La Cattedrale di Nostra Signora ad Anversa, capolavoro gotico che racchiude un tesoro barocco


La Cattedrale di Nostra Signora di Anversa è uno dei simboli della città belga: capolavoro del gotico brabantino, racchiude al suo interno un tesoro barocco (ci sono anche quattro opere di Rubens). È famosa anche perché ha uno dei campanili più alti d’Europa (il più alto del Belgio).

È dentro alla Cattedrale di Nostra Signora di Anversa, situata in mezzo alle strade strette del Grote Markt, che si trovano alcuni dei tesori artistici più importanti delle Fiandre. Ed è la Cattedrale stessa uno dei monumenti più importanti del Belgio. Nonostante la sua mole, peraltro, la cattedrale non si offre immediatamente allo sguardo nella sua interezza: le case del quartiere la celano quasi gelosamente, lasciando che solo i tetti e la guglia svettino inconfondibile sullo skyline della città. Questo dettaglio architettonico, apparentemente secondario, racconta molto del rapporto tra la città e il suo principale luogo di culto: una relazione fatta di orgoglio, appartenenza, ma anche di una quotidiana, quasi discreta, convivenza.

La storia della Cattedrale di Nostra Signora affonda le radici in un passato remoto. Già nel IX secolo, sul sito attuale, sorgeva una cappella dedicata alla Madonna. Nel 1124 la chiesa, dove vivevano alcuni canonici secolari dissidenti, diventò una chiesa monastica grazie al lavoro di Norberto di Xanten che convinse alcuni dei dissidenti a fondare un’abbazia. La chiesa divenne la nuova parrocchiale di Anversa e fu trasformata in una chiesa romanica di dimensioni considerevoli (era lunga 80 metri e larga 42). Tuttavia, fu solo a partire dal 1352 che prese forma il progetto ambizioso che avrebbe dato vita all’attuale, spettacolare edificio gotico, destinato a diventare la più vasta chiesa delle Fiandre. Oggi, la chiesa è lunga 120 metri e larga 75, e raggiunge con la torre nord un’altezza di 123 metri.

Facciata della Cattedrale di Nostra Signora ad Anversa. Foto: Piet De Kersgieter
Facciata della Cattedrale di Nostra Signora ad Anversa. Foto: Piet De Kersgieter
Grote Markt, con la Cattedrale. Foto: Piet De Kersgieter
Grote Markt, con la Cattedrale. Foto: Piet De Kersgieter
La Torre Nord. Foto: Piet De Kersgieter
La Torre Nord. Foto: Piet De Kersgieter
Cattedrale di Nostra Signora. Foto: Rolf Kranz
Cattedrale di Nostra Signora. Foto: Rolf Kranz

La costruzione della cattedrale fu un’impresa titanica, durata quasi due secoli. Il cantiere, avviato dal coro e proseguito con il piedicroce e il transetto, vide la collaborazione di maestranze locali e francesi, sotto la guida degli architetti Jan e Pieter Appelmans, e successivamente di Rombout II Keldermans. Nel 1518 fu completata la grande torre a nord, mentre la croce sulla guglia venne consacrata poco dopo. La torre sud, invece, rimase incompiuta, bloccata al terzo livello a causa di problemi finanziari e delle turbolenze religiose che avrebbero segnato la storia della città nei decenni successivi.

L’architettura della cattedrale riflette la complessità del tessuto sociale e politico di Anversa. Le due torri progettate sulla facciata principale dovevano simboleggiare i due grandi poteri cittadini: quello civico e quello religioso. La torre nord, finanziata dal Comune e dalle Corporazioni, svolgeva anche la funzione di torre civica, mentre la torre sud, a carico della parrocchia, rimase incompiuta. Questo dualismo, rimasto visibile nella silhouette asimmetrica della facciata, testimonia quella tensione tra autorità laica e spirituale che attraversa la storia della città.

La torre nord, con i suoi 123 metri di altezza, è ancora oggi il campanile più alto del Belgio e uno dei più alti d’Europa, primato raggiunto dopo la distruzione della cattedrale di San Lamberto a Liegi nel 1794. La torre si è inoltre guadagnata nel 1999 l’inserimento nella lista dei patrimoni dell’umanità UNESCO, nel sito “Torri campanarie di Belgio e Francia”. Il campanile contiene un carillon di 47 campane, che scandisce la vita cittadina con le sue melodie.

