La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Campania, il Comando Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli e il Comando Carabinieri Nucleo Subacqueo di Napoli, ha recuperato importanti reperti archeologici dalle acque della Grotta Azzurra sull’isola di Capri, Napoli. La collaborazione tra le istituzioni coinvolte ha reso possibile un intervento efficace e coordinato per il recupero di questi importanti reperti, che contribuiranno alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio archeologico locale. Dopo un’approfondita indagine basata su un accurato studio della documentazione d’archivio, la Soprintendenza ha deciso di condurre rilievi sul fondale della Grotta Azzurra.
La grotta, un tempo un sontuoso ninfeo imperiale, era collegata alla villa romana di Gradola situata sopra di essa, i cui resti sono ancora visibili anche dal mare. Grazie ai nuovi rilievi, sono stati individuati sul fondale alcuni blocchi in pietra lavorata, presumibilmente parte dell’arredo scultoreo originario del ninfeo imperiale. Tra il 1964 e 1975, il Soprintendente Alfonso de Franciscis aveva già recuperato cinque statue e numerosi frammenti raffiguranti Nettuno e il suo seguito di Tritoni. Attualmente, le cinque sculture sono esposte nel Museo della Grotta Azzurra presso la Casa Rossa di Anacapri, dove sono accessibili tramite un nuovo allestimento realizzato in collaborazione tra il Ministero della Cultura e il Comune di Anacapri.
Il 5 febbraio 2024 la motovedetta dei Carabinieri del Nucleo Subacquei di Napoli, il Soprintendente Mariano Nuzzo e i funzionari del Ministero della Cultura si sono diretti davanti alla Grotta Azzurra, dove i sommozzatori hanno individuato uno dei reperti scultorei già individuati dagli archeologi della Soprintendenza e parte di una statua in marmo. Il reperto è stato portato fuori dalla grotta attraverso l’apertura posta a circa 3 m di profondità, e in seguito è stato portato al porto di Capri. Temporaneamente risiede nel palazzo del Municipio in attesa di essere portato presso i depositi della Certosa di San Giacomo, dove sarà restaurato, studiato e infine valorizzato.
Il recupero effettuato nel giorno 9 febbraio è relativo invece ad un blocco sagomato, probabilmente appartenente ad una base di statua.
“La tutela dei siti archeologici di Capri insieme allo studio e la ricerca sono il primo passo verso la migliore valorizzazione del patrimonio culturale, per tutti fruibile e accessibile”, ha rilasciato il Soprintendente Mariano Nuzzo.
Capri, recuperati preziosi reperti dai fondali della Grotta Azzurra |