso è tratto dal De bello civili di Lucano e si riferisce, appunto, a un contesto militare - del giovane sono poco compatibili con il suo sentimento). L'opera può quindi essere pienamente inserita nel genere dell'impresa, ovvero un'allegoria composta da un'immagine e da un motto, tipica delle corti del Rinascimento. Il ritratto è entrato nel 1910 a far parte della raccolta del Victoria and Albert Museum di Londra, dove si può tuttora ammirare.

19 gennaio 2017

Giovane tra le rose di Nicholas Hilliard

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