Castello di Racconigi, inaugurato un nuovo allestimento con oltre cento oggetti extraeuropei


Al Castello di Racconigi inaugurato un nuovo percorso espositivo permanente con oltre cento oggetti dalla raccolta di manufatti extraeuropei, studiati e restaurati in questi ultimi anni. 

Inaugurato al Castello di Racconigi il nuovo percorso espositivo permanente Storie dal mondo in Castello. Meraviglie da quattro continenti a Racconigi, allestito nell’ala di levante. Esposti nella nuova sezione oltre cento oggetti selezionati dalla raccolta di manufatti extraeuropei, studiati e restaurati in questi ultimi anni e presentati all’interno di un itinerario che intende valorizzarne le diverse origini, le storie di acquisizione, le funzioni e le potenzialità narrative.

Da un lato, i beni esposti intrecciano le loro vicende con l’epoca novecentesca del Castello e con le relazioni internazionali intrattenute dagli ultimi due sovrani di Casa Savoia: si tratta di doni diplomatici, regali di ospiti illustri, omaggi o ricordi di viaggio legati alla figura di Vittorio Emanuele III e a quella di Umberto II. Dall’altro, si presentano come oggetti ambasciatori di una storia complessa e stratificata che, a partire dai contesti originari, non solo attraversa il tempo e lo spazio per unire mondi lontani, ma oggi può continuare ad arricchirsi di nuovi significati, aprendo a nuove riletture e relazioni anche con le stesse comunità di provenienza.

La raccolta

Gli oggetti esposti fanno parte della raccolta di manufatti extraeuropei conservata nel Castello, formata nel suo insieme da oltre quattrocento oggetti, un nucleo che spazia su un arco cronologico compreso tra il 1272 e il primo quarto del Novecento, con testimonianze che vanno dalla fine del Quattrocento alla metà dell’Ottocento, fino agli inizi del secolo successivo. A lungo custoditi nel Deposito Armeria, a partire dal 2019 sono stati coinvolti in un articolato progetto di riordino e restauro. Tra il 2019 e il 2024 alcune tappe fondamentali hanno segnato i primi momenti di restituzione del lavoro intrapreso: nel 2021 si è tenuta al Castello di Racconigi la mostra temporanea Storie dal mondo in Castello, seguita dall’esposizione Nuovi incontri nel 2023, per arrivare, nell’autunno dello stesso anno, alla mostra Africa. Le collezioni dimenticate, nelle Sale Chiablese dei Musei Reali, nata da un accordo per lo studio, la conservazione e la valorizzazione delle collezioni extraeuropee siglato dalla Direzione regionale Musei Piemonte con i Musei Reali di Torino e il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino. Gli oggetti selezionati per il nuovo allestimento intendono tracciare un viaggio ideale intorno al mondo che dalla vecchia Europa, tra Svezia, Balcani e Turchia, tocca oltremare Marocco, Etiopia e Yemen, per poi condurre in Argentina, Cile, Uruguay, Brasile e spingersi sino in Asia con India, Giappone e molti altri.

Opere di pregio storico-artistico si alternano a manufatti d’uso quotidiano e a prodotti dell’artigianato turistico, varietà che caratterizza l’intera raccolta e le diverse circostanze di formazione. Si distinguono gli oggetti facenti parte della donazione del sultano dell’Impero ottomano Abdulhamid II, ricevuta nel 1904 da Vittorio Emanuele III direttamente a Racconigi: un rarissimo miğfer giannizzero del Cinquecento in seta, cotone lino e rame dorato, una parure seicentesca di testiere da parata per cavalli e un’antica spada forgiata nel 1272 con iscrizione in arabo sulla lama, il pezzo più antico nel percorso. Numerosi anche i beni di provenienza africana, per lo più testimoni dei lunghi viaggi compiuti dall’erede al trono Umberto, tra cui un prezioso cofanetto egittizzante proveniente dalla manifattura di Giuseppe Parvis al Cairo per la regina Elena del Montenegro, un raffinato scudo da parata etiope in seta, cuoio e argento, e un’imponente zanna d’avorio riccamente incisa, donata a Umberto per il suo compleanno durante il viaggio in Libia del 1921. Oltre all’ambito indo-persiano, a quello palestinese e sudamericano, non manca l’Estremo Oriente: spicca infatti per rarità e completezza un gruppo di bambole meccaniche Kōbe ningyō, ispirato ai personaggi delle storie di fantasmi tipiche del folclore e dell’arte nipponica.

Gli ambienti e il percorso di visita

Il percorso di visita si snoda lungo cinque ambienti dell’ala di levante, al piano rialzato della residenza. Questi spazi, che ospitavano appartamenti per i membri della corte e vani di servizio delle cucine, furono costruiti su progetto dell’architetto Ernesto Melano negli anni Trenta dell’Ottocento, quando fu compiuto l’ampio programma di interventi voluto da Carlo Alberto di Savoia-Carignano, re di Sardegna dal 1831, per ammodernare la residenza, appannaggio del suo casato sin dal Seicento. Divenuto così sede delle villeggiature reali, il Castello fu poco utilizzato nel tardo Ottocento per poi tornare a essere dimora ufficiale dei soggiorni estivi della famiglia reale nel 1901, e nel 1929 venne donato all’erede al trono Umberto in occasione delle sue nozze con Maria José del Belgio.

Adibiti dal secondo dopoguerra a locali di deposito, gli ambienti sono stati restaurati per ospitare il nuovo itinerario tematico Storie dal mondo in Castello, secondo un allestimento che non intende ometterne l’originaria funzione abitativa, bensì valorizzarne gli elementi conservati fino ad oggi. Arredi, tappezzerie di percalle, volte affrescate e parquet tuttora in situ risalgono all’epoca degli interventi ottocenteschi e sono stati mantenuti e integrati nel percorso di visita.

Al suo interno, gli oltre cento pezzi, tra armi e manufatti, provenienti dal Deposito Armeria, sono distribuiti tra le sale sulla base di due criteri di ordinamento: l’ambito culturale degli oggetti e le occasioni di incontro che ne hanno determinato l’ingresso nelle raccolte sabaude, dalle prime delegazioni straniere ricevute a Racconigi all’inizio del secolo sino ai viaggi all’estero compiuti da Umberto negli anni Venti e Trenta del Novecento. Il corridoio, il primo in ordine di ingresso, accoglie una breve introduzione alla raccolta e una selezione di manufatti ottomani, giapponesi e africani, collegando l’arrivo delle opere alle vicende del Castello. Gli episodi e gli argomenti qui tratteggiati sono approfonditi e contestualizzati nelle sale successive, dedicate rispettivamente ai rapporti con l’Africa, protagonista della seconda sala, con la Persia, che compare nella terza, con l’Impero ottomano, presente nel terzo e nel quarto ambiente, e con altri paesi e culture del mondo, tra cui Cina, Giappone, Nord Europa, Sudamerica e Terra Santa, raccontati nella quinta e ultima sezione.

Oltre agli studi condotti, la conoscenza del contesto storico di formazione della raccolta è stata indagata anche attraverso le migliaia di immagini conservate in numerosi album fotografici presenti nel Castello. Nell’ambito del progetto Storie di scatti, memorie di luoghi. Connessioni fotografiche al Castello di Racconigi, vincitore dell’avviso pubblico Strategia Fotografia 2020, promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea, nel 2021 è stato possibile concludere gli interventi conservativi sul nucleo fotografico di soggetto extraeuropeo, già al centro di appositi interventi nelle edizioni 2019 e 2020 del progetto Sleeping Beauty, promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Musei. Un lavoro di restauro e digitalizzazione che ha permesso di schedare e rendere disponibili online ben 43 album e serie fotografiche, oggi indispensabile supporto tanto ai materiali di approfondimento digitale presenti lungo il percorso di visita, quanto al volume cartaceo Storie dal mondo in Castello, pubblicato in vista dell’apertura.

“Gli oggetti esposti, che siano doni diplomatici, souvenir di viaggio o raffinati doni per i principi bambini”, ha dichiarato Filippo Masino, direttore delle Residenze reali sabaude - Direzione regionale Musei nazionali Piemonte, “ci raccontano di una residenza sabauda ormai a metà tra sede ufficiale e casa di villeggiatura per la più importante famiglia d’Italia. Una monarchia proiettata completamente nel XX secolo, moderna, curiosa e connessa con il mondo, che la passione per i viaggi e per la fotografia ci fa sentire straordinariamente vicina”.

“L’apertura di Storie dal mondo in Castello”, ha commentato Alessandra Giovannini Luca, direttrice del Castello di Racconigi, “rende finalmente fruibile uno dei patrimoni nascosti più sorprendenti di questa reggia, rimasto fino ad oggi celato nei depositi. Un primo punto d’arrivo ma soprattutto un forte stimolo a ripartire con nuovi progetti per migliorare sempre di più l’accessibilità delle raccolte del Castello, che hanno ancora moltissimo da dirci, non solo sul passato, ma anche sul nostro presente”.

Castello di Racconigi, inaugurato un nuovo allestimento con oltre cento oggetti extraeuropei
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