Maddalena penitente

Autore: Tiziano
1530-1535 circa
Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti

Tra i dipinti più celebri di Tiziano Vecellio, la Maddalena penitente attualmente conservata presso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze, nel 1568 è citata da Giorgio Vasari nel guardaroba del duca di Urbino, dunque è ipotizzabile che l'opera sia stata eseguita per il duca Francesco Maria I della Rovere, che svolse anche l'incarico di comandante generale delle Milizie Venete, ed è quindi probabile che abbia commissionato l'opera all'artista direttamente a Venezia. Tuttavia c'è anche chi non concorda con questa lettura: lo storico dell'arte Hans Tietze, verso la metà del XX secolo, propose infatti di identificare questo dipinto con un'opera chiesta nel 1531 a Tiziano da parte di Federico Gonzaga per farne dono alla poetessa Vittoria Colonna. In ogni caso, tutti concordano su una datazione compresa tra il 1530 e il 1535. L'opera è presente a Palazzo Pitti fin dal 1723. Arrivò a Firenze nel 1631 insieme all'eredità di Vittoria della Rovere, moglie di Ferdinando II de' Medici.

In questo periodo Tiziano eseguì diverse Maddalene. Questa si distingue per il suo sottile erotismo: i capelli lunghi e mossi vengono infatti usati dalla santa per coprirsi il corpo, ma il seno è lasciato completamente alla vista, e il gesto della Maddalena, attraverso cui la santa si offre a Dio, tant'è che ha lo sguardo rivolto verso il cielo, sembra allo stesso tempo rivolgersi anche all'osservatore con lieve sensualità e riecheggiando simili gesti di Veneri dell'antichità. Questa sensualità si deve al fatto che l'opera era stata realizzata per un committente privato: un'opera pubblica non avrebbe potuto certo presentarsi così, al tempo. Da notare la grande abilità con cui Tiziano realizza i capelli: la luce si riflette su di essi facendoli apparire davvero realistici e dandoci quasi la sensazione di poterli toccare.

La nudità, tuttavia, è anche riconducibile alla sfera della simbologia religiosa, in quanto simbolo di purezza: un'anima pura non ha infatti né timore né vergogna di mostrarsi completamente a Dio. Accanto alla santa troviamo il vaso di unguento, tipico della sua iconografia in quanto ricorda il celebre episodio evangelico durante la quale la Maddalena cosparse di unguento i piedi di Gesù.

8 settembre 2014
Scopri l'arte di Tiziano: https://www.finestresullarte.info/Puntate/2011/03-tiziano-vecellio.php
Scopri la Galleria Palatina di Palazzo Pitti: https://www.finestresullarte.info/musei-d-italia/2012/08-galleria-palatina-palazzo-pitti-firenze.php

Maddalena penitente di Tiziano


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