In streaming on demand i film della XIII edizione de Lo schermo dell'arte


La XIII edizione de Lo schermo dell’arte si terrà in streaming dal 10 al 22 novembre: oltre quaranta film tra cinema d’artista, documentari e cortometraggi.

Confermata la XIII edizione de Lo schermo dell’arte - Festival di cinema e arte contemporanea che si terrà in streaming on demand sulla piattaforma Più Compagnia in collaborazione con MyMovies.it. I film saranno visibili dal 10 al 22 novembre 2020 con un abbonamento standard di 9,90 euro o un abbonamento sostenitori di 50 euro. In programma oltre quaranta film tra cinema d’artista, documentari e cortometraggi, e incontri in live streaming.

“In questo anno così difficile, la proposta dello Schermo dell’arte vuole essere una sorta di promemoria per il futuro” dichiara Silvia Lucchesi, direttrice del Festival. “È importante riflettere sull’esperienza di questo presente caotico, incerto, irregolare. E desideriamo farlo presentando in streaming film che riteniamo una scelta della migliore produzione recente e che abbiamo molto amato. Ma vogliamo continuare anche a scambiare idee insieme ad artisti e ad amici curatori con i quali condividiamo un percorso. Confrontarsi e lavorare insieme è questione oggi ancor più essenziale. E lo faremo insieme al nostro pubblico collegato on line dalla sala del Cinema La Compagnia. Perché pur chiuso, il cinema è la nostra casa”. 

Inoltre lo Schermo dell’Arte organizza la IX edizione del programma di ricerca e residenza VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images e la mostra Resisting the Trouble - Moving Images in Times of Crisis, a cura di Leonardo Bigazzi, prodotta con NAM - Not A Museum, il programma dell’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi. La mostra sarà inaugurata il 9 novembre e sarà visitabile fino all’8 dicembre 2020.

Al centro di quest’edizione de Lo Schermo dell’Arte è il cinema degli artisti. Il loro sguardo partecipato o critico, il racconto di esperienze personali, la trasfigurazione poetica di storie marginali ed emarginate, la riflessione sull’uso del medium e della tecnologia rappresentano possibili vie di lettura della realtà che ci circonda. Tra gli artisti internazionali che presenteranno i loro film in anteprima italiana, la greca Janis Rafa, presente con due opere, la palestinese Emily Jacir, la vietnamita Thao Nguyen Phan, gli israeliani Omer Fast e Dani Gal, il tedesco Rudolf Herz, il taiwanese Musquiqui Chihying, l’americano John Menik.

Il Festival inoltre dedica una speciale attenzione alla produzione italiana con le opere di Riccardo Benassi, Anna Franceschini e Flatform.

In streaming, anche Mascarilla 19 – Codes of Domestic Violence, primo progetto di produzione di opere video di artisti internazionali promosso e prodotto dalla Fondazione In Between Art Film e curato da Leonardo Bigazzi, Alessandro Rabottini e Paola Ugolini. Il programma prende il nome dalla parola in codice che in Spagna viene usata dalle donne vittime di violenza domestica per denunciare gli abusi subiti e riunisce i lavori degli artisti Iván Argote, Silvia Giambrone, Eva Giolo, Basir Mahmood, MASBEDO, Elena Mazzi, Adrian Paci, Janis Rafa, che sono invitati a confrontarsi su questo tema.

La proposta on line è arricchita anche dai contenuti live dei Festival Talks di artisti e curatori: Riccardo Benassi con Andrea Lissoni, direttore dell’Haus der Kunst di Monaco; Anna Franceschini con Milovan Farronato, curatore del Padiglione Italia dell’ultima Biennale di Venezia; Flatform con Silvia Lucchesi, direttrice del Festival, gli artisti del programma Mascarilla 19 con i curatori Leonardo Bigazzi e Paola Ugolini.
Dalla Manifattura Tabacchi sempre in streaming il collettivo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi con Kenneth Goldsmith, poeta, critico, fondatore dell’archivio online UbuWeb; la tavola rotonda sul tema Commissioning Artists’ Moving Images alla quale parteciperanno Beatrice Bulgari, Presidente della Fondazione In Between Art Film; Han Nefkens, Presidente della Han Nefkens Foundation e Mason Leaver-Yap, associate curator al KW Institute for Contemporary Art.

Tra i documentari in anteprima italiana, quello dedicato a JR, autore di celebri progetti di arte pubblica e di film; all’architetto Alvar Aalto e alla prima moglie Aino, coppia che con le loro iconiche creazioni ha definito il segno del design scandinavo; il ritratto realizzato da James Crump del controverso artista Jordan Wolfson, le cui opere inquietanti e provocatorie suscitano reazioni estreme; un ritratto di Keith Haring, realizzato in occasione del trentesimo anniversario della sua morte, che ripercorre la sua vita e la sua opera attraverso alcuni filmati inediti provenienti dagli archivi della Haring Foundation; il film dedicato a Hans Hartung, che riunisce interviste e riprese filmate all’interno della casa-studio nelle colline di Antibes dove il maestro dell’Informale europeo visse con la moglie, la pittrice Anna-Eva Bergman, e che oggi ospita la fondazione dedicata alla loro opera. Inoltre il film di Simone Manetti su Pippa Bacca che, attraverso le testimonianze della famiglia e delle immagini video della sua ultima performance Brides on Tour, ricostruisce la tragica vicenda dell’artista milanese uccisa in Turchia il 31 marzo 2008.

