Barcellona, restaurata la facciata posteriore di Casa Batlló: ricostruito l'aspetto originale


Barcellona, il restauro della facciata posteriore e del cortile di Casa Batlló ha riportato alla luce i colori, materiali e dettagli originali progettati da Antoni Gaudí nel 1906. 

Casa Batlló, uno dei capolavori più emblematici dell’architettura modernista di Barcellona, progettato dal genio di Antoni Gaudí, ha da poco completato un importante intervento di restauro sulla facciata posteriore e sul cortile interno, cominciato durante la pandemia ed entrato nel vivo lo scorso anno. Questo progetto rappresenta il primo restauro complessivo e dettagliato di queste parti dell’edificio dopo più di un secolo dalla sua costruzione, avvenuta nel 1906.

L’intervento di restauro si è concentrato sulla facciata posteriore di Casa Batlló e sull’ampio cortile interno, spazi meno noti ma fondamentali per la funzionalità e la bellezza complessiva dell’edificio. Mentre la facciata principale, con le sue forme iconiche e il tetto a forma di drago, è ampiamente conosciuta e valorizzata, la parte posteriore e il cortile sono spesso stati trascurati o modificati nel corso degli anni.

Il restauro, che ha richiesto un investimento di circa 3,5 milioni di euro, è stato il risultato di un lavoro meticoloso, portato avanti da un team interdisciplinare di restauratori, artigiani, architetti e storici dell’arte. L’obiettivo principale era restituire questi spazi al loro aspetto originario, come concepito da Gaudí, ripristinando materiali, colori e forme in linea con il progetto iniziale.

Per decenni, dal 1915, la facciata è stata interessata da alterazioni cromatiche e dalla scomparsa di elementi come le fioriere e il pergolato del cortile . Dopo i restauri degli anni Cinquanta e Sessanta, questo segna il primo restauro completo di questi spazi. Il processo è iniziato con un’indagine rigorosa che ha portato, fa sapere Casa Batlló, a rivelazioni sorprendenti. Dopo un’attenta pianificazione, il restauro è stato condotto in parallelo presso Casa Batlló e in diversi laboratori artigianali, preservando tecniche secolari e adattandole alle esigenze attuali, riaffermando il valore dell’artigianato come patrimonio vivo, con nomi e volti che continuano l’eredità di Gaudí.

Questo restauro coincide peraltro con il ventesimo anniversario dell’iscrizione di Casa Batlló come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per il suo straordinario valore universale. Questa volta, è stato restaurato uno spazio intimo ed esterno, situato accanto alla sala da pranzo della famiglia, originariamente dedicato al relax in famiglia, circondato da elementi che evocano un giardino.

“È un privilegio vivere questo momento storico, continuare a svelare il genio di Gaudí alle generazioni future, e farlo mettendo in luce la maestria del sapere artigianale”, dice Gary Gautier, CEO di Casa Batlló. “È un dono per Barcellona e per il mondo".

La facciata dopo il restauro
La facciata dopo il restauro. Foto: David Cardelús / Casa Batlló
Il cortile dopo il restauro
Il cortile dopo il restauro. Foto: David Cardelús / Casa Batlló

Un’approfondita ricerca storica e scientifico-tecnica

Prima di iniziare i lavori, gli esperti hanno condotto una vasta ricerca documentale e un’attenta analisi scientifica dei materiali. Questo ha permesso di scoprire dettagli fondamentali che erano stati nascosti o alterati da successivi interventi di manutenzione. Le analisi stratigrafiche effettuate sulle superfici hanno rivelato che il colore originale del legno delle finestre e delle persiane era un verde chiaro, molto diverso dalle tinte più scure o neutre usate nelle ristrutturazioni precedenti. Allo stesso modo, il ferro battuto delle ringhiere era dipinto di bianco, e non di nero come spesso si pensava.

Questi ritrovamenti hanno orientato le scelte cromatiche e di restauro, portando a una ricolorazione fedele e alla ricostruzione dei dettagli architettonici in modo da rispettare l’autenticità storica e stilistica. “Quando abbiamo scoperto i colori originali, non potevamo crederci. La facciata attuale è come il negativo fotografico di quella precedente”, afferma Xavier Villanueva, l’architetto responsabile del restauro, descrivendo l’emozione di ricevere i risultati dei primi test stratigrafici durante la pandemia, che hanno analizzato i colori originali nascosti sotto molteplici strati di vernice nel legno, nel ferro battuto e nello stucco. “Oltre alle analisi di laboratorio, è stata condotta un’ampia indagine documentaria, fotografica e architettonica, utilizzando la scansione 3D, la fotogrammetria e altre tecniche digitali per garantire l’accuratezza del progetto”.

“Le scoperte che abbiamo fatto sono in relazione con forme, colori e materiali del resto di Casa Batlló. Restaurando, abbiamo raggiunto l’essenza di Gaudí e l’intera casa ha acquisito armonia”, aggiunge Villanueva. Come nei restauri precedenti, durante il processo sono state fatte altre scoperte sorprendenti, come la scoperta del sistema di volte ad arco a sostegno dei balconi, radicalmente innovativo per l’epoca: una struttura a spirale mista in mattoni e ferro, mai vista prima.

Facciata, prima e dopo
Facciata, prima e dopo. Foto: David Cardelús / Casa Batlló
Cortile, prima e dopo
Cortile, prima e dopo. Foto: David Cardelús / Casa Batlló
Cortile, prima e dopo
Cortile, prima e dopo. Foto: David Cardelús / Casa Batlló

Il recupero dei materiali e delle tecniche originali

Uno degli aspetti più affascinanti del restauro è stato il recupero e il consolidamento dei materiali tipici dell’architettura modernista di Gaudí, come lo stucco, il “trencadís” (la tipica tecnica di mosaico con frammenti di ceramica e vetro), il ferro battuto e il legno.

Le superfici in stucco sono state accuratamente pulite e integrate, ripristinando le texture originali. Le decorazioni in “trencadís” sono state restaurate con pezzi nuovi, realizzati a mano seguendo le tecniche tradizionali, così da mantenere la continuità estetica. Le ringhiere in ferro battuto sono state smontate, ripulite dalla ruggine e riverniciate con i colori originari, mentre le finestre in legno sono state trattate per tornare alla loro lucentezza originale, con particolare attenzione alla conservazione delle ante e degli infissi.

Durante il restauro, il team ha portato alla luce una caratteristica tecnica sorprendente: i balconi posteriori sono sostenuti da una struttura modulare in ferro, priva di saldature, una soluzione innovativa e all’avanguardia per l’epoca. Questa tecnica dimostra non solo la maestria artistica di Gaudí, ma anche la sua capacità di coniugare estetica e ingegneria.

Sono stati riprodotti anche elementi andati perduti nel tempo, come le fioriere situate accanto ai cortili di ventilazione e un pergolato parabolico in canne originariamente collocato al centro del cortile. Anche la pavimentazione, composta da 85.000 tessere di mosaico di Nolla, è stata fedelmente replicata, nel rispetto delle tecniche originali.


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