Il Museo archeologico di Stabia Libero D'Orsi si arricchisce di nuovi reperti dal MANN


Il Museo archeologico di Stabia Libero D’Orsi amplia il suo percorso espositivo con nuovi reperti di pregio provenienti dal MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Anche affreschi per la prima volta esposti. 

Dal 3 luglio il Museo archeologico di Stabia Libero D’Orsi amplia con nuovi reperti il suo percorso espositivo: si tratta di una coppa in ossidiana a motivi egittizzanti e di un busto-ritratto di una principessa giulio-claudia, attribuito a Claudia Ottavia, figlia di Claudio e prima moglie di Nerone, provenienti direttamente dalle collezioni del MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli insieme ad affreschi per la prima volta esposti. I reperti sono in prestito, grazie all’Accordo di valorizzazione sottoscritto nel 2023 tra il Parco Archeologico di Pompei e il MANN per valorizzare il patrimonio stabiano. Curatori del nuovo allestimento sono Maria Rispoli, Direttrice del Museo, e Teresa Argento, Funzionaria restauratrice della Reggia di Quisisana.

Quella in arrivo è una delle tre coppe in ossidiana, decorate con pietre preziose e motivi egittizzanti, rinvenute a Villa San Marco da Libero D’Orsi. Il 21 e il 22 maggio del 1954, durante i lavori di scavo dell’ambiente n.37, furono rinvenuti numerosi frammenti di ossidiana finemente lavorata e una notevole quantità di fili d’oro e minuscole tarsie di malachite, diaspro giallo, lapislazzulo, corallo bianco e rosa, alcune ancora inserite in tralicci di lamine d’oro, che costituivano una ricca decorazione ad intarsio. Intuita l’eccezionalità del rinvenimento, i reperti vennero immediatamente trasferiti al laboratorio di restauro del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Gli interventi di restauro permisero di ricomporre due skyphoi (coppe) con decorazione egittizzante (Coppa A e Coppa B), uno skyphos più piccolo con elementi vegetali conservato quasi per intero (Coppa C) e parte di una phiale (coppa) con scena nilotica. Sulle coppe A e B sono raffigurate scene di culto di tradizione egizia; la coppa C, che arriverà al Museo Archeologico di Stabia, è caratterizzata da una variopinta decorazione, intarsiata in oro e pietre preziose di colore rosso, verde, bianco, rosa, giallo e blu, costituita da foglie, fiori e da un uccello posato sullo stelo centrale. Il tipo di rappresentazione si rifà a modelli egittizzanti, moda che si affermò a Roma dopo la conquista dell’Egitto a seguito della battaglia di Azio del 31 a.C. La preziosità dei materiali utilizzati e la tecnica, che presume artigiani altamente specializzati, rendono questi vasi capolavori dell’artigianato alessandrino e soprattutto fanno pensare a una committenza esclusiva.

Il busto-ritratto di una principessa giulio-claudia, attribuito a Claudia Ottavia, figlia di Claudio e prima moglie di Nerone, fu rinvenuto nel larario del piccolo peristilio della villa di Anteros insieme all’iscrizione di Anteros ed Heracleo, anch’essa esposta nel museo. È una dedica ai Lari e alla famiglia da parte di Anteros ed Heracleo, un liberto e un servo della famiglia in cui prestavano servizio. L’assenza dell’indicazione nel testo della gens, a cui è rivolta la dedica, lascerebbe presupporre l’alto rango di questa famiglia a tal punto da non esserne indicato il nome, vista la notorietà. Potrebbe trattarsi dunque di liberti ed esponenti della famiglia imperiale, che custodivano ed esponevano nella propria casa un ritratto della principessa imperiale.

“Il museo archeologico di Stabia è sempre più protagonista di una rete territoriale di siti e luoghi della cultura di inestimabile valore”, dichiara il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. “Abbiamo già in programma un incontro con il neo eletto sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, per parlare di progetti futuri. I collegamenti con mezzi pubblici, decoro e segnaletica sono alcune priorità che vorrei affrontare insieme all’amministrazione comunale. Intanto si sta lavorando ai servizi di accoglienza alle ville di Stabia, dove sono in corso importanti lavori di restauro e accessibilità”.

Il Museo archeologico di Stabia Libero D'Orsi si arricchisce di nuovi reperti dal MANN
Il Museo archeologico di Stabia Libero D'Orsi si arricchisce di nuovi reperti dal MANN


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