Trieste, al Castello di Miramare esposto lo scettro dell'imperatrice Carlotta del Messico


Presentato al Castello di Miramare di Trieste, all’interno del Salottino Orientale, lo scettro restaurato dell’imperatrice Carlotta del Messico: in esposizione grazie alla Fondazione CRTrieste.

Acquisito a Montecarlo nell’estate dello scorso anno nell’ambito di un’asta nel Principato di Monaco dalla Fondazione CRTrieste, è esposto al pubblico in una mostra partita dal 16 aprile lo scettro appartenuto all’imperatrice Carlotta del Messico, presso il Museo Storico e Parco del Castello di Miramare di Trieste. Per lo scettro è stato realizzato un allestimento espositivo consono alla preziosità dell’oggetto nel Salottino Orientale al primo piano del Castello.

Lo scettro ha un grande valore simbolico perché rappresenta un periodo peculiare della storia europea della metà dell’Ottocento, che vedeva Trieste al centro degli avvenimenti geo-politici internazionali. L’oggetto infatti fu donato alla neo-imperatrice giunta in Messico insieme al consorte Massimiliano d’Asburgo proprio da Miramare, e arrivò in Europa in circostanze poco note: il soggiorno sudamericano di Carlotta durò infatti poco, essendo lei ben presto costretta dalle circostanze a cercare aiuto economico e militare tra Francia e Italia. Nel corso delle tragiche vicende che la coinvolsero, lo scettro finì nelle disponibilità di suo fratello Leopoldo II re del Belgio, che anni dopo lo donò al barone Adrien Goffinet in segno di gratitudine per i suoi leali servizi. Nel 2023, infine, i discendenti del barone Goffinet hanno deciso la messa all’asta dell’oggetto. Lo scettro dell’imperatrice Carlotta del Messico è un gioiello d’oro 22 carati, completamente decorato in filigrana e da fregi cesellati di fiori e foglie. Lungo 34 cm e largo 6, adornato da diamanti, rubini e smeraldi, ha un peso complessivo di 418,50g. È impostato su una sfera tra volute ed è sormontato da una corona imperiale di fili d’oro, perle e aquile con ali spiegate.

Il diadema è collocato su un cuscino filigranato di passamanerie d’oro ed è impreziosito da rubini, smeraldi e diamanti incastonati sulla lunetta. Le estremità dello scettro sono ornate da foglie e ghiande finemente cesellate in rilievo. Quest’oggetto appare misterioso e insolito poiché è al contempo una teca e un prezioso astuccio che racchiude il cartiglio di dedicazione alla futura sovrana da parte della città di San Juan del Rio. Altro fatto particolare è inoltre il suo fastigio, che rappresenta l’altro simbolo eccelso di regalità, la corona imperiale impreziosita da perle e pietre preziose, simile alla corona aurea ad archi dell’Impero messicano, riprodotta più in basso in forma bidimensionale insieme alle iniziali di Carlotta. È decorato con il monogramma dell’Impero messicano voluto da Massimiliano, con sotto un nastro recante l’iscrizione “San Juan del Rio 1864”. Sulla base si trova una piccola placca con la firma dell’orefice Jose Maria Larralde. Lo scettro è conservato nella sua custodia originale. Proclamato imperatore del Messico il 10 aprile 1864, il 14 dello stesso mese Massimiliano partì a bordo della Fregata Novara alla volta del Messico insieme alla moglie Carlotta. I nuovi imperatori sbarcarono in America a Veracruz il 24 maggio 1864, per poi arrivare a Città del Messico il 12 giugno. Il 25 maggio, quando la coppia era ancora in viaggio, il consiglio municipale della città di San Juan del Rio, si riunì e decise di prendere alcune iniziative per ingraziarsi i nuovi regnanti. Una commissione della municipalità di San Juan del Rio, successivamente si recò a Città del Messico per conferire con l’imperatrice e offrire in dono lo scettro.

“Non potrò mai dimenticare la partenza da Trieste. Una piccola orchestra suonava gli inni della marina austriaca, mentre Carlotta e io prendevamo posto a prua della lancia che ci avrebbe condotti a bordo della Novara e la folla si accalcava attorno al nostro caro castello, gioiosa e festante, ansiosa di porgerci il suo saluto”.

“Abbiamo infine preso il largo, salpando verso un domani radioso, eppure non siamo riusciti a impedirci di rivolgere ancora uno sguardo al Castello di Miramare, che all’orizzonte si confondeva nella linea di costa. È già divenuto la nostra casa lontana”.

