Sposalizio della Vergine di Raffaello ricollocato nel luogo d'origine, ma è un clone


Dopo 222 anni la chiesa di San Francesco a Città di Castello accoglierà di nuovo lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, ma sarà un perfetto clone.

Dopo duecentoventidue anni la chiesa di San Francesco a Città di Castello (Perugia) accoglierà di nuovo lo Sposalizio della Vergine, opera giovanile di Raffaello, ma sarà un clone. Dal 23 dicembre 2020, grazie alle più moderne tecnologie applicate all’arte, si potrà tornare a vedere l’opera, tra le più celebrate dell’urbinate, che venne rimossa dalla chiesa nel 1798 dal generale napoleonico Lechi.

Il capolavoro di Raffaello è oggi custodito alla Pinacoteca di Brera, dunque a Città di Castello sarà esposto un perfetto clone, una replica creata da sofisticati processi di acquisizione e stampa 3D d’avanguardia, capaci di rappresentare fedelmente la pennellata materica dell’artista, le linee di costruzione, i cretti e tutte le imperfezioni presenti sull’originale della tavola.

Questa ricontestualizzazione storico-artistica del dipinto nella cappella per cui venne realizzato conclude il 2020, anno del cinquecentenario della scomparsa di Raffaello, ed è frutto dell’elaborazione dell’immagine digitale in “gigapixel+3d”, acquisita lo scorso 2 novembre alla pinacoteca meneghina da Haltadefinizione, tech company del gruppo Franco Cosimo Panini Editore dedita all’arte e ai beni culturali.

La tecnica dell’immagine in “gigapixel+3d” sviluppata da Haltadefinizione consente di ottenere esemplari digitali a elevata risoluzione dei dipinti, mediante l’unione e l’elaborazione di una grande quantità di singoli scatti fotografici a porzioni del medesimo soggetto (4250 fotogrammi nel caso dello Sposalizio), poi ricomposti grazie ad algoritmi appositamente studiati. Vengono create così immagini dettagliatissime, costituite da miliardi di pixel e in grado di mostrare anche i più piccoli e impercettibili particolari di un quadro. La digitalizzazione del capolavoro ha richiesto un’elaborazione informatica di quindici giorni; il procedimento utilizzato e sviluppato insieme al partner tecnologico Memooria consente anche di rilevare la matericità dell’opera, ovvero di farne una sorta di calco digitale che ne restituisce un’impronta tridimensionale con precisione nell’ordine della decina di micron. Grazie ai dati ottenuti in tal modo, è quindi possibile attuare un processo di stampa innovativo, attraverso il quale viene fedelmente duplicata la superficie pittorica in termini fisici e cromatici, dando forma a un vero clone, visivamente identico all’originale.

Con la ricollocazione del clone in high definition dello Sposalizio, chiunque entri in San Francesco a Città di Castello avrà una prospettiva del tutto analoga a quella che un visitatore della chiesa poteva cogliere nel Cinquecento. La stessa cornice lignea dorata all’interno della quale era collocato l’originale dello Sposalizio è stata restaurata per accogliere la replica.  

Inoltre, un ulteriore clone dello Sposalizio della Vergine sarà donato da Franco Cosimo Panini Editore e Haltadefinizione alla Pinacoteca di Brera, affinché possa essere utilizzato per finalità didattiche ed educative, oltre ad offrire uno strumento utile al monitoraggio strumentale dello stato di conservazione dell’opera, consentendo l’identificazione di variazioni in forma e colore.
È soprattutto per la comunità locale che Franco Cosimo Panini Editore e Haltadefinizione, in accordo con l’amministrazione comunale e con il FEC - Fondo Edifici di Culto, hanno deciso di compiere questa donazione. 

A partire dalle ore 18 del 23 dicembre, l’intera facciata della chiesa di San Francesco si animerà con la proiezione delle immagini in ultra-definizione del dipinto, per celebrare il ritorno dell’opera. Un evento che anticipa la grande mostra Raffaello giovane e il suo sguardo, in programma a Città di Castello a marzo 2021. Le sale di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, dimora rinascimentale ancora intatta che ospita l’unica opera del maestro rimasta in città, lo Stendardo della Santissima Trinità (1499/1502), offriranno al pubblico la possibilità di ripercorrere il periodo qui trascorso da Raffaello tra 1500 e 1504. 

“L’acquisizione dello Sposalizio della Vergine, il capolavoro di Raffaello conservato alla Pinacoteca di Brera” ha dichiarato Lucia Panini, amministratore delegato Franco Cosimo Panini Editore, "si inserisce nel progetto L’arte impossibile con il quale ci siamo posti l’ambizioso obiettivo di realizzare repliche perfette dei grandi capolavori della pittura creando, di ogni opera, sia la fedelissima copia fisica, sia la riproduzione digitale ad altissima risoluzione. Due dimensioni che integrandosi a vicenda espandono infinitamente la missione di chi come noi da decenni realizza opere facsimilari. Divulgare e diffondere la conoscenza delle opere d’arte e allo stesso tempo preservarne lo stato di conservazione erano gli stessi intenti che avevano guidato mio padre, agli inizi degli anni Novanta a pubblicare una inedita edizione in facsimile della Bibbia di Borso d’Este. Oggi le tecnologie di Haltadefinizione permettono un passaggio ulteriore, rendono possibile quello che fino a qualche anno fa si poteva solo sognare: riprodurre l’opera d’arte in più copie e poterla ricollocarla nel luogo per cui era stata commissionata".

"Haltadefinizione ha messo a punto tecnologie per l’acquisizione digitale e per la riproduzione che offrono la possibilità di esplorare e sperimentare nuove modalità di approccio alla valorizzazione e alla divulgazione dell’arte con un potenziale infinito" ha sottolineato Luca Ponzio, founder Haltadefinizione. “Grazie a tali tecnologie, da oggi, oltre all’opera originale da ammirare in tutta la sua bellezza alla Pinacoteca di Brera, ci sarà la sua copia perfetta, ricollocata nel luogo di origine a Città di Castello, per restituire alla comunità un pezzo importante della storia del territorio e, ancora, una seconda copia disponibile in Brera per usi didattici, di studio e anche creativi, per fare quello che sull’originale non si può fare, come, ad esempio, toccare con mano la tridimensionalità della pennellata di Raffaello. Straordinarie opportunità che solo una replica può offrire”.

“Sono grato a Lucia Panini di Franco Cosimo Panini Editore e Luca Ponzio di Haltadefinizione per questa donazione alla nostra comunità” conclude Luciano Bacchetta, sindaco di Città di Castello. "Nell’ambito delle celebrazioni per il quinto centenario della morte di Raffaello, la collocazione di questa bella riproduzione dello Sposalizio della Vergine di Raffaello sull’altare Albizzini della chiesa di San Francesco a Città di Castello rappresenta una importante occasione di celebrare questo capolavoro che ha lasciato la nostra città più di duecento anni fa. La tecnologia riproduttiva di altissimo livello della tavola restituisce al meglio questo dipinto che rappresenta un vanto della nostra città e un punto di svolta dell’intero Rinascimento italiano".

Nella foto, immagine di Haltadefinizione de Lo Sposalizio della Vergine di Raffaello (dettaglio).

Sposalizio della Vergine di Raffaello ricollocato nel luogo d'origine, ma è un clone
Sposalizio della Vergine di Raffaello ricollocato nel luogo d'origine, ma è un clone


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