A Milano è esposta la stele di Kaminia, tra le iscrizioni più dibattute dell'antichità classica


Alla Fondazione Luigi Rovati di Milano è visibile fino al 16 luglio 2023 la stele di Kaminia, dal luogo in cui venne ritrovata. Si tratta di una delle iscrizioni più dibattute dell’antichità classica, oggi custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Atene.

A Milano, alla Fondazione Luigi Rovati, è visibile fino al 16 luglio 2023, al Piano ipogeo, la stele di Kaminia, una delle iscrizioni più enigmatiche e dibattute di tutta l’antichità classica, ritrovata a Lemno e oggi custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Atene.

Un’importante testimonianza che ora arricchisce la sezione dedicata alla scrittura del museo, in occasione del progetto espositivo La Stele di Kaminia. Gli Etruschi e l’isola di Lemno, a cura di Scuola Archeologica Italiana di Atene e di Emanuele Papi, Riccardo Di Cesare, Carlo De Domenico, Germano Sarcone.

Rinvenuta tra il 1883 e il 1885 vicino al borgo di Kaminia, sull’isola di Lemno, nel Mar Egeo settentrionale, la stele è datata al VI secolo a.C. Porta incise due iscrizioni. L’alfabeto della stele è greco, del tipo detto rosso (o greco-occidentale), ma alcuni tratti peculiari lo avvicinano all’alfabeto etrusco.

Le notizie degli autori antichi sui Pelasgi o Tirreni, che avrebbero abitato Lemno fino alla conquista di Atene (500 a.C. circa), indussero la Scuola Archeologica Italiana di Atene a condurre scavi e ricerche sull’isola per identificare le origini degli Etruschi.

Opera di una bottega locale, la stele è una sottile e lunga lastra di calcare originariamente alta due metri circa, di cui rimane la metà superiore. Sulla fronte è incisa a bassissimo rilievo la figura di un guerriero di profilo, in piedi, armato di lancia e scudo. Il volto, con testa piatta, grandi occhi e un pronunciato sorriso, rimanda all’iconografia attestata a Lemno, presente su vasi e altri oggetti in terracotta di epoca arcaica (VII- VI secolo a.C.). Intorno al personaggio è incisa un’iscrizione distribuita su 8 righi: alcune linee si leggono dal basso verso l’alto, altre in orizzontale da sinistra a destra e da destra a sinistra in righi alternati. Una seconda iscrizione, su tre righi, incompleta in basso, posta sul lato destro in verticale, fu redatta da un diverso lapicida.

La lettura è controversa: secondo una delle possibili interpretazioni, l’iscrizione ricorda il guerriero Aker figlio di Tavarsa (Aker Tavarsio), a rappresentare la discendenza dai membri di un’illustre famiglia di Lemno. Una seconda interpretazione lo identifica invece in un Holaie (in greco Hylaios) forse originario di Focea, in Asia Minore. La stele era il segnacolo di una sepoltura.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostra La Stele di Kaminia. Gli Etruschi e l’isola di Lemno
CittàMilano
SedeFondazione Luigi Rovati
DateDal 30/11/-0001 al 16/07/2023
CuratoriEmanuele Papi, Riccardo Di Cesare, Carlo De Domenico, Germano Sarcone
TemiArcheologia

A Milano è esposta la stele di Kaminia, tra le iscrizioni più dibattute dell'antichità classica
A Milano è esposta la stele di Kaminia, tra le iscrizioni più dibattute dell'antichità classica


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