Guerra in Ucraina, i russi attaccano di nuovo Odessa: gravi danni alla Cattedrale


Nella notte un attacco missilistico russo su Odessa ha gravemente danneggiato la Cattedrale della Trasfigurazione. Già l’altro ieri un altro attacco aveva devastato un’area del centro storico, con condanna dell’Unesco. Si registrano 2 morti e 22 feriti, tra cui 4 bambini.

Nella notte un attacco missilistico russo su Odessa (Ucraina) ha ucciso due civili e ferito ventidue persone, tra cui quattro bambini, e ha provocato gravi danni alla Cattedrale della Trasfigurazione, uno degli edifici di culto più grandi del paese, oltre che simbolo di rinascita dopo la caduta dell’Unione Sovietica: la cattedrale ortodossa, infatti, costruita tra il 1795 e il 1808, venne demolita dai sovietici nel 1936, e fu poi ricostruita in forme identiche all’originale tra il 2000 e il 2005, utilizzando le vecchie fondamenta.

“Terribile bombardamento di Odessa da parte degli occupanti russi”, scrive su Telegram il ministro della cultura Oleksandr Tkachenko. “La cattedrale in rovina del Salvatore e della Trasfigurazione nel centro di Odessa, la Casa degli scienziati, edifici residenziali, infrastrutture portuali. Il centro di Odessa è protetto dall’UNESCO. Ma ai terroristi non importa, perché non c’è ancora alcuna punizione da parte dell’organizzazione internazionale. Il Consiglio Comunale di Odessa, dopo aver consultato gli specialisti del Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni, assicura la registrazione iniziale dello stato degli edifici, nonché la documentazione dei crimini di guerra commessi dai russi. Non ci sarà perdono, nessuna giustificazione e la Russia sarà sicuramente punita”.

Dall’inizio della guerra in Ucraina, è la terza volta che i russi colpiscono un’area protetta dall’Unesco (il centro storico di Odessa è infatti, da gennaio 2023, uno dei siti ucraini inseriti nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità: in Ucraina ce ne sono otto). La prima volta è accaduto all’inizio di questo mese con un attacco contro la buffer zone di Leopoli. La seconda lo scorso 21 luglio quando i missili russi hanno colpito una zona del centro storico di Odessa, danneggiando peraltro il Museo Archeologico, il Museo Marittimo e il Museo della Letteratura, tutti marcati, ha fatto sapere l’Unesco, con lo Scudo Blu, ovvero il simbolo con cui durante un conflitto vengono indicati i beni protetti, che secondo la Convenzione dell’Aia del 1954 non possono essere attaccati. E proprio a seguito dell’attacco dell’altro ieri, l’Unesco ha ribadito la sua condanna: “Avvenuto appena due settimane dopo l’attacco che ha distrutto un edificio storico a Leopoli, questo attacco è il secondo ad oggi in un’area protetta dalla Convenzione del Patrimonio Mondiale in violazione della Convenzione dell’Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato. Questo attacco ha coinciso anche con la distruzione del Centro Culturale di Arte Popolare e Educazione Artistica nella città di Mykolaiv, a un centinaio di chilometri di distanza. L’Unesco esprime il suo sostegno alla popolazione di Odessa e trasmette le sue sincere condoglianze alle famiglie delle vittime. […] Ancora una volta, l’Unesco chiede la cessazione degli attacchi contro i beni culturali protetti da strumenti normativi internazionali ampiamente ratificati. Questa guerra rappresenta una minaccia sempre crescente per la cultura ucraina. Ad oggi, l’Unesco ha verificato i danni a 270 siti culturali in Ucraina dal 24 febbraio 2022”.

Foto della Cattedrale: Konstantin Brizhnichenko. Foto dei danni: Ministero della Cultura dell’Ucraina

Guerra in Ucraina, i russi attaccano di nuovo Odessa: gravi danni alla Cattedrale
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