Dieci luoghi dove vedere e conoscere Rubens ad Anversa


Dove vedere le opere di Rubens ad Anversa e dove conoscere il maestro barocco: ecco 10 luoghi da visitare nella città delle Fiandre.

Anversa è la città che più di ogni altra racconta la vita, l’arte e il genio di Peter Paul Rubens (Siegen, 1577 – Anversa, 1640) , il più grande pittore fiammingo del Seicento e uno dei protagonisti assoluti della storia dell’arte europea. Passeggiando tra le sue strade, si percepisce ancora oggi il respiro di quell’epoca d’oro in cui la città era crocevia di commerci, cultura e innovazione, e Rubens ne era una sorta di simbolo vivente. Qui l’artista visse, lavorò, amò e lasciò un segno indelebile, non solo attraverso i suoi capolavori, ma anche grazie al suo ruolo di intellettuale, collezionista, diplomatico e cittadino illustre.

Visitare Anversa sulle orme di Rubens significa immergersi in un universo di colori, emozioni e storie che si intrecciano tra palazzi sontuosi, chiese monumentali e musei unici al mondo. Dal cuore pulsante della città, con la sua magnifica cattedrale, alle chiese dove Rubens ha lasciato alcune delle sue tele più celebri, fino alla sua casa-museo, scrigno di memorie e testimonianze, ogni luogo racconta un aspetto diverso della sua personalità e della sua arte. Non solo: grazie a istituzioni come il Museo Plantin-Moretus e il KMSKA, è possibile comprendere il contesto culturale e sociale che fece da sfondo alla sua parabola artistica, scoprendo i legami con altri grandi protagonisti del tempo. Questo itinerario, che tocca dieci luoghi emblematici, è pensato per chi vuole conoscere Rubens non solo come pittore, ma come uomo del suo tempo, protagonista di una stagione importante della storia dell’arte europea. Un viaggio che attraversa la storia e che, ancora oggi, affascina e ispira chiunque si lasci guidare dalla bellezza e dalla forza dell’arte. Ecco allora i dieci luoghi da visitare ad Anversa per conoscere Rubens.

Peter Paul Rubens, Autoritratto (1630 circa; olio su tela, 61,5 x 45 cm; Anversa, Rubenshuis)
Peter Paul Rubens, Autoritratto (1630 circa; olio su tela, 61,5 x 45 cm; Anversa, Rubenshuis)

1. La Rubenshuis

La casa di Rubens può essere presa come punto di partenza per l’itinerario, sebbene attualmente sia chiusa per restauro. La Rubenshuis è il cuore pulsante del mito di Rubens ad Anversa. Qui, nella casa che l’artista acquistò nel 1610 e trasformò in una sontuosa dimora-studio, si respira l’atmosfera in cui nacquero alcuni dei suoi capolavori più celebri. Il palazzo, ispirato ai modelli dell’architettura italiana, testimonia il gusto raffinato e cosmopolita di Rubens, che volle ricreare nella sua città un microcosmo artistico degno delle grandi corti europee. Oggi la Rubenshuis è un museo che conserva opere originali, oggetti personali, arredi d’epoca e una ricca collezione di dipinti di Rubens (come lo splendido Autoritratto, forse il più intimo da lui realizzato) e dei suoi contemporanei. Passeggiando tra le sale, si scopre il lato più intimo dell’artista, il suo rapporto con la famiglia, gli amici e i collaboratori, nonché la sua straordinaria capacità di coniugare arte, vita e mondanità. Il giardino, progettato dallo stesso Rubens, è un’oasi di pace che riflette l’ideale di armonia tra natura e cultura, mentre l’atelier rivela i segreti della sua bottega, centro nevralgico della produzione pittorica barocca. Visitare la Rubenshuis significa entrare nella quotidianità di un genio, cogliendo la complessità di una figura che fu al tempo stesso artista, imprenditore e uomo di mondo.

Rubenshuis. Foto: Ans Brys
Rubenshuis. Foto: Ans Brys

2. La Cattedrale di Nostra Signora

La Cattedrale di Nostra Signora è il simbolo spirituale e artistico di Anversa, nonché uno dei luoghi più rappresentativi della presenza di Rubens in città. Al suo interno si conservano ben quattro capolavori dell’artista: l’Innalzamento della croce (1610-1611), il trittico della Resurrezione (1611-1612), il trittico della Deposizione (1611-1614) e l’Assunzione della Vergine (1626). Sono opere che hanno segnato una svolta nella storia della pittura europea. La cattedrale, con le sue imponenti navate gotiche e le vetrate istoriate, offre uno scenario maestoso per ammirare la forza narrativa, la sensibilità cromatica e la profondità teologica delle tele di Rubens. Qui si coglie appieno la capacità dell’artista di dialogare con l’architettura e di trasformare lo spazio sacro in una scenografia di emozioni e luce. La presenza di Rubens nella cattedrale testimonia il suo ruolo di protagonista assoluto della vita religiosa e culturale di Anversa, ma anche la sua ambizione di misurarsi con i grandi maestri del passato e di lasciare un’eredità duratura alla città.

