Il 27 maggio 2025 è stata inaugurata Villa Créative, un complesso universitario nato dalla trasformazione del sito Pasteur ad Avignone (Francia). L’intervento ha coinvolto il recupero dell’ex Facoltà di Scienze dell’Università di Avignone, in disuso dal 2014, con l’obiettivo di creare uno spazio dove formazione, ricerca, arti e innovazione digitale possano convivere in un ecosistema dinamico. Il progetto è stato realizzato da Atelier(s) Alfonso Femia, vincitore del concorso bandito nel 2018 dall’Académie Aix-Marseille, con DLAA.Architectes e Après la Pluie per la parte paesaggistica. L’iniziativa è stata resa possibile grazie al Contratto di Piano Stato-Regione del 2015 che ha introdotto un nuovo modello gestionale. Villa Créative è infatti la prima Società Universitaria e di Ricerca (SUR) in Francia: una struttura ibrida pubblico-privata con lo Stato tra gli azionisti.
Il nuovo approccio sostituisce le sovvenzioni tradizionali con un sistema di investimenti destinati a garantire la sostenibilità economica e la valorizzazione del patrimonio edilizio universitario. Il sito ha una storia lunga. Nato nel XIX secolo come École Normale d’Institutrices du Vaucluse, ha avuto varie destinazioni fino a diventare sede della Facoltà di Scienze negli anni Sessanta. Durante la Prima guerra mondiale fu ospedale militare. In stato di abbandono dal 2014, è stato temporaneamente riattivato dal Festival d’Avignone con gli “Ateliers de la Pensée”, che hanno contribuito a ridefinirne l’identità. Proprio da questa esperienza prende forma il concept del progetto.
La nuova struttura si articola su quattro dimensioni interconnesse: convivialità e diffusione del sapere, coworking, piattaforma audiovisiva e formazione continua. Lo scopo è superare la tradizionale separazione funzionale, puntando su uno spazio capace di stimolare l’interazione fra discipline e ambiti diversi. La geografia progettuale si basa su un’articolazione fluida tra architettura e paesaggio, con ambienti pensati per favorire collaborazione e contaminazione culturale. Il complesso è composto da più edifici. L’edificio A, su quattro piani, accoglie al piano terra un centro di formazione di 1.000 metri quadrati, coworking, living lab e un auditorium. Il secondo piano ospita l’École des Nouvelles Images, autonoma rispetto al resto del sito. Le ali secondarie accolgono laboratori e sale riunioni, mentre al piano interrato si trovano locali tecnici e archivi. Nella conciergerie, adiacente all’edificio principale, è collocato il centro di controllo della sicurezza. L’edificio B è destinato agli uffici del personale su due livelli, mentre l’edificio C ospita ristorante e cucine.
Il progetto si è sviluppato secondo tre linee d’azione. La prima ha interessato la scala monumentale, dotata di un nuovo ascensore in vetro trasparente, con pareti rivestite in ceramica diamantata per valorizzare il dialogo tra luce e materiali. La seconda ha riguardato l’auditorium, aperto sulla corte retrostante e dotato di una facciata trasparente con arcate reinterpretate in vetro e acciaio. Infine, lo spessore del sottotetto è stato utilizzato per ricavare un ulteriore piano funzionale, senza alterare l’impatto volumetrico complessivo.
Il cantiere è stato avviato nel gennaio 2022 e ha richiesto un importante intervento di bonifica ambientale, con rimozione dell’amianto, decontaminazione del suolo e adeguamento agli standard di accessibilità e sostenibilità energetica. Sono stati sostituiti gli infissi, introdotte schermature solari esterne e rifatti gli impianti idraulici, elettrici e termici. L’approvvigionamento energetico si basa su fonti geotermiche e l’illuminazione LED garantisce efficienza e risparmio. Anche la gestione centralizzata degli impianti consente un controllo ottimizzato dei consumi. Per quanto riguarda i materiali, sono stati scelti in base a criteri di compatibilità ambientale e reversibilità. I pavimenti e le strutture sono in cemento, gli inserti della scala e dell’auditorium in acciaio inox e vetro, mentre per le finiture interne è stato utilizzato legno certificato. I serramenti esterni in legno sono stati in parte restaurati, in parte sostituiti con nuovi infissi, sempre in legno, nel rispetto del valore storico dell’edificio. Tutti gli elementi metallici sono stati trattati con zincatura o metallizzazione per migliorarne la durata e ridurre la necessità di manutenzione. In totale, Villa Créative offre un padiglione di 230 metri quadrati per ricerca e innovazione, un padiglione amministrativo da 150 metri quadrati, quattro spazi artistici per esposizioni, un auditorium da 80 posti, uno studio audiovisivo, 800 metri quadrati di uffici e 3.000 metri quadrati di area verde. È presente anche un ristorante con terrazza, destinato sia agli utenti interni che al pubblico esterno.
Villa Créative nasce da un’interpretazione progettuale che ha cercato di integrare le esigenze contemporanee con il retaggio storico dell’edificio. Secondo Alfonso Femia, l’obiettivo principale è stato quello di creare un ambiente accogliente e poroso, dove la relazione tra accademia e cittadinanza si rafforzi attraverso spazi pensati per l’incontro e il confronto. La visione complessiva del progetto tende a riconciliare innovazione e memoria, funzionalità e patrimonio. Il progetto è stato pensato per prolungare nel tempo lo spirito degli Ateliers de la Pensée, integrandoli in una struttura aperta alla sperimentazione, alla produzione e alla diffusione del sapere. Uno spazio che restituisce centralità alla formazione e alla ricerca in una prospettiva inclusiva e interattiva.
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Ad Avignone apre Villa Créative, centro di ricerca, formazione e innovazione |