Il patrimonio della Fondazione Piero Portaluppi viene ufficialmente trasferito al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS. L’annuncio è stato dato a Milano, negli spazi di Villa Necchi Campiglio, dove l’ente ha comunicato la conclusione dell’attività della Fondazione e la devoluzione al FAI dell’intero archivio dedicato all’architetto milanese. Il trasferimento avviene in accordo con le Soprintendenze competenti e prevede che il materiale venga ricollocato in un’area specificamente allestita all’interno della villa, luogo che nel tempo è divenuto uno dei principali punti di riferimento per la conoscenza dell’opera di Portaluppi.
“Il proposito di donare al FAI il patrimonio della Fondazione Piero Portaluppi a Villa Necchi Campiglio”, ha dichiarato Marco Magnifico, Presidente del FAI, “perché lo conservi e lo valorizzi per sempre e per tutti assieme alle collezioni Claudia Gian Ferrari, Alighiero e Emilietta De’ Micheli e Guido Sforni, nasce da quello stesso ceppo di famiglie milanesi che ritengono un loro dovere condividere con la collettività un nucleo importante e rappresentativo delle proprietà di famiglia. La devoluzione al FAI dell’intero patrimonio della Fondazione Piero Portaluppi, che è stata un’importante protagonista della vita culturale milanese dal 1999 ad oggi nella storica sede di via Morozzo della Rocca, è un grande onore che gli eredi del celebre architetto riservano al FAI, che grato e consapevole dell’importanza e del peso della nuova responsabilità affidatagli, si impegna a dare il massimo risalto ad un capitolo importante della storia di Milano, della quale Piero Portaluppi fu un protagonista indiscusso”.
“Negli ultimi due o tre anni con mia sorella Anna e mio fratello Piero abbiamo preso atto che la continuità della Fondazione Piero Portaluppi non poteva più basarsi solamente sull’impegno dei famigliari”, dice Letizia CastelliniBaldissera, Presidente Fondazione Piero Portaluppi. “Nella valutazione di chi avrebbe potuto dare continuità alla vita della Fondazione e disponesse anche di spazi adeguati, la scelta unanime fu quella di proporre al FAI la donazione dell’intero archivio, della biblioteca e di vari oggetti. In considerazione della storica stima verso il FAI culminata nella collaborazione del ripristino di Villa Necchi abbiamo quindi accolto con entusiasmo la proposta di ospitare in alcuni spazi della villa stessa tutto il materiale appartenente alla FPP. Nel decidere la donazione abbiamo sentito anche il desiderio e la speranza di far conoscere non solo Piero Portaluppi architetto ma anche disegnatore, umorista, enigmista, collezionista di orologi solari, autore di filmati, uomo curioso ed ironico”.
“Un gioiello dell’offerta architettonica e culturale di Milano”, conclude Francesca Furst, Soprintendente Archivistico e Bibliografico della Lombardia, “firmato all’architetto Portaluppi, custodito e valorizzato dal FAI, si arricchisce oggi del patrimonio di progetti e disegni che lo stesso architetto ha realizzato nel corso della sua carriera”, commenta la Presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi. “Villa Necchi Campiglio si trasforma così nell’opera che conserva in sé, e mostra al mondo, il lascito artistico e professionale del suo ideatore. Un’operazione che ha qualcosa di poetico e che permette a questo monumento, e all’offerta culturale italiana, di arricchirsi incredibilmente, facendo di questa meravigliosa villa milanese un luogo ancora più prezioso e interessante da visitare. Con la devoluzione dell’intero patrimonio della Fondazione Portaluppi al FAI, autorizzata dal Ministero della Cultura (Soprintendenza Archivistica e bibliografica della Lombardia) dopo la ricognizione del patrimonio già vincolato nel 1999, oggi trovano la loro sede ideale negli spazi di Villa Necchi – sintesi tra tradizione e modernità, già donata al FAI nel 2001: la biblioteca personale (con il singolare fondo di “gnomonica”) e l’archivio di Piero Portaluppi, costituito da materiali tanto cartacei e fotografici quanto da prototipi, nonché i fondi bibliografici di architetti e designers che la Fondazione ha acquisito e conservato nel corso degli anni, come quello di Luciano Canella, per citarne uno soltanto. L’operazione rientra appieno nelle finalità istituzionali del Ministero della Cultura che vigila costantemente affinché gli archivi non solo vengano tutelati ma anche conosciuti e fruiti da un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo in modo che non si perda mai quel valore di testimonianza insito nel patrimonio che questo straordinario architetto milanese ha prodotto nel corso del ‘900. Si tratta di una “parte importante” di storia dell’architettura che lo Stato ha il dovere di tutelare, proteggere e rendere fruibile grazie a iniziative virtuose come quella di oggi e alla imprescindibile necessità che la “memoria”, grazie alla tutela e alla conoscenza del patrimonio archivistico e bibliografico, possa sempre essere tramandata a tutti”.
Il nuovo nucleo archivistico comprenderà migliaia di documenti, disegni, progetti, tra i quali anche quello di Villa Necchi, oltre a fotografie d’epoca, appunti autografi, schizzi, cartoline e materiali audiovisivi. Insieme a questi saranno trasferiti alcuni libri appartenuti all’architetto e la vasta raccolta di volumi e riviste di storia dell’architettura messa insieme dalla Fondazione nel corso degli anni. Tutto il patrimonio sarà anche consultabile per la ricerca, in collaborazione con le Soprintendenze e con il Politecnico di Milano. L’archivio arriverà a Villa Necchi dalla storica sede della Fondazione in via Morozzo della Rocca, edificata dallo stesso Portaluppi alla fine degli anni Trenta. Al trasferimento si aggiungerà anche una selezione di arredi e oggetti disegnati e utilizzati dall’architetto, circa una ventina di pezzi tra scrivanie, sedie, armadi e divani. Saranno integrati nel percorso museale e collocati nel sottotetto della villa, riprogettato per l’occasione dall’architetto Piero Castellini Baldissera, nipote di Portaluppi. L’esposizione aprirà al pubblico nel maggio 2026 e costituirà un’estensione dell’attuale percorso di visita della villa, donata al FAI dalle sorelle Necchi nel 2001 e riconosciuta come museo da Regione Lombardia. L’ente ha annunciato inoltre l’intenzione di realizzare mostre temporanee, iniziative di approfondimento e visite speciali basate sul nuovo materiale, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la conoscenza del ruolo svolto da Portaluppi nella storia dell’architettura del Novecento e nello sviluppo della città di Milano.
All’annuncio erano presenti Marco Magnifico, Presidente FAI; Letizia Castellini Baldissera, Presidente della Fondazione Piero Portaluppi; Elena Buscemi, Presidente del Consiglio Comunale di Milano; e Francesca Furst, Soprintendente Archivistico e Bibliografico della Lombardia. La comunicazione arriva dopo oltre venticinque anni di attività della Fondazione, costituita nel 1999 dagli eredi dell’architetto con l’obiettivo di promuovere studi, ricerche e iniziative sulla sua produzione.
Nei decenni, la Fondazione ha organizzato numerosi eventi, a partire dalla mostra del 2003 Piero Portaluppi. Linea errante nell’architettura italiana del ’900, ospitata alla Triennale di Milano e accompagnata dalla pubblicazione di una monografia. Nel 2004 sono state allestite esposizioni come Milano Milano di Marco Petrus e Mario Sironi. L’arte della satira, affiancate da conferenze dedicate ai temi dell’architettura, della città e delle arti visive, con la partecipazione di studiosi come Philippe Daverio, Guido Canella, Raffaele De Berti, Antonello Negri e Marco Romano. Nel 2005 sono seguite le mostre Fondazione Piero Portaluppi: nuove acquisizioni e Disegni di Architettura. Cinque storie italiane, dedicate alle opere di Aymonino, Canella, Gabetti e Isola, Portoghesi e Rossi. Nel 2015 la Fondazione ha presentato Portaluppi, Architettura Spettacolo – da Expo a Milano, mentre nel 2016, in occasione del Salone del Mobile, ha aperto al pubblico l’appartamento milanese dell’architetto. Nello stesso anno è stato proiettato in anteprima al Film Festival di Locarno il film L’Amatore di Maria Mauti, dedicato alla sua figura.
Tra le iniziative più recenti figura la mostra PP130, allestita nel 2018 con 130 pezzi originali per celebrare l’anniversario della nascita di Portaluppi. Nel 2023 è uscito Piero Portaluppi, nuovo volume monografico curato da Piero Maranghi. Nel 2017, a cinquant’anni dalla morte dell’architetto, è stato emesso un francobollo commemorativo. Con la chiusura della Fondazione e il conferimento dei materiali al FAI, Villa Necchi Campiglio diventa ora il principale centro di conservazione e consultazione dell’eredità archivistica di Piero Portaluppi, riunendo in un’unica sede documenti, opere e arredi che restituiscono la complessa attività e la rete di relazioni dell’architetto nella cultura del Novecento.
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