La Cattedrale di Nostra Signora. Foto: Victoriano Moreno
La Cattedrale di Nostra Signora. Foto: Victoriano Moreno

3. Museo Plantin-Moretus

Il Museo Plantin-Moretus è un luogo unico al mondo, che racconta la storia della stampa e dell’editoria europea attraverso le vicende della famiglia Plantin-Moretus, amici e committenti di Rubens. Qui, tra antiche presse, libri rari e manoscritti preziosi, si scopre il ruolo centrale che la cultura tipografica ebbe nello sviluppo dell’arte fiamminga. Rubens, amico di Balthasar Moretus (entrambi, curiosamente, si conobbero da bambini a scuola, quando studiavano nella classe di latino del maestro Rumoldus Verdonck nella scuola della Cattedrale), fu legato a questa dinastia di stampatori non solo da rapporti professionali, ma anche da una profonda amicizia: per loro realizzò frontespizi, illustrazioni e disegni, contribuendo a diffondere il suo stile in tutta Europa. Il museo, oggi patrimonio Unesco, permette di immergersi nell’atmosfera di una tipografia seicentesca, ammirando le prime edizioni illustrate da Rubens e comprendendo come la sua arte dialogasse con il mondo della parola stampata. La visita offre anche l’occasione di esplorare le stanze private della famiglia Moretus, scoprendo un universo di collezioni d’arte, oggetti d’uso quotidiano e testimonianze della vita intellettuale dell’epoca.

Museo Plantin-Moretus. Foto: Jeroen Broeckx
Museo Plantin-Moretus. Foto: Jeroen Broeckx

4. La chiesa di San Carlo Borromeo

La chiesa di San Carlo Borromeo è uno degli esempi più straordinari di architettura barocca ad Anversa e un luogo strettamente legato alla figura di Rubens. L’artista collaborò alla decorazione della chiesa, realizzando numerose tele per gli altari, molte delle quali andarono purtroppo perdute in un incendio nel 1718 (e secondo la tradizione progettando anche la facciata). Rubens era stato capace di trasformare lo spazio sacro in un’esperienza coinvolgente: il ciclo di affreschi realizzati a partire dai suoi disegni decorava infatti tutta la chiesa. La chiesa di San Carlo Borromeo rappresenta il culmine della collaborazione tra artisti, artigiani e committenti nella realizzazione di un’opera totale, in cui arte, fede e spettacolo si fondono in modo indissolubile. Si trova ancora qui inoltre un’opera di Rubens, il Ritorno della Sacra Famiglia, donato nel 1620 alla chiesa da parte del sindaco di Anversa, Nicolaas Rockox, che era amico del pittore.

La chiesa di San Carlo Borromeo. Foto: Sigrid Spinnox
La chiesa di San Carlo Borromeo. Foto: Sigrid Spinnox

5. La chiesa di San Paolo

La chiesa di San Paolo è un altro luogo imprescindibile per chi vuole seguire le tracce di Rubens ad Anversa, ma non solo: è l’unico luogo, fuori dai musei, dove si trovano opere di tutte le tre stelle del Seicento fiammingo (Rubens, Antoon van Dyck e Jacob Jordaens). Qui, tra altari barocchi e sculture monumentali, si trova la Flagellazione di Cristo (1617) una delle opere più drammatiche e coinvolgenti di Rubens. Il dipinto, realizzato per l’altare maggiore, colpisce per l’intensità emotiva, la resa plastica dei corpi e la capacità di trasmettere il pathos della Passione. La chiesa, un tempo frequentata dai Domenicani, era uno dei centri più attivi della vita religiosa cittadina e rappresenta il contesto ideale per comprendere il rapporto di Rubens con la committenza ecclesiastica e con i movimenti spirituali del suo tempo. Oltre alla pala di Rubens, la chiesa ospita opere di altri grandi artisti fiamminghi, offrendo una panoramica completa sull’arte sacra del Seicento ad Anversa. La visita, grazie alla presenza di opere di grandi maestri, permette di cogliere la ricchezza e la complessità del barocco fiammingo, in cui la pittura di Rubens occupa un ruolo centrale.

La chiesa di San Paolo
La chiesa di San Paolo

6. La chiesa di San Giacomo

La Chiesa di San Giacomo è uno dei luoghi più intimi e significativi per comprendere il legame personale di Rubens con Anversa. Qui si trova la tomba dell’artista, collocata nella cappella di famiglia e ornata da una pala d’altare raffigurante la Madonna, dipinta dallo stesso Rubens. La chiesa, con la sua architettura imponente e le ricche decorazioni interne, offre un contesto di grande suggestione per riflettere sulla dimensione privata e spirituale del maestro. La presenza della tomba di Rubens al centro della sua cappella funeraria fa di San Giacomo una meta per gli amanti dell’arte, ma anche un luogo di raccoglimento e memoria. Sull’altare, invece, si ammira la Madonna circondata dai santi, altra importante opera del pittore fiammingo, dipinta per un committente a oggi ancora ignoto e però non consegnata e quindi rimasta nell’atelier dell’artista: fu collocata sull’altare della sua cappella funeraria per sua espressa volontà. Visitare questa chiesa significa confrontarsi con l’eredità più personale di Rubens, scoprendo il suo rapporto con la morte, la fede e la famiglia, e cogliendo la profondità umana che si cela dietro il mito dell’artista.

