Un gioiello dal pubblico al privato: la storia recente di Palazzo Serra Gerace a Genova


Palazzo Serra Gerace è un gioiello seicentesco nel cuore di Genova: nel 2010 è stato venduto dal Comune a una società privata. Ecco la sua storia recente.

Mancano due settimane alla prima edizione 2017 dei Rolli Days, l’ormai celebre manifestazione che apre le porte dei palazzi storici di Genova, anche di quelli che non furono iscritti ai cosiddetti "rolli" dai quali l’evento prende nome. Nel corso della due giorni, che si terrà sabato 1 e domenica 2 aprile, sarà possibile visitare anche Palazzo Serra Gerace, la cui apertura era una delle novità dell’edizione di ottobre 2016. L’edificio, un gioiello costruito a partire dal 1677, è tra quelli che mai fecero parte degli elenchi (i “rolli”, appunto) della Repubblica di Genova, anche perché edificato successivamente all’ultimo rollo, che fu emanato nel 1664. Il palazzo si trova nell’area di Sottoripa, la zona del centro storico che si estende proprio di fronte al porto antico: è una delle più note, frequentate e suggestive del capoluogo ligure. Palazzo Serra Gerace è uno degli edifici più belli e preziosi di Sottoripa, e già nel 1766 uno scrittore di cose genovesi come Carlo Giuseppe Ratti se n’era reso perfettamente conto, avendolo descritto nella sua Instruzione di quanto può vedersi di più bello in Genova come un “palazzo nobilmente adorno d’affreschi e di tavole preziose”. Le tavole (Ratti afferma ce ne fossero, tra le altre, dodici di van Dyck raffiguranti gli apostoli, almeno cinque di Maratta, due del Grechetto, una di Tiziano, una del Tintoretto, una di Snyders, e due della scuola di Rembrandt) oggi non ci sono più, ma gli affreschi si sono conservati intatti: il visitatore può ammirare lo splendido ciclo delle Storie di Enea, opera di Paolo Gerolamo Piola e di Jacopo Antonio Boni.

Paolo Gerolamo Piola, Il concilio degli dèi
Paolo Gerolamo Piola, Il concilio degli dèi (1720 circa; affresco; Genova, Palazzo Serra Gerace)

I genovesi, con tutta evidenza, conoscono bene la bellezza di questi ambienti, dato che le code per visitare Palazzo Serra Gerace ai Rolli Days di ottobre 2016 erano particolarmente lunghe. Ma per le meraviglie qui contenute occorre rimandare il lettore a un successivo articolo, nel quale ne parleremo più diffusamente. La storia che s’intende presentare oggi è sicuramente molto meno epica degli affreschi, ma è molto interessante perché riteniamo che le vicende che il lettore conoscerà dalle prossime righe siano piuttosto esemplificative delle situazioni che vengono spesso conosciute dal patrimonio culturale minore (perché tale indubbiamente è Palazzo Serra Gerace agli occhi dei più: probabilmente pochissimi fuori da Genova ne conoscono addirittura l’esistenza). E di questa storia sono parte integrante le stesse code di cui s’è fatto cenno poco sopra. La passata occasione per visitare Palazzo Serra Gerace costituiva infatti opportunità alquanto rara, perché l’edificio, dopo essere stato per diverso tempo proprietà del Comune di Genova, è da qualche anno passato a soggetti privati che hanno deciso di destinarlo a diversi progetti, in parte peraltro piuttosto discussi in città e non solo. Ma occorre andare per ordine.

Palazzo Serra Gerace viene messo in vendita alla fine del 2009: a gestire la transazione è la SPIM (Società per il Patrimonio Immobiliare), una controllata al 100% del Comune di Genova. La notizia dell’inizio della procedura di vendita del Palazzo viene data il 9 febbraio di quell’anno dal Secolo XIX, che spiega anche i motivi per i quali il Comune di Genova ha deciso di mettere in vendita il suo palazzo seicentesco (oltre ad altri immobili dislocati in varie zone della città): “acquistare una porzione del piano terra, tre locali utilizzati come magazzino e i primi sette piani del Matitone di Sampierdarena, dove saranno trasferiti alcuni uffici pubblici”. Dunque, una sorta di