Il Festival dedica, come ogni anno, un programma specifico di residenza ai giovani artisti internazionali under 35, ideato e curato da Leonardo Bigazzi: dodici giovani artisti europei o residenti in Europa che utilizzano nella loro arte le immagini in movimento sono stati selezionati con una open call in collaborazione con alcune delle più importanti accademie, scuole d’arte e residenze per artisti europee. Le loro opere saranno esposte nella mostra Resisting the Trouble - Moving Images in Times of Crisis, curata da Leonardo Bigazzi e prodotta insieme a NAM - Not A Museum, il programma dell’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi, che si terrà dal 9 novembre all’8 dicembre 2020. Sarà una riflessione sulle questioni più urgenti generate dall’attuale crisi mondiale, proponendo visioni alternative per ripensare il presente e immaginare il futuro.

Lo schermo dell’arte inoltre promuove il collezionismo di video installazioni, film e video d’artista attraverso il VISIO Young Talent Acquisition Prize (giunto alla sua sesta edizione), che consiste nell’acquisizione di un’opera di uno degli artisti partecipanti da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei.

Alcune anticipazioni del programma della XIII edizione:

In anteprima l’ultimo film di Francis Alÿs, Sandlines, the Story of History. I bambini di un remoto villaggio di montagna vicino a Mosul, in Iraq, interpretano, come in un gioco di ruolo, personaggi che hanno segnato un secolo di storia del proprio paese. Nonostante gli avvenimenti drammatici, i bambini sembrano conservare spensieratezza e innocenza mentre giocano tra le dune del deserto.

L’artista greca Janis Rafa è presente con l’anteprima del film Kala Azar, suo primo lungometraggio con il cui progetto ha vinto nel 2017 il Feature Expanded Distribution Award. È incentrato sulla vita di una giovane coppia che lavora in un crematorio per animali. I loro sinceri gesti di affetto riescono ad accendere una luce in un’esistenza che altrimenti parrebbe buia, che trascorrono nella desolazione della Grecia.

Emily Jacir, che vive in una delle zone più critiche di Betlemme, lancia con Letter to a friend un appello al gruppo di ricerca londinese Forensic Architecture, per chiedere di condurre un’indagine per ricostruire la storia della strada in cui si trova la casa che da oltre un secolo appartiene alla sua famiglia, prima che i soldati israeliani possano requisirla.

Soggetto principale di Becoming Alluvium, cortometraggio dell’artista vietnamita Thao Nguyen Phan è il fiume Mekong, che attraversa sei nazioni e rifornisce di acqua numerosissimi allevamenti di pesci e risaie in Asia. Phan inquadra il fiume, ne osserva i cambiamenti, immagina le sue vite precedenti e le sue reincarnazioni per ripercorrere il passato del Vietnam e per interrogarsi sull’incerto futuro del fiume, alterato nei suoi cicli dal cambiamento climatico e dai numerosi interventi dell’uomo.

L’ultimo lavoro di Flatform, History of a Tree, è la storia di una quercia nata circa 900 anni fa, conosciuta anche come Quercia dei Cento Cavalieri, che si trova nel comune di Tricase, in provincia di Lecce. Questo territorio è stato attraversato da numerosi flussi migratori e l’albero, come un testimone silenzioso, ha offerto nei secoli riparo a viaggiatori e pellegrini, raccogliendo idealmente le loro storie. I brevi dialoghi immaginati e scritti dagli autori del film offrono una narrazione sulle culture e sulle persone che in quasi mille anni hanno sostato o sono passate vicino alla quercia.

In Phonemenology, Riccardo Benassi analizza l’impatto della tecnologia nel rapporto quotidiano con lo spazio, riflettendo soprattutto su come i dispositivi tecnologici hanno modificato radicalmente le strutture per vivere e organizzare il reale, dall’architettura alla politica, dalla produzione culturale al consumo.

De Oylem iz a Goylem, dell’artista Omer Fast, è una rappresentazione della relazione tra l’umano e il sovrannaturale. Protagonisti sono una sciatrice solitaria che incontra il fantasma di un ebreo ortodosso. Lo spettatore si trova a riflettere sulla propria sfera di credenze e a chiedersi se il mondo sia un Golem.

Szeemann and Lenin Crossing the Alps di Rudolf Herz è una lunga intervista al curatore Harald Szeemann che offre, a anni di distanza dalla morte di Szeemann avvenuta nel 2005, un suo ritratto intenso.

BUSTROFEDICO è il cortometraggio che Anna Franceschini ha realizzato come evento speciale per la chiusura del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2019. Si chiamano bustrofediche le scritture che cambiano direzione a ogni riga, da sinistra a destra e viceversa. Bustrofedico è il movimento della macchina da presa che attraversa, in maniera circolare e frenetica gli spazi del padiglione, parzialmente riadattati per le riprese, così come sono state liberamente interpretate le sculture e le installazioni dei tre artisti Enrico David, Chiara Fumai e Liliana Moro. 

Lo Schermo dell’Arte è realizzato con il contributo di MIBACT – Direzione generale Cinema e audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, Cinema La Compagnia, Manifattura Tabacchi, Accademia di Belle Arti di Firenze, in collaborazione con NAM - Not A Museum, Fondazione In Between Art Film, MYmovies. 

I film saranno visibili in streaming dall’Italia su PiùCompagnia in collaborazione con MYmovies: https://www.mymovies.it/ondemand/schermodellarte

Nell’immagine, Becoming Alluvium di Thao Nguyen Phan 

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