Un prezioso manufatto di oreficeria medievale e il legame con Innocenzo III: una mostra al Vittoriano


Fino al 1° ottobre 2023 nella Sala Zanardelli del Vittoriano è allestita la mostra "Bronzo&Oro. Roma, Papa Innocenzo III: racconto immersivo di un capolavoro". Protagonista è la Lunetta della Nicchia dei Palli. 

Nell’ambito di una serie di progetti espositivi voluti e ideati dalla direttrice del VIVE — Vittoriano e Palazzo Venezia Edith Gabrielli al fine di valorizzare e far conoscere a un più vasto pubblico le collezioni di Palazzo Venezia e del Vittoriano, fino al 1° ottobre 2023 nella Sala Zanardelli del Vittoriano è allestita la mostra Bronzo&Oro. Roma, Papa Innocenzo III: racconto immersivo di un capolavoro, a cura di Alessandro Tomei, già professore ordinario di Storia dell’arte medievale all’Università di Chieti e studioso della pittura centro italiana del Duecento e Trecento, della miniatura e delle arti suntuarie. Il coordinamento della mostra e il catalogo sono a cura di Skira.

Protagonista dell’esposizione è la Lunetta della Nicchia dei Palli, tra i pezzi più preziosi delle collezioni di Palazzo Venezia e per l’occasione oggetto di restauro, studi e ricerche. Si tratta di un manufatto di oreficeria medievale in bronzo dorato, che in origine, secondo alcuni studiosi, era probabilmente destinato alla basilica costantiniana di San Pietro in Vaticano, ovvero posto a coronamento della cosiddetta Nicchia dei Palli utilizzata per collocarvi appunto le stole bianche trapunte da croci nere che i pontefici ancora oggi consegnano ai vescovi durante la cerimonia solenne di vestizione e quindi situata nella Confessione dell’antica Basilica, al di sotto dell’altare maggiore. Sopravvissuta alla demolizione della basilica primitiva, la lunetta è stata conservata per lungo tempo nel Santuario di Santa Maria delle Grazie in Venturella (Mentorella) a Capranica Prenestina e nella seconda metà del secolo scorso venne depositata nel museo di Palazzo Venezia dove si trova ancora oggi.

Il manufatto risale al primo decenio del XIII secolo, al tempo del pontificato di Innocenzo III, al secolo Lotario dei Conti di Segni, che durò dal 1198 al 1216; per questo è considerata la più importante opera d’arte superstite connessa alla figura di papa Innocenzo III. Il pontefice decise di rinnovare il mosaico absidale della basilica di San Pietro in Vaticano, la cui iconografia era incentrata sul concetto della supremazia e del potere della Chiesa di Roma, direttamente discendenti da Cristo, e in questo progetto di rinnovamento rientrò anche la realizzazione di elementi decorativi dell’interno della basilica, di cui la lunetta faceva parte. Il mosaico oggi non esiste più a causa dei lavori che tra il XVI e il XVII secolo portarono alla distruzione dell’antica fabbrica costantiniana e alla costruzione dell’attuale edificio. Ne rimangono solo tuttavia tre frammenti: uno raffigurante il ritratto del pontefice Innocenzo III, uno con una fenice entro un clipeo, ambedue conservati nel Museo di Roma, e un terzo con l’immagine dell’Ecclesia romana, conservato sempre a Roma, nel Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco.

Secondo un’ipotesi alla quale si è giunti nel corso della sua catalogazione, la lunetta sarebbe stata realizzata da maestranze di Limoges che si spostarono apposta lungo le rive del Tevere, contribuendo ulteriormente a qualificare Roma come un crogiuolo artistico di respiro europeo; riconoscibili anche influenze dell’area del Reno e della Mosa.

“La lunetta costituisce una preziosa testimonianza della decorazione perduta della San Pietro medievale. Nel corso dei lavori di riedificazione della basilica in età rinascimentale venne integralmente cancellato l’immenso patrimonio di opere d’arte che per più di un millennio erano state commissionate da papi, cardinali, re, principi, per rendere sempre più sontuoso il luogo dedicato al santo”, racconta il curatore. “Ne rimane parziale memoria nelle fonti grafiche e scritte e, nello svolgersi dei lavori, pochi frammenti di quelle opere si salvarono, a volte essendo trasferite nelle Grotte Vaticane, a volte acquisite da prelati che le trasferirono, per conservarle, nelle chiese di famiglia, anche fuori Roma”.

