L'Inferno di Dante di Doré, Rauschenberg e Brand, dall'Ottocento a oggi. In mostra a Rovigo


Palazzo Roncale di Rovigo presenta dal 28 febbraio al 28 giugno 2020 la mostra Visioni dell’Inferno, nell’ambito de La Quercia di Dante. 

Palazzo Roncale a Rovigo ospita dal 28 febbraio al 28 giugno 2020 la mostra La Quercia di Dante. Visioni dell’Inferno, a cura di Alessia Vedova, Mauro Carrera, Barbara Codogno, Virginia Baradel. 

Obiettivo dell’esposizione è rievocare l’Inferno dantesco attraverso le opere di tre artisti internazionali: il francese Gustave Doré, lo statunitense Robert Rauschenberg e la tedesca Brigitte Brand, ciascuno rappresentante degli ultimi tre secoli.

L’Inferno in versione ottocentesca sarà quello di Doré, in mostra con l’intero corpus di 75 tavole. La versione novecentesca è stata affidata alle immagini di Dante’s Inferno (1958-60) di Rauschenberg, mentre l’Inferno rappresentato nel presente è realizzato dalla Brand. Quest’ultima proporrà anche un Omaggio alla Grande Quercia, l’albero cui Dante sarebbe stato tributario della propria salvezza. Alla Grande Quercia di Dante, nella stessa sede espositiva, è inoltre dedicata un’ ampia sezione documentativa.

Gustave Dorè è stato in grado di rappresentare in segni grafici e forme i versi di Dante. “E proprio le illustrazioni realizzate per l’Inferno sono il suo vero capolavoro tanto da essere entrate a far parte dell’immaginario collettivo” ha commentato Alessia Vedova. 

Per rappresentare il suo Inferno, Rauschenberg scelse invece la tecnica del disegno di riporto (il transfer drawing), combinando i suoi disegni e acquerelli con immagini trasferite dalle pagine di riviste patinate. Scrive Barbara Codogno: “Egli riporta a galla l’Inferno, contestualizzandolo in una dimensione contemporanea. Le immagini “sorgente” usate da Rauschenberg mettono infatti in relazione la vita politica e l’anima sociale americana del Dopoguerra con la narrazione epica di Dante, entrambe unite da un’ineluttabile discesa agli inferi”.
Le tavole del Dante’s Inferno esposte sono parte della tiratura che Rauschenberg autorizzò al gallerista Lucio Amelio. Si tratta della cartella personale del celebre gallerista.

Accanto a due cicli celeberrimi, la mostra propone una prima assoluta

L’Inferno letto con la sensibilità dei nostri tempi da Brigitte Brand ha portato la stessa artista a scegliere il Parco di un altro fiume, il Sile, come buen retiro per realizzare la sua monumentale opera. “La potente fascinazione dell’Inferno dantesco l’ha portata a rielaborare il bagaglio dei suoi appunti visivi sulla Commedia umana, osservata alle diverse latitudini del pianeta, con i luoghi e le figure del primo Canto del poema. Nella trasfigurazione, piccoli segni vaganti in spazi sulfurei e vorticosi sembrano narrare le vicende e i protagonisti dei canti, ora sollevati da onde di colore, ora affiancati da citazioni iconiche legate alla vita quotidiana” ha aggiunto Verginia Baradel.

Saranno inoltre presenti in mostra alcune preziose antiche edizioni della Commedia, concesse in prestito dall’Accademia dei Concordi e dalla Biblioteva del Seminario Vescovile di Rovigo.

Una particolare sezione sarà anche dedicata all’Inferno di Topolino del 1949, disegnato da Angelo Bioletto e sceneggiato da Guido Martina in terzine dantesche.  

La Quercia di Dante è un progetto di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Comune di Rovigo, Accademia dei Concordi, Parco Regionale del Delta del Po Veneto (Riserva della Biosfera MAB Unesco), Comune di Ariano nel Polesine, insieme ad altre istituzioni territoriali e nazionali. 

Immagine: Gustave Doré, Divina Commedia, Inferno Canto XXXI, Il gigante Anteo depone Virgilio e Dante sul fondo del pozzo di Cocito.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraVisioni dell'Inferno
CittàRovigo
SedePalazzo Roncale
DateDal 28/02/2020 al 28/06/2020
ArtistiGustave Doré, Robert Rauschenberg, Brigitte Brand
TemiNovecento, Ottocento

L'Inferno di Dante di Doré, Rauschenberg e Brand, dall'Ottocento a oggi. In mostra a Rovigo
L'Inferno di Dante di Doré, Rauschenberg e Brand, dall'Ottocento a oggi. In mostra a Rovigo


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