Coldirodi (Sanremo), Pinacoteca Rambaldi

Musei d'Italia

2012, Decima puntata

Coldirodi è un piccolo borgo ligure, oggi frazione del Comune di Sanremo, che ospita un piccolo ma bellissimo e interessante museo: la Pinacoteca Rambaldi, che prende il nome dal sacerdote Paolo Stefano Rambaldi dalla cui collezione provengono i dipinti. Tra questi opere di artisti come Salvator Rosa, Lorenzo di Credi, Fra' Bartolomeo, Jacopo Vignali, Anton Raphael Mengs e diversi altri. Un vero gioiellino non molto conosciuto, dove troverete tranquillità e... anche una splendida vista sul mare della riviera ligure di ponente!

Siamo in un piccolo e pittoresco borgo ligure, frazione della bellissima Sanremo, precisamente a Coldirodi. Certo, non è molto conosciuto, ma è molto carino da visitare se vi trovate da quelle parti! Coldirodi deve il suo nome ai Cavalieri di Rodi, divenuti poi Cavalieri di Malta, che si fermarono proprio qui per curare dei compagni feriti (e prima di assumere il nome attuale il paesino si chiamava Colla).

Ilaria in una delle sale della Pinacoteca Rambaldi
Ilaria in una delle sale della Pinacoteca Rambaldi di Coldirodi

Diciamo che non ci sono tantissime cose da vedere: nella piazza principale sorge la chiesa di San Sebastiano, con dipinti di Maurizio Carrega, artista che operò a cavallo tra Settecento e Ottocento, l’oratorio di Sant’Anna e la casa natale di Giovanni Semeria, predicatore barnabita; ma non si può andare a Coldirodi senza visitare la sua Pinacoteca Rambaldi.

Dal 2006 è stata riallestita nel Museo di Villa Luca, ma la Pinacoteca venne istituita già nel 1865. Le opere, circa un centinaio, sono disposte su sette sale e comprendono il periodo che va dal XV al XIX secolo. Queste furono acquistate sempre nel 1865 dalla collezione di Paolo Stefano Rambaldi, sacerdote, unendole alla biblioteca e alla raccolta di stampe che egli alla sua morte donò al paese natio.

Tra le opere più importanti San Sebastiano soccorso dalle pie donne, opera di Michele Rocca e la Madonna con il Bambino di Lorenzo di Credi. Quest’ultimo dipinto è caratterizzato da colori vividi (persino le guance della Madonna sono colorate di rosso) e dalla precisione soprattutto nei volti dei due personaggi; tra l’altro il Bambino è stato dipinto un po’ in carne e la cosa singolare è che il rapporto tra madre e figlio si realizza attraverso lo scambio di una ciliegia. Particolare per le sue minuscole dimensioni è la Sacra famiglia di Fra’ Bartolomeo; inoltre sono presenti opere di Jacopo Vignali, come la Santa famiglia in faccende domestiche, in cui la comune iconografia sembra essere non rispettata, poiché la Madonna sta cucendo, San Giuseppe svolge il lavoro di falegname e il loro Bambino pulisce il pavimento dai trucioli, mentre San Giovannino, l’unico che non aiuta nei lavori domestici, sta pregando. Di Anton Raphael Mengs è il Ritratto di Leopoldo I Granduca di Toscana.

Vista sul Mar Ligure e su Ospedaletti
Questa è la vista che vi aspetta appena fuori dal Museo: panorama sulla vicina cittadina di Ospedaletti e sul Mar Ligure

A me personalmente è rimasto impresso un dipinto abbastanza inquietante di Salvator Rosa, Le tentazioni di Sant’Antonio, personificate attraverso un mostro orribile molto più grande del santo che gli si sta avvicinando in modo minaccioso, mentre l’uomo, quasi coricato, cerca di difendersi mettendo davanti agli occhi del mostro la croce, per indicare la fede. Un’opera così importante di questo artista napoletano che non ci aspetteremmo di trovare in un paesino poco considerato da tutto il resto d’Italia.

Assieme ai dipinti che costituiscono la Pinacoteca, il sacerdote Rambaldi lasciò tantissimi testi antichi, più di cinquemila, tra cui pergamene, manoscritti, lettere autografe, che andarono a formare la Biblioteca. Possiamo ricordare la Naturalis Historia di Plinio e le Historiae Romanae Decades di Tito Livio, entrambe stampate nella seconda metà del Quattrocento. Molto importanti sono le epistole che Rambaldi intrattenne con personaggi come Manzoni, Silvio Pellico e Massimo D’Azeglio. Tutto questo a Coldirodi, un minuscolo borgo che nasconde opere preziosissime!




Informazioni utili



La Pinacoteca Rambaldi è situata nel pittoresco borgo di Coldirodi, frazione di Sanremo. Raggiungere Coldirodi è molto semplice sia con mezzi propri che con i mezzi pubblici. Se arrivate in automobile potete uscire al casello autostradale di Sanremo, il borgo di Coldirodi è a poche centinaia di metri dallo svincolo e trovare parcheggio non è difficile. Per chi arrivasse invece in treno, si scende alla stazione di Sanremo (scesi dal treno vi troverete in un tunnel e per uscire dalla stazione usate i tapis-roulant perché dai binari all'uscita ci sono circa 500 metri) e quindi si cammina per circa 15 minuti lungo corso Cavallotti e corso Garibaldi (sempre dritto) per raggiungere piazza Colombo, da dove partono numerosi autobus che vi porteranno a Coldirodi (più o meno uno ogni ora, la durata del viaggio è di circa 20 minuti). Vi invitiamo a visitare il sito della Pinacoteca, https://rambaldi.duemetri.com: è fatto davvero molto bene, uno dei migliori da noi visitati, e oltre a trovare le informazioni sugli orari d'apertura (purtroppo sono abbastanza ristretti) troverete tutte le immagini delle opere che Ilaria ha citato nell'articolo oltre alle loro descrizioni dettagliate.




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Ilaria Baratta








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