Lunetta della Nicchia dei Palli (inizio XIII secolo; bronzo dorato; Roma, Palazzo Venezia) © VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia. Foto di Mauro Magliani
Lunetta della Nicchia dei Palli (inizio XIII secolo; bronzo dorato; Roma, Palazzo Venezia) © VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia. Foto di Mauro Magliani
Lunetta della Nicchia dei Palli, dettaglio (inizio XIII secolo; bronzo dorato; Roma, Palazzo Venezia) © VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia. Foto di Mauro Magliani
Lunetta della Nicchia dei Palli, dettaglio (inizio XIII secolo; bronzo dorato; Roma, Palazzo Venezia) © VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia. Foto di Mauro Magliani
Lunetta della Nicchia dei Palli, dettaglio (inizio XIII secolo; bronzo dorato; Roma, Palazzo Venezia) © VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia. Foto di Mauro Magliani
Lunetta della Nicchia dei Palli, dettaglio (inizio XIII secolo; bronzo dorato; Roma, Palazzo Venezia) © VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia. Foto di Mauro Magliani
Lunetta della Nicchia dei Palli, dettaglio (inizio XIII secolo; bronzo dorato; Roma, Palazzo Venezia) © VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia. Foto di Mauro Magliani
Lunetta della Nicchia dei Palli, dettaglio (inizio XIII secolo; bronzo dorato; Roma, Palazzo Venezia) © VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia. Foto di Mauro Magliani

La lunetta presenta lavorazioni su entrambi i lati: sul recto la lamina mostra a rilievo dodici profeti e i dodici apostoli e, al centro, il Cristo come Agnus Dei e altri simboli tratti dal Libro dell’Apocalisse. Sul verso si vedono invece, eseguite a incisione, figure di vescovi entro arcate su colonne e la raffigurazione di un pontefice e dello Spirito Santo sotto forma di colomba.

Come già ricordato, la lunetta è legata al periodo del pontificato di Innocenzo III, perciò la mostra Bronzo&Oro intende ricostruire e narrare, attraverso il prezioso manufatto, la figura del pontefice; la rassegna vuole inoltre far meglio comprendere l’assetto dell’antica basilica di San Pietro, per l’occasione restituita attraverso la realtà immersiva. Obiettivo della mostra è anche riuscire a coinvolgere un pubblico più ampio per avvicinarlo a un momento della storia dell’arte complesso e difficile da immaginare. Attraverso un ricco apparato iconografico e divulgativo si intende introdurre i visitatori al capolavoro di oreficeria medievale, contestualizzando il periodo storico e storico artistico. Con l’aiuto di un’installazione, realizzata utilizzando le moderne tecnologie di modellazione digitale 3D e realtà virtuale, la basilica di San Pietro ai tempi di Innocenzo III si materializza sulle pareti e sul pavimento della nuova sala immersiva. Il visitatore si troverà catapultato all’interno della basilica medievale ricostruita grazie allo studio di antiche fonti iconografiche e descrizioni dell’epoca. Sulle pareti della sala apparirà la Lunetta della Nicchia dei Palli: immagini ad altissima risoluzione mostreranno tutti i dettagli, poco visibili ad occhio nudo, come l’Agnus Dei, la porta di Dio, i profeti, gli apostoli e l’immagine del pontefice, accompagnate da suoni e animazioni 3D.

La mostra è accompagnata dal volume Bronzo&Oro. Roma, Papa Innocenzo III: racconto di un capolavoro, edito da Skira con testi di Gaetano Curzi, Giampaolo Distefano, Edith Gabrielli, Christian Grasso, Almuth Klein, Paolo Liverani, Alessandro Tomei e Vittorio Lanzani.

Per informazioni e visite guidate: vive.cultura.gov.it

Orari: Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.45).

Ingresso libero.

Allestimento mostra Bronzo&Oro. Foto di Paolo Roberto Santo, Studiozabalik
Allestimento mostra Bronzo&Oro. Foto di Paolo Roberto Santo, Studiozabalik
Sala immersiva della Bronzo&Oro. Foto di Paolo Roberto Santo, Studiozabalik
Sala immersiva della mostra Bronzo&Oro. Foto di Paolo Roberto Santo, Studiozabalik

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraBronzo&Oro. Roma, Papa Innocenzo III: racconto immersivo di un capolavoro
CittàRoma
SedeComplesso del Vittoriano
DateDal 01/06/2023 al 01/10/2023
CuratoriAlessandro Tomei
Temi Arte medievale

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