L’ingresso a San Juan del Río fu descritto dallo stesso Massimiliano in una lettera a Carlotta datata 20 agosto 1864 a Santiago de Querétaro. “Nel pomeriggio arrivammo a San Juan del River, deliziosa cittadina situata in una meravigliosa pianura. L’accoglienza è stata così cordiale che sarebbe difficile descriverlo. San Juan è un secondo Orizaba per la sua bellezza, cordialità e spirito sveglio. Ieri sera ho avuto un grande banchetto con tutti gli ufficiali franco-messicani e più di trecento soldati. Indossavo l’uniforme con il cordone della Legione di Onore. Grazie a Dio sono riuscito a fare i miei due brindisi, all’imperatore di Francia e all’esercito. Ho parlato da una piattaforma rialzata, molto lentamente e ad alta voce, in modo che tutta la folla ascoltasse e capisse bene”.

Lo scettro di Carlotta
Lo scettro di Carlotta
Lo scettro di Carlotta
Lo scettro di Carlotta
Lo scettro di Carlotta
Lo scettro di Carlotta
Lo scettro di Carlotta
Lo scettro di Carlotta
Lo scettro di Carlotta
Lo scettro di Carlotta

Le circostanze del prezioso dono fatto all’Imperatrice sono descritte in maniera dettagliata da un documento originale che era conservato all’interno dello scettro stesso, siglato dal primo rappresentante del Consiglio comunale di San Juan del Rio, Ángel M. Domínguez. Il documento misura 48 cm per 21 cm circa. La pergamena recita “Presso la città di San Juan del Río, capoluogo dell’omonimo Distretto appartenente al Dipartimento di Querétaro, l’anno milleottocentosessantaquattro, addì venticinque del mese di Maggio, riuniti nella sala consiliare dell’Illustrissimo Municipio, i gentiluomini che lo compongono prendendo in considerazione: che l’insediamento dell’Impero messicano è un fatto ormai compiuto in virtù dell’accettazione ufficiale del trono da parte di Sua Maestà Illustrissima, Ferdinando Massimiliano I, avvenuta nel proprio castello di Miramare addì dieci aprile dell’anno in corso; che avendosi Sua Maestà sacrificato per il Messico, lasciando la sua antica patria e la sua famiglia, è doveroso per ogni buon messicano rendergli pubblico omaggio a titolo di gratitudine, adesione e lealtà; che ai Municipi, quali legittimi rappresentanti dei Comuni, spetta direttamente a nome dei propri rappresentati dimostrare l’amore e la riconoscenza dai quali sono posseduti per i benefici di cui sono già debitori e per quelli che si ripromettono per il futuro dal saggio e illuminato governo del Monarca che regge i loro destini; l’Illustrissimo Municipio di San Juan del Río desidera che i Sovrani abbiano una prova dell’adesione di codesta città alle loro Auguste persone e persuasi che Sua Maestà, l’Imperatore, gradirà e si compiacerà con ogni dimostrazione di amore e rispetto per la Sua Augusta Sposa, delibera: La città di San Juan del Río acclama come Patrona e speciale Protettrice Sua Maestà, l’Imperatrice Carlotta Amalia. All’interno della sala consiliare di codesto Municipio saranno appesi sotto baldacchino i ritratti delle Loro Maestà, collocando in basso a quello di Sua Maestà, l’Imperatrice, la didascalia Carlotta Amalia, Imperatrice del Messico, Patrona e Protettrice della città di San Juan del Río”. Seconda. La piazza principale d’ora in poi recherà il nome di “Piazza dell’Imperatrice” e sarà oggetto di ogni possibile lavoro di abbellimento, posizionando in centro una colonna coronata da un busto di Sua Maestà, mentre nel piedistallo avrà la seguente scritta: “All’amatissima Sovrana e speciale Protettrice, l’Imperatrice Carlotta Amalia, la città di San Juan del Río”. Terza. Sarà costituita presso codesta città una società di beneficenza in onore a Sua Maestà, l’Imperatrice, composta dalle principali Gentildonne della città, la quale sarà chiamata “Società di beneficenza di San Carlo”. Quarta. La commissione nominata allo scopo di redigere questo verbale, chiederà alle Loro Maestà una particolare udienza al fine di avere l’alto onore di porlo nelle regali mani della Nostra Sovrana Protettrice, mentre l’originale resterà nella sala del Cabildo, sottoscritto dai consiglieri da cui è integrato: Il Prefetto politico, Manuel Domínguez; primo Consigliere Ramón Macotela; secondo Consigliere Agustín R. Olloqui; terzo Consigliere José María Sánchez; quarto Consigliere Luis Ortiz; quinto Consigliere Arcadio Ynarra; sesto Consigliere Juan V. Legarreta; settimo Consigliere Juan Macías León; ottavo Consigliere Jesús M. Alcántara; primo Rappresentante del Consiglio Ángel M. Domínguez; secondo Rappresentante del Consiglio Miguel Silis. Il Segretario Venancio Romero. (Firma) Il primo Rappresentante del Consiglio Ángel M. Domínguez”.