Chiesa di San Giacomo. Foto: Jean Hosen
Chiesa di San Giacomo. Foto: Jean Housen

7. Il KMSKA – Museo Reale di Belle Arti di Anversa

Il KMSKA, Museo Reale di Belle Arti di Anversa, è il principale museo della città e uno dei più importanti d’Europa per la pittura fiamminga. Qui si conserva una straordinaria collezione di opere di Rubens, che permette di ripercorrere tutte le fasi della sua carriera, dai primi esperimenti giovanili ai capolavori della maturità. Il museo offre un percorso espositivo che mette in dialogo Rubens con gli altri grandi maestri del Seicento, evidenziando le influenze reciproche e il ruolo centrale dell’artista nella cultura visiva europea. Le sale dedicate a Rubens aprono a un viaggio nella sua poetica, tra ritratti, pale d’altare, scene mitologiche e allegoriche. Il KMSKA rappresenta il luogo ideale per approfondire la tecnica, lo stile e l’evoluzione di Rubens, ma anche per comprendere il suo impatto sulla storia dell’arte e sulla formazione del gusto moderno.

Il KMSKA – Museo Reale di Belle Arti di Anversa
Il KMSKA – Museo Reale di Belle Arti di Anversa, la Rubenszaal. Foto: Karin Borghouts

8. La chiesa di San Villibrordo

La chiesa di San Villibrordo è una delle tappe meno conosciute, ma non per questo meno significative, dell’itinerario rubensiano ad Anversa. Qui si conserva una pala d’altare realizzata da Rubens, che testimonia la sua capacità di adattare il linguaggio barocco alle esigenze della devozione popolare e della liturgia locale. La chiesa, con la sua atmosfera raccolta e le decorazioni sobrie, offre un contesto ideale per apprezzare la versatilità dell’artista e il suo rapporto con la comunità cittadina. La presenza di Rubens a San Villibrordo rivela un aspetto meno noto della sua produzione, quello legato alle commissioni minori e alla diffusione capillare della sua arte nel tessuto urbano di Anversa. Visitare questa chiesa significa scoprire un Rubens lontano dai fasti delle grandi cattedrali ma ugualmente capace di emozionare e coinvolgere.

Chiesa di San Villibrordo
Chiesa di San Villibrordo

9. Casa Snijders & Rockoxhuis

La Casa Snijders & Rockoxhuis è una dimora storica che racconta la vita culturale e sociale dell’Anversa del Seicento, attraverso le figure di due amici e contemporanei di Rubens: il pittore Frans Snijders e il collezionista Nicolaas Rockox, che fu anche sindaco di Anversa, come ricordato sopra. Qui si respira l’atmosfera delle case patrizie dell’epoca, tra arredi d’epoca, collezioni d’arte e testimonianze della vita quotidiana. Rubens frequentava spesso questa casa, partecipando a incontri, dibattiti e momenti di convivialità che animavano la scena intellettuale cittadina. Inoltre, Rubens realizzò per l’amico Rockox alcune opere, donate a seguito della scomparsa del sindaco. Tuttavia due di queste, il Cristo in croce e la Madonna in adorazione del Bambino addormentato sono tornate e si possono vedere nel loro contesto d’origine. La visita permette di comprendere il ruolo delle reti sociali e culturali nella formazione del gusto e nella diffusione dell’arte barocca, ma anche di scoprire il lato più mondano e relazionale di Rubens. La Casa Snijders & Rockoxhuis è oggi un museo che offre una prospettiva unica sulla società anversana del tempo, mettendo in luce il dialogo tra arte, collezionismo e amicizia.

Casa Snijders & Rockoxhuis
Casa Snijders & Rockoxhuis. Foto: Greet Vlegels

10. La chiesa di Sant’Andrea

La chiesa di Sant’Andrea rappresenta una delle tappe fondamentali per chi vuole conoscere il legame tra Rubens e la spiritualità della sua epoca. Situata nel cuore di Anversa, questa chiesa è quella in cui Rubens fece battezzare i figli Clara Serena (nel 1611) e Albert (nel 1614). Non ci sono al suo interno opere dell’artista, tuttavia la chiesa, con la sua architettura gotica e gli arredi sontuosi, offre il contesto ideale per apprezzare l’impatto che l’arte di Rubens ebbe sugli artisti della generazione successiva: la chiesa venne infatti distrutta nel periodo della furia iconoclasta e la decorazione successiva venne affidata a maestri come Otto van Veen e Maerten de Vos che non poterono non tenere in considerazione il ruolo di Rubens. Si presume però che Rubens abbia collaborato in qualche modo alla realizzazione della grande pala d’altare di Otto van Veen, il Martirio di sant’Andrea.

Chiesa di Sant'Andrea. Foto: Jean Housen
Chiesa di Sant’Andrea. Foto: Jean Housen


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