MiBACT: nei musei “gravissima carenza organica”. Per le riaperture 4 mesi di sperimentazione


Il MiBACT pubblica le linee guida che hanno condotto alla riapertura dei musei e alle regole sanitarie che tutti dovremo rispettare per evitare il contagio da coronavirus.

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha pubblicato le linee guida per la riapertura dei musei e degli altri luoghi della cultura statali (a firma del direttore generale dei musei Antonio Lampis), oltre alle regole di carattere sanitario che saranno applicate in tutti i luoghi della cultura statali. Il documento è molto utile per comprendere quali sono le ragioni che hanno portato il MiBACT a riaprire e ad applicare determinati criteri per la riapertura.

Le linee guida sono state elaborate a seguito dell’incontro con i direttori degli istituti e dell’emanazione delle prescrizioni del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid-19 costituito presso la Protezione Civile (che ha risposto l’8 maggio 2020 dopo alcune riunioni di cui abbiamo dato conto anche su queste pagine). La riapertura al 18 maggio è stata fissata anche per “l’attesa di parte della popolazione per la riapertura di istituzioni culturali che sono state così importanti negli anni scorsi tanto da sviluppare in pochi anni percentuali di crescita unici in Europa nel mondo”. Il MiBACT sottolinea inoltre “l’inatteso altissimo interesse dimostrato da una fascia larghissima della popolazione per la produzione in ambienti digitali legate ai musei e al patrimonio artistico induce a credere che vi sia un esteso interesse ad un graduale ritorno alla visita reale degli istituti in oggetto, i quali saranno inoltre fondamentali per la ripartenza del turismo che è indicato come prevalentemente interno, auspicabilmente concentrato verso nuove vie della conoscenza del territorio italiano”.

Il ministero parla di una ripartenza sperimentale nei prossimi quattro mesi: il modo di visitare il museo che ci attende, secondo il MiBACT, “vedrà una relazione nuova tra museo visitatore, auspicabilmente improntata ad una maggiore concentrazione, a percorsi più lenti e approfonditi, a relazioni strette tra comunità locali è il proprio museo e a nuove relazioni intense tra muse, Scuole e Università”. Secondo il ministero, è stata anche maturata una “nuova consapevolezza nell’opinione pubblica dei riflessi positivi del contatto con le opere d’arte per lo sviluppo del proprio benessere, con gli ormai comprovati benefici per la salute fisica mentale particolarmente necessario dopo il periodo di contenimento sociale”.

Le riaperture, fa sapere il MiBACT, avverranno all’insegna della gradualità e della sostenibilità, e la condizione base sarà la possibilità di rispettare, con le risorse disponibili, le prescrizioni del comitato tecnico-scientifico: i musei che non hanno disponibilità di spese, scrive Lampis, “dovranno valutare con estrema prudenza la possibilità di realizzare aperture impegnative o imminenti”. A tutti i musei è prescritta una procedura di riapertura fondata sulle fasi di programmazione, monitoraggio e verifica. I musei che ne hanno la possibilità potranno poi valutare di ospitare iniziative di scuole o università, incrementando l’attività di ricerca propria o altrui.

Inoltre i musei dovranno valutare la possibilità di “fornire alla cittadinanza alcuni servizi e ad esempio organizzare incontri formativi con associazioni, enti di terzo settore, enti territoriali consueti e nuovi stakeholder” anche in assenza della possibilità di garantire un orario d’apertura stabile al pubblico. Il MiBACT sottolinea però anche una situazione di “gravissima carenza organica attuale”: se un museo non potesse aprire per lavori in corso o per carenze di personale, dovrà comunicare, scrive la direzione generale musei, “che esso è chiuso per riorganizzazione/ristrutturazione” (il corsivo è del documento originale). I musei dovranno poi “mettere in campo ogni possibile sforzo per effettuare lavori di sicurezza, ampliamento di wi-fi, riqualificazione energetica e antincendio”.

Il documento si chiude con la sequenza delle attività che si ritengono necessarie per le riaperture, ferma restando l’autonomia dirigenziale, enumerate come segue: ingresso al lavoro di tecnici e impiegati prima della riapertura per le operazioni di preparazione, se non è già avvenuta; riunione col Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione ed eventuale gruppo Covid come prevede la circolare del Segretario generale dell’11 maggio 2020; verbale con i funzionari competenti della possibilità concreta di osservare le indicazioni dell’Opificio delle pietre dure, ICCRPAL e ISCR (riguardano la protezione di beni culturali per scongiurare i rischi del contagio da coronavirus); estrema attenzione e riorganizzazione uso dei bagni , aria condizionata e previsione di nuove disposizioni interne per le attività verso persone con disabilità; attento calcolo del numero di assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza e altro personale necessario in presenza per la riapertura e formazione specifica quando obbligatoria; informativa alle rappresentanze sindacali; regolamentazione dell’uso dei termo-scanner qualora obbligatori secondo le prescrizioni statali o regionali; pianificazione di eventuali missioni per ritiro dei dispositivi di protezione individuale; implementazione di intese eventualmente necessarie con il concessionario e ALES spa che a loro volta deve informare e/o trattare con rappresentanti dei loro lavoratori e con i loro medici del lavoro; aggiornamenti dei piani di sicurezza; iniziative di pubblicità interna ed esterna, sulla base delle indicazioni di sicurezza elaborate dopo il parere del comitato tecnico-scientifico; provvedimento di apertura, che sarà in capo al Dirigente dell’istituto/datore di lavoro, e relativa comunicazione alla Prefettura competente, alla Direzione generale musei e all’Ufficio stampa del MiBACT.

Nella foto: il Collegio Romano, sede del MiBACT.

MiBACT: nei musei “gravissima carenza organica”. Per le riaperture 4 mesi di sperimentazione
MiBACT: nei musei “gravissima carenza organica”. Per le riaperture 4 mesi di sperimentazione


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