Louvre, stangata ai visitatori extra-UE: dal 2026 il biglietto per loro costerà 30 euro


Dal 1° gennaio 2026 musei e monumenti francesi introdurranno biglietti più cari per i visitatori non europei. Il Louvre alzerà il costo d’ingresso da 22 a 30 euro per i turisti extra-Ue, in una strategia di finanziamento che mira a non penalizzare i cittadini dell’Unione.

A partire dal 1° gennaio 2026, a Parigi i turisti provenienti da Paesi esterni all’Unione Europea pagheranno di più per visitare alcuni tra i più importanti musei e monumenti di Francia. Il biglietto d’ingresso al Louvre salirà da 22 a 30 euro per i visitatori extra-Ue. È una delle prime istituzioni culturali francesi ad applicare la cosiddetta “tariffa differenziata”, una misura destinata, secondo quanto anticipato dal quotidiano Le Monde, a essere adottata da altri grandi siti come il castello di Versailles, quello di Chambord, l’Opéra Garnier, l’Arco di Trionfo e la Conciergerie. La decisione arriva in un contesto segnato da crescenti vincoli di bilancio e da una pressione economica crescente sulle istituzioni culturali, che cercano nuove forme di finanziamento per mantenere attive le proprie strutture, finanziare restauri, nuove acquisizioni e garantire la qualità delle proprie attività. Il turismo, con quasi 100 milioni di visitatori all’anno, resta uno dei motori principali dell’economia francese. È naturale che anche il sistema museale tenti di capitalizzare questa affluenza, rivolgendosi soprattutto al pubblico internazionale.

Il Louvre
Il Louvre

Da sempre il costo del biglietto nei musei francesi rappresenta un tema sensibile. Da un lato si pone l’obiettivo di rendere l’arte accessibile al maggior numero possibile di persone; dall’altro, emerge la necessità concreta di reperire fondi per il funzionamento ordinario delle strutture culturali. Nel dicembre 2001, all’indomani della sua elezione a sindaco di Parigi, Bertrand Delanoë aveva introdotto la gratuità permanente per le collezioni permanenti di molti musei municipali, come il Musée d’Art Moderne, il Musée Carnavalet-Histoire de Paris e il Petit Palais-Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris. Parallelamente, altre istituzioni nazionali hanno mantenuto formule di accesso gratuito in determinati giorni, come la prima domenica del mese, oppure agevolazioni per i minori di 26 anni, con finalità dichiaratamente educative.

Nonostante queste politiche di accessibilità, per molti musei francesi, in particolare quelli con status di ente pubblico, la biglietteria rimane una voce fondamentale del bilancio. A differenza delle strutture a gestione autonoma, questi enti possono trattenere e reinvestire gli introiti dei biglietti direttamente. In una fase storica caratterizzata da tagli e razionalizzazioni, alcuni musei hanno iniziato a considerare l’introduzione di un sistema tariffario più selettivo, capace di intercettare risorse aggiuntive senza gravare sui frequentatori abituali, spesso residenti e cittadini francesi o comunitari. Proprio per evitare che un aumento generalizzato dei prezzi scoraggi il pubblico locale, sempre più musei stanno valutando soluzioni differenziate. Il principio è chiaro: se un turista internazionale è disposto a pagare cifre più alte per accedere a un luogo come il Louvre o Versailles, l’istituzione può far leva su questa disponibilità senza compromettere l’accessibilità per il pubblico europeo. In ogni caso, le regole del mercato interno europeo pongono dei limiti precisi. La Commissione Europea ha ribadito in più occasioni che i cittadini dell’Unione devono poter accedere ai musei pubblici alle stesse condizioni, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal Paese di residenza. Il vincolo rende impossibile l’applicazione di tariffe differenziate nei confronti di turisti europei. La misura potrà quindi riguardare esclusivamente i visitatori provenienti da Paesi extra-Ue, come gli Stati Uniti, la Cina o il Giappone.


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Noemi Capoccia

L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia

Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.




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