Tuttavia, la Cattedrale di Nostra Signora non è solo un edificio religioso, ma un autentico sito di memorie della città, poiché ogni secolo ha lasciato un segno tangibile sull’edificio: dalle prime strutture gotiche del XIV secolo alle aggiunte barocche e neogotiche, fino alle opere d’arte contemporanea che ancora oggi arricchiscono i suoi spazi. La cattedrale è così diventata una sorta di archivio vivente, dove la storia della città e della sua comunità si stratifica e si conserva.

Interno della Cattedrale di Nostra Signora. Foto: Victoriano Moreno
Interno della Cattedrale di Nostra Signora. Foto: Victoriano Moreno
Cattedrale di Nostra Signora, interno. Foto: Ans Brys
Cattedrale di Nostra Signora, interno. Foto: Ans Brys

La sua storia, tuttavia, non è stata priva di momenti drammatici. Nell’ottobre del 1533, un grave incendio distrusse parte dell’edificio, costringendo a sospendere i lavori di ampliamento e a rinunciare definitivamente al completamento della torre sud. Nei decenni successivi, l’ascesa del protestantesimo e la conseguente crisi finanziaria della Chiesa resero impossibile riprendere i progetti originari. Nel 1559, Anversa fu elevata a sede di diocesi per volontà di Filippo II, ma la cattedrale perse e riacquistò più volte questo titolo a causa delle vicende politiche e religiose che attraversarono la città, dalla Guerra degli Ottant’anni al Concordato del 1801 tra Napoleone e papa Pio VII.

La cattedrale fu poi teatro di devastazioni durante l’Iconoclastia del 1566, quando i protestanti distrussero gran parte delle decorazioni interne, e subì ulteriori danni sotto l’amministrazione protestante tra il 1581 e il 1585. Solo con il ritorno sotto il governo asburgico fu possibile avviare una lenta opera di ricostruzione e restauro, che si protrasse per tutto il XIX e XX secolo.

Dal punto di vista architettonico, la Cattedrale di Nostra Signora rappresenta uno degli esempi più significativi del gotico brabantino. La struttura a sette navate, divise da grandi pilastri polistili a fascio privi di capitelli, introduce una concezione innovativa dello spazio interno, ispirata alla Collegiata di San Pietro a Lovanio. Il transetto, non molto più ampio delle navate, ospita l’altare maggiore e un profondo coro, il cui deambulatorio termina con l’abside contornata da cinque cappelle radiali. La luminosità dell’interno è garantita dalla torre-lanterna ottagonale, o tiburio, eretta nel XVI secolo proprio per evitare che gli ampliamenti rendessero troppo buio lo spazio sacro.

Nonostante le spoliazioni subite nel corso dei secoli, la cattedrale conserva ancora oggi numerose testimonianze artistiche di grande valore. Nel pavimento in pietra nera sono incastonate lastre tombali intarsiate con marmo bianco, mentre all’ingresso il visitatore è accolto da una statua in marmo di Carrara della Madonna con Bambino, risalente al XIV secolo, opera del Maestro delle madonne in marmo della Mosa. Il percorso all’interno della cattedrale è scandito da opere d’arte che testimoniano non solo la ricchezza della tradizione artistica locale, ma anche la capacità della chiesa di rinnovarsi e dialogare con il presente. Nella navata di destra si trovano le quattordici tavole della Via Crucis (1866), una vetrata con l’Ultima Cena (1503) di Nicolaas Rombouts e, nella cappella del Venerabile, un tabernacolo rococò in rame dorato, ornato da bassorilievi di grande raffinatezza.

Nelle navate intermedie, tra i pilastri, si susseguono dipinti come la Moltiplicazione dei pani e dei pesci di Ambrosius Francken (1598) e l’Ultima Cena di Otto van Veen (1592), maestro di Rubens, uno dei grandi capolavori che si trovano nella Cattedrale. Nella navata sinistra, la cappella di Nostra Signora ospita una statua lignea della Madonna (XVI secolo), quella della Nostra Signora di Anversa, che gode di grande devozione, mentre poco distante si trova la sepoltura di Isabella di Borbone (1478) e un altare barocco in marmo e argento di Artus Quellinus.

Il pulpito centrale, realizzato in legno di quercia da Michel Van Der Voort nel 1713, è un esempio straordinario di scultura barocca e rococò. Proveniente dall’abbazia di San Bernardo di Hemiksem, sostituisce quello distrutto durante la Rivoluzione francese. Alla base, quattro figure femminili rappresentano i continenti, mentre sul parlatorio compaiono i volti di Cristo, della Madonna e di San Bernardo. Sopra il tutto, un velo sorretto da angeli svela lo Spirito Santo in forma di colomba, mentre un angelo annunciatore con la tromba corona l’intera composizione.

Pieter Paul Rubens, Innalzamento della Croce (1610-1611; olio su tavola, pannello centrale 460 x 340 cm, pannelli laterali 460 x 150 cm; Anversa, Cattedrale di Nostra Signora)
Pieter Paul Rubens, Innalzamento della Croce (1610-1611; olio su tavola, pannello centrale 460 x 340 cm, pannelli laterali 460 x 150 cm; Anversa, Cattedrale di Nostra Signora)
Otto van Veen, Ultima cena (1592; olio su tela, 350 x 224 cm; Anversa, Cattedrale di Nostra Signora)
Otto van Veen, Ultima cena (1592; olio su tela, 350 x 224 cm; Anversa, Cattedrale di Nostra Signora)
Jan Fabre, Man who bears the cross (2015; bronzo, 394 x 200 x 100 cm; Anversa, Cattedrale). Ph. Credit Attilio Maranzano. Copyright: Angelos bvba
Jan Fabre, Man who bears the cross (2015; bronzo, 394 x 200 x 100 cm; Anversa, Cattedrale). Ph. Credit Attilio Maranzano. Copyright: Angelos bvba

La Cattedrale di Nostra Signora è tuttavia celebre soprattutto per la presenza di quattro capolavori di Pieter Paul Rubens (qui un approfondimento), che segnano un percorso ideale attraverso lo sviluppo dello stile dell’artista. Nel transetto, il trittico dell’Innalzamento della Croce (1610) introduce il barocco in Olanda con il suo realismo drammatico, mentre la Deposizione della Croce (1614), realizzata solo pochi anni dopo, si distingue per la costruzione scenica e la profondità emotiva. Sull’altare maggiore, l’Assunzione della Vergine (1626) rappresenta un momento di svolta nell’iconografia mariana: Rubens coglie la Madonna nell’atto di spiccare il volo, circondata dagli apostoli e dalle donne che assistettero alla sua morte. Nella cappella di Nostra Signora della Pace, il trittico della Resurrezione di Cristo, dipinto per la tomba di Jan Moretus e Martina Plantijn, completa il percorso attraverso le diverse fasi della maturazione artistica di Rubens.

Accanto a queste opere storiche, la cattedrale accoglie anche lavori di artisti contemporanei, come l’installazione autoritratto di Jan Fabre, L’uomo che porta la croce (2015), e l’Omaggio a Rubens: la discesa dalla croce di Sam Dillemans, che rilegge in chiave moderna la celebre tela del maestro fiammingo. Questi interventi testimoniano la vitalità del luogo, capace di accogliere e integrare linguaggi diversi senza perdere la propria identità.

Oltre alla sua funzione religiosa, la Cattedrale di Nostra Signora è da sempre un punto di riferimento per la comunità cittadina. Nel corso dei secoli, ha ospitato eventi pubblici, celebrazioni civili e momenti di raccoglimento collettivo, diventando uno spazio di incontro e di confronto tra diverse anime della città. La cattedrale è stata testimone di momenti cruciali della storia di Anversa: dalle devastazioni delle guerre di religione e della Rivoluzione francese, che la ridussero quasi in rovina, ai grandi restauri ottocenteschi e novecenteschi che ne hanno restituito la bellezza originaria. Ogni intervento, ogni aggiunta, ogni restauro è stato il frutto di un dialogo tra passato e presente, tra memoria e futuro.

Oggi, la cattedrale continua a essere meta di pellegrinaggi, visite turistiche e iniziative culturali, mantenendo viva la tradizione di accoglienza che la caratterizza da oltre mille anni. La sua presenza discreta ma imponente nel cuore di Anversa è il segno tangibile di una continuità che va oltre le vicende umane, un monito silenzioso alla capacità della città di resistere, adattarsi e reinventarsi.


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