La cultura si appella a Conte: “non chiudete cinema e teatri, sono luoghi sicuri”


Il mondo della cultura rivolge un appello al presidente del consiglio Conte affinché non chiuda cinema e teatri, che si sono rivelati luoghi sicuri.

Il mondo della cultura ha lanciato un appello al presidente del consiglio Giuseppe Conte e al ministro dei beni culturali Dario Franceschini affinché non vengano chiusi cinema e teatri. La bozza del dpcm che con tutta probabilità verra firmato oggi per adottare misure ancora più restrittive contro il contagio da Covid-19 dispone infatti la serrata totale per cinema e teatri, malgrado siano luoghi sicuri (fino a inizio ottobre non si era registrato nessun contagio nei luoghi dello spettacolo dal vivo, e lo stesso vale per i cinema), e nonostante gli esercenti abbiano investito per adeguarsi a tutte le misure di sicurezza necessarie per tenere aperto. Sono dunque vive le preoccupazioni del mondo della cultura per le conseguenze che la chiusura potrebbe comportare: si spera dunque che cinema e teatri possano continuare a lavorare. Alcune personalità della cultura hanno pertanto scritto al premier per chiedere di mantenere aperte le sale. Ecco il testo dell’appello:

“Gentili Presidente Conte, Ministro Franceschini,

in merito all’intenzione di richiudere Teatri e Cinema contemplati esplicitamente nella bozza del prossimo Dpcm, ed eventuali altri fondamentali luoghi della cultura al momento non esplicitati, nel tentativo di scongiurarne l’approvazione che avrebbe conseguenze nefaste sull’intero comparto culturale e sullo spirito dei cittadini, richiamiamo la Vostra attenzione sui seguenti punti:

1) i lavoratori dello spettacolo dal vivo hanno messo il loro straordinario e personale impegno per riaprire Teatri e Cinema nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute. Essi sono luoghi sicuri dove il pubblico è seduto con mascherina e non parla durante la rappresentazione. L’uscita e l’entrata sono regolati e rispettano il distanziamento. Questi luoghi rappresentano oggi un esempio virtuoso di gestione degli spazi pubblici in epoca di pandemia.

2) Abbiamo riconquistato faticosamente il nostro pubblico, spesso titubante e confuso da una comunicazione altalenante e ansiogena, a riacquistare i biglietti, rassicurandolo sulla certezza degli spettacoli e sulla scrupolosa adozione di tutte le misure di sicurezza.

3) Per quanto concerne i teatri abbiamo riavviato l’attività di produzione degli spettacoli sospesi, investendo pertanto nuovamente per il loro riallestimento. Peraltro tutti i voucher emessi acquisiti per gli spettacoli se fossero annullati dovrebbero essere riemessi nuovamente per non gravare sulle casse dei teatri;

4) Abbiamo riprogrammato tournée, concerti, uscite cinematografiche assumendoci enormi rischi, investendo e scommettendo quindi anche sul futuro, malgrado lo stato di incertezza dominante;

5) Abbiamo fatto rientrare tutti i dipendenti dalla Cig, garantendo loro non solo la giusta retribuzione ma soprattutto la dignità del lavoro;

6) l’ultimo punto sul quale richiediamo la vostra preziosa attenzione è il più importante in assoluto: chi opera nel settore della cultura è consapevole dell’importanza che essa ricopre soprattutto in momenti difficili come quello che ci troviamo ad affrontare. Sarebbe un grave danno per i cittadini privarli della possibilità di sognare e di farsi trasportare lontano oltre i confini della propria quotidianità.

È soprattutto per l’importanza di non privare l’Italia del proprio immaginario collettivo che vi chiediamo a nome della Associazione Cultura Italiae che rappresento, e dunque di tutti i comparti e i generi dello Spettacolo dal vivo, dei Produttori Cinematografici, degli Artisti, degli Esercenti, delle Gallerie d’Arte, dei Musei, delle Sale da Concerto, di mantenere indistintamente tutti i luoghi della cultura aperti!

Siamo importanti per la società civile perchè vi supportiamo nel vostro difficile compito istituzionale a mantenere elevato lo spirito dei cittadini, nella piena consapevolezza delle sofferenze che stanno incontrando a livello personale, familiare e professionale. È sopratutto in questa seconda ondata che ne avremmo più bisogno.

Il teatro e il cinema non possono fermarsi perchè sono la riserva invisibile di senso, per la vita pubblica e individuale dei nostri concittadini. Tuteliamo la parte visibile di questa riserva di senso.

Confidiamo in voi”

I firmatari:

Angelo Argento
Giuseppe Laterza
Andrée Ruth Shammah
Ernesto Albanese
Fabiana Cutrano
Alessandro Longobardi
Ilaria Borletti Buitoni
Luca Poma
Monica Savaresi
Giuseppe Scognamiglio
Patrizia Asproni
Luca Scarlini
Jane Thompson
Umberto Mucci
Simona Manzoni
Alberto Improda
Andrea Fabiano
Salvatore Barrano
Stefano Monti
Mauro Berruto
Serafino D’Angelantonio
Francesco Granbassi
Enrico Loverso
Valentina Graverini
Paolo Verri
Andrea Catizione Folena
Florinda Saieva
Serena Marzucchi
Vinicio Marchioni
Fabrizio Fasani
Rossella Menegazzo
Paola Balducci
Marco Bentivogli
Antonio Lampis
Maria Cristina Terzaghi
Giorgia Abeltino
Maria Cristina Vannini
Stefano Miceli
Paola Balducci
Maria Luisa Frisa
Paola Dubini
Alberto Luna
Ludovica Rossi Purini
Michele Pescini
Gregorio De Felice
Daniele Malfitana
Giorgio Ventre

Nella foto: le misure di sicurezza al Teatro San Carlo di Napoli

La cultura si appella a Conte: “non chiudete cinema e teatri, sono luoghi sicuri”
La cultura si appella a Conte: “non chiudete cinema e teatri, sono luoghi sicuri”


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