Dal 29 maggio al 14 settembre 2025, nella Sala da Ballo al piano terra del Casino Nobile dei Musei di Villa Torlonia, torna visibile al pubblico l’opera Tappezzamento a pezzi di Renato Mambor (Roma, 1936 – 2014), esposta dopo un attento intervento di restauro. Il riallestimento del grande dipinto dell’artista romano rientra in un progetto promosso daRoma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con la Fondazione Paola Droghetti Onlus e con l’ICR – Istituto Centrale per il Restauro. I servizi museali sono a cura di Zètema Progetto Cultura.
L’opera, realizzata nel 1993 con tecnica pittorica mista su supporto ligneo, si compone di sette elementi irregolari che, nel loro insieme, raggiungono una dimensione complessiva di 250 x 350 cm. Entrata a far parte delle collezioni capitoline di arte contemporanea nel 1999, Tappezzamento a pezzi venne acquisita a seguito della partecipazione dell’artista alla settima edizione della rassegna Lavori In Corso, ospitata negli spazi della ex Birra Peroni in via Reggio Emilia.
Il recente intervento conservativo è stato eseguito presso l’ICR grazie a una borsa di studio sostenuta dalla Fondazione Paola Droghetti Onlus. Si tratta di un ulteriore tassello di una collaborazione pluriennale tra la Sovrintendenza Capitolina e la Fondazione, che ha permesso di valorizzare nel tempo numerose opere delle collezioni pubbliche romane. Tra i restauri precedenti figurano Goldfinger Miss di Mario Ceroli, Due teste colossali e il Mosaico della Real Casa dei Musei Capitolini, il ritratto scultoreo di Donna Franca Florio del Museo Pietro Canonica, il modello ligneo della Fontana di Trevi conservato a Palazzo Braschi, la Pendola Urania del Museo Napoleonico e il Pastore in terracotta di Arturo Martini, parte della Galleria d’Arte Moderna. L’intervento su Tappezzamento a pezzi ha coinvolto anche la Scuola di Alta Formazione dell’ICR, contribuendo a inquadrare la complessità dell’opera all’interno del dibattito contemporaneo sul restauro. Il lavoro ha permesso di approfondire la tecnica pittorica adottata da Mambor negli anni Novanta, con particolare attenzione alla scelta dei materiali e all’assemblaggio dei pannelli lignei. Allo stesso tempo, il progetto ha offerto spunti di riflessione sul metodo e sulle criticità legate all’intervento conservativo su opere realizzate con tecniche non convenzionali. Elemento distintivo dell’intero percorso è stato il recupero della modalità allestitiva originaria dell’opera. Grazie alla documentazione fornita dall’Archivio Mambor e alla testimonianza diretta di Patrizia Speciale, moglie dell’artista, è stato possibile ricostruire con accuratezza lo schema compositivo che Mambor stesso aveva indicato al momento dell’ingresso dell’opera nelle collezioni capitoline. La ricostruzione è stata realizzata attraverso una sinergia interdisciplinare che ha coinvolto la Sovrintendenza Capitolina, l’ICR, la storica ditta Cantagalli, già attiva al fianco degli artisti romani nella realizzazione di telai e cornici, e Biagio Fersini, assistente di Mambor durante gli anni Novanta.
Il risultato è un riallestimento che consente di osservare l’opera nel rispetto dell’intenzione autoriale, offrendo al pubblico una visione ravvicinata e filologicamente accurata. I sette pannelli, differenti tra loro per forme e trattamento della superficie lignea, appaiono come frammenti di un discorso visivo che richiede allo spettatore un processo attivo di ricomposizione. La disposizione irregolare suggerisce una tensione tra unità e molteplicità, riflettendo una delle direttrici centrali del lavoro dell’artista in quel periodo. Parallelamente all’esposizione, il pubblico potrà visionare un video documentario realizzato da Edoardo Mariani e Francesco Scognamiglio, prodotto dalla Fondazione Paola Droghetti Onlus. Il filmato documenta le fasi del restauro e ne approfondisce le implicazioni metodologiche e artistiche. A completare il percorso, il volume Tappezzamento a pezzi. Un’opera di Renato Mambor. Studi e restauro, edito da Gangemi Editore, a cura di Federica Pirani e Angelandreina Rorro, raccoglie saggi delle curatrici insieme ai contributi di Antonia Rita Arconti, Annapaola Agati, Valentina Rossi, Alice Salvetti, Miriam Pitocco, Barbara Lavorini e Claudio Santangelo. Il libro fa parte della collana dedicata ai restauri promossi dalla Fondazione.
Città | Roma | Sede | Musei di Villa Torlonia | Date | Dal 29/05/2025 al 14/09/2025 | Artisti | Renato Mambor | Temi | Arte contemporanea, Renato Mambor |