A Fermo va in mostra Antonio Ligabue, con le sue belve feroci e i suoi autoritratti


Fermo inaugura la sua nuova stagione espositiva con una mostra su Antonio Ligabue. Esposte oltre quaranta opere, di cui due inedite. Dal 6 dicembre 2023 al 5 maggio 2024. 

Dal 6 dicembre 2023 al 5 maggio 2024 il Palazzo dei Priori di Fermo ospita la mostra Spiriti selvaggi. Antonio Ligabue e l’eterna caccia, a cura di Vittorio Sgarbi e Marzio Dall’Acqua. Sono esposte per l’occasione oltre quaranta opere, di cui due inedite.

La mostra vuole essere un’antologia di belve feroci che lottano per la sopravvivenza. La natura dipinta da Ligabue è il teatro di una violenza implacabile. Per Ligabue essere autodidatta vuol dire seguire una lingua propria, istintiva, fuori dall’accademia. Il suo, fin dagli inizi, è un corpo a corpo con la tela, in una dimensione visionaria, che non ha niente a che fare con il Surrealismo, e che rappresenta, attraverso gli archetipi della foresta, della giungla, della terra dei contadini, del fiume, la verità primaria di un uomo senza storia. Liberare istinti, pulsioni, desideri e mimare l’urlo della tigre per meglio rappresentarla, è una liberazione come fu, per i pittori-cacciatori, nelle grotte di Lascaux.

Ligabue si misura con queste immagini primordiali. La forza dell’uomo si manifesta come istinto animale. Quello che è singolare in Ligabue è che non si individua una fonte di ispirazione o una trascrizione di modelli artistici e letterari. La sua pittura nasce come necessità di espressione, attraverso una fantasia che è rimasta infantile. L’unica sua fonte di ispirazione è il mondo degli animali in cattività, e il disagio è la condizione psicologica dell’artista.

Negli autoritratti invece Ligabue mostra il suo mondo interiore. Si batte la testa con un sasso, cerca di scacciare gli spiriti maligni. L’autoritratto non è una forma di narcisismo, esprime la necessità di capirsi meglio, in un processo di autoanalisi. L’autoritratto è l’immagine del malessere, e Ligabue ci tiene a farlo conoscere. Qualche volta più tranquillamente va in motocicletta, evidente metafora di un animale nella foresta. Un’altra volta ci appare come un cacciatore, solenne davanti alla tela. Più spesso si mostra a mezzo busto, con lo sguardo allucinato o umiliato. In quelle serie, Ligabue ci vuole dire di sè e di un mondo interiore. La pittura di Ligabue è una proiezione metaforica del mondo nel suo stato di ebollizione, di violenza implicita nella forza. Volpe, tigre, leone, leopardo, serpente, grande ragno, gorilla e, talvolta quieto talvolta minaccioso, anche Ligabue. Gli animali che vede nella foresta sono simboli di forza, di energia, simboli di un desiderio di libertà, di riscatto. Uomo umiliato ed emarginato, come pittore si afferma e vince attraverso la potenza gloriosa dell’animale. Ligabue continua a essere sempre uno degli artisti italiani più popolari del Novecento.

“Ligabue dopo e oltre la leggenda oggi rappresenta una natura in tutta la sua complessità, nell’equilibrio biologico tra i diversi regni e le diverse specie e la mostra lo rappresenta”, scrive Marzio Dall’Acqua. “Il mondo di Ligabue è tra il presente e lo sparire del passato, se continua l’attuale incapacità di reagire alla crisi climatica. Intuiva la lotta per la vita come momento fondante dell’esserci e dell’essere, nell’inquietante rapporto totale, definitivo, di sospensione tra vita e morte. Straordinario momento insieme quotidiano, nel senso che apparteneva ai possibili eventi di ogni giorno, in ogni latitudine e con qualsiasi vivente, che faceva parte costitutiva delle pulsioni di sopravvivenza”.

“Antonio Ligabue è più che un pittore e più che un artista. Ne esonda i confini, non rappresenta, non illustra, non ritrae ma prolunga la vita nella pittura. Ligabue descrive un mondo; non ha altro interesse. Non c’è favola: c’è rabbia, c’è sofferenza, c’è esaltazione”, spiega Vittorio Sgarbi.

La nuova stagione espositiva è promossa da Regione Marche e Comune di Fermo con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo e in collaborazione con Ligabue art projects e Mus-e del Fermano. Sponsor dell’evento sono Eurobuilding, Giano, CFL, Violoni Srl, ACRA Carifermo, Il Faro e La Cascina. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura e Turismo.

Per info: www.fermomusei.it

Orari: Dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 18; sabato e domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19. Lunedì chiuso.
Biglietti: Intero 8euro, ridotto 6 euro (ragazzi dai 14 ai 25 anni, gruppi composti da più di 15 persone, soci FAI, soci Touring Club Italia, soci Italia Nostra); gratuito under 13, disabili, soci Icom, giornalisti con tesserino. Il biglietto include anche l’ingresso al circuito museale della città.

Immagine: Antonio Ligabue, Lotta di galli (1945; olio su tela, 42 x 56 cm)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraSpiriti selvaggi. Antonio Ligabue e l’eterna caccia
CittàFermo
SedePalazzo dei Priori di Fermo
DateDal 06/12/2023 al 05/05/2024
ArtistiAntonio Ligabue
CuratoriVittorio Sgarbi, Marzio Dall’Acqua
TemiNovecento

A Fermo va in mostra Antonio Ligabue, con le sue belve feroci e i suoi autoritratti
A Fermo va in mostra Antonio Ligabue, con le sue belve feroci e i suoi autoritratti


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