In quanto omaggio a Carlotta, lo scettro di San Juan del Río entrò probabilmente a far parte del suo patrimonio e così fu tra gli oggetti preziosi che Carlotta portò con sé al suo ritorno in Europa. Dopo la morte di Massimiliano e il ritorno di Carlotta in Belgio nel 1867, in un momento imprecisato il re Leopoldo II donò questo oggetto al barone Adrien Goffinet, come ricompensa per i suoi servigi. Goffinet era stato al servizio della monarchia belga fin dagli anni quaranta dell’Ottocento, come primo ufficiale e segretario del duca Leopoldo di Brabante, futuro re Leopoldo II; il principe gli affidò la gestione dei propri beni privati e di quellidella moglie, Maria Enrichetta, nonché la gestione del loro archivio. La stima e la fiducia del sovrano furono tali che Goffinet fu incaricato anche di organizzare il delicato trasferimento di Carlotta dall’Italia al Belgio nel 1867, e in di amministrare il patrimonio personale dell’imperatrice. Proprio in virtù di questo suo ruolo il barone Goffinet ricevette in dono lo scettro appartenuto a Carlotta, che è rimasto tra le proprietà della famiglia fino alla vendita all’asta il 18 luglio 2023 all’Hotel de Ventes de Monte-Carlo (Principato di Monaco). Lo scettro è stato acquistato dalla Fondazione CRTrieste, che lo ha consegnato in comodato al Museo di Miramare perché sia esposto nella collezione permanente, nelle stanze un tempo abitate e amate da Carlotta. La restauratrice Anna Collarin si è occupata del restauro del manufatto. Dopo una prima fase di pulitura, eseguita per rimuovere le ossidazioni del metallo e le alterazioni cromatiche, si è intervenuti a risanare le deformazioni per restituire la corretta leggibilità dell’opera. Inoltre le porzioni fratturate sono state riposizionate e incollate, mediante adesivi acrilici e l’inserimento di un velo di seta che garantisce un miglior supporto e sostegno all’incollaggio. Infine è stato eseguito il ritocco pittorico per attenuare l’impatto visivo di alcune saldature in piombo effettuate in precedenti interventi di manutenzione. Il cartiglio, anche il documento originale conservato all’interno dello scettro, realizzato verosimilmente a macchina con polpa semichimica è stato oggetto di un accurato restauro ad opera di Adriano Macchitella e Loredana Soranzio, che ha comportato la rimozione delle polveri e dei depositi superficiali, l’integrazione delle lacune e la restituzione della planarità del foglio.

“Nell’aprile 2024”, ha dichiarato il Direttore Contessa, “Centosessant’anni dopo la partenza della coppia arciducale dal porticciolo del Castello di Miramare verso il Messico, il Museo mette in mostra per la prima volta nel Salottino Orientale un oggetto unico, di cui si era persa la memoria: lo scettro d’oro di Carlotta del Belgio, nata Coburgo Gotha, andata in sposa a Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, e divenuta imperatrice del Messico”.

“Rimasto per decenni nella collezione privata degli eredi di Adrien Goffinet, figura importante per i servigi resi alla casata reale belga, e per la curatela dell’ingente patrimonio personale della giovane imperatrice, l’oggetto è ritornato alla luce grazie a un’asta pubblica e al lungimirante acquisto da parte della Fondazione CRTrieste, cui siamo grati per l’acquisizione. La concessione in comodato”, ha continuato ha detto Contessa “Comporta un arricchimento della collezione del Museo Storico e un passo ulteriore nella conoscenza della figura di Carlotta, della quale così poco ancora sappiamo”.

“Un manufatto prezioso e un testimone del ruolo di protagonista che Trieste ricopriva nell’Ottocento nel panorama storico mondiale”, ha rimarcato il Presidente della Fondazione CRTrieste Massimo Paniccia. “Da Trieste infatti, proprio nell’aprile di 160 anni fa, partiva il futuro Imperatore del Messico. La volontà della Fondazione, come istituzione, è quella di essere motore dello sviluppo socio economico del territorio, anche tramite la valorizzazione del suo patrimonio culturale e storico, implementando l’offerta di Trieste, a beneficio della collettività”.


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