Parigi, 100 intellettuali firmano contro il progetto di riqualificazione di Notre-Dame


In Francia fa molto discutere il progetto di riqualificazione degli interni di Notre-Dame che prevede modifiche agli arredi, videoproiezioni e installazione di opere d’arte. E viene pubblicata una petizione per chiedere che il restauro rispetti il monumento com’era. 

In Francia, un centinaio di intellettuali e personalità della cultura ha sottoscritto una petizione, pubblicata contemporaneamente su Le Figaro e su La Tribune de l’Art, contro il progetto di riqualificazione della cattedrale di Notre-Dame. Il progetto riguarda gli interni della cattedrale, che peraltro sono stati in gran parte risparmiati dal rovinoso incendio che il 15 aprile 2019 ha devastato le coperture dell’edificio. Il progetto verrà ufficialmente presentato oggi, 9 dicembre, presso la sede del Commission nationale du patrimoine et de l’architecture (CNPA), e riguarderà soprattutto gli arredi (ci saranno installazioni contemporanee), l’impianto di illuminazione che verrà ripensato e vedrà l’utilizzo di proiezioni, il percorso di visita.

Il progetto, stilato dall’Arcidiocesi di Parigi sotto la direzione di Gilles Drouin, direttore dell’Institut supérieur de liturgie de l’Institut catholique de Paris, dovrà essere approvato dalla CNPA. Ma tutti i giornali francesi, nei giorni scorsi, prevedevano che avrebbe fatto molto discutere, dal momento che il progetto della squadra di Drouin prevede cambiamenti radicali: per esempio, l’installazione di un nuovo fonte battesimale al centro della navata e la presenza di opere d’arte contemporanea nelle navate laterali. E dunque molti hanno sollevato le sopracciglia ritenendolo un progetto irrispettoso della storia dell’edificio.

La resurrezione della cattedrale, scrivono i firmatari nella loro petizione, “è seriamente compromessa da un progetto di valorizzazione dell’interno del monumento. La diocesi di Parigi vuole sfruttare il progetto di restauro per trasformare l’interno di Notre-Dame in un progetto che stravolge completamente l’arredo e lo spazio liturgico. Ritiene quindi che la distruzione dell’incendio sia un’opportunità per trasformare la comprensione del monumento da parte del visitatore, anche se è limitato al tetto e alla guglia e non ha distrutto nulla del patrimonio all’interno. Queste modifiche proposte riguardano gli arredi, l’illuminazione e il percorso di visita. Gli autori di questo progetto cercano di impostare un altro percorso, un’altra esperienza del monumento, anche se Notre-Dame offre già un percorso. Per fare solo un esempio, l’organizzazione progettata da Viollet-le-Duc si basa su un principio di gradazione degli spazi già esistente alla fine del Medioevo e da lui restaurato. Le prime cappelle hanno una decorazione di base per consentire una graduale ascesa verso lo splendore del coro. E così via. Tutto è stato attentamente pensato e calibrato”.

Quello che l’Arcidiocesi di Parigi vorrebbe, spiegano i firmatari, “riduce a nulla il concetto pazientemente sviluppato da Viollet-le-Duc. Il progetto prevede l’installazione di panchine rimovibili, illuminazione che cambia a seconda delle stagioni, videoproiezioni alle pareti, ecc. ovvero gli stessi dispositivi di mediazione alla moda (e dunque già terribilmente fuori moda) che si ritrovano in tutti i progetti culturali ’immersivi’ dove molto spesso la stupidità fa a gara con il kitsch. Questo tragico incendio ci offre tuttavia un’occasione eccezionale, un’opportunità assolutamente unica: il restauro delle decorazioni di Viollet-le-Duc. Siamo infatti in grado di far rivivere un insieme coerente e di grande perfezione formale. Il geniale architetto, ansioso di ampliare e completare l’opera dei costruttori del Medioevo, aveva progettato un’opera d’arte totale, riunendo architettura e decoro, pittura e scultura, ebanisteria e oreficeria, vetrate e illuminazione. Guidato da una visione ben precisa di un ideale artistico e spirituale, aveva progettato e realizzato la Cattedrale delle Cattedrali”.

“Rispettiamo il lavoro di Viollet-le-Duc, rispettiamo il lavoro degli artisti e degli artigiani che hanno lavorato per offrirci questo gioiello: semplicemente, rispettiamo i principi del patrimonio di un monumento storico”, concludono i firmatari. “Questo progetto di restauro dovrebbe consentirci di riscoprire l’autenticità del luogo e della sua esperienza, ricollocando le opere buone nei luoghi giusti, in una complessiva armonia e coerenza. La Francia sarà ammirata da tutti per aver saputo realizzare un restauro che restituirà al mondo un monumento sublime. I nostri architetti, i nostri restauratori e tutte le professioni artistiche avranno così, secondo le parole del Presidente della Repubblica, reso Notre-Dame più bella di prima dell’incendio, vale a dire sublime esattamente come quella che ci era stata lasciata in eredità”.

Immagine: Notre-Dame dopo l’incendio

Parigi, 100 intellettuali firmano contro il progetto di riqualificazione di Notre-Dame
Parigi, 100 intellettuali firmano contro il progetto di riqualificazione di Notre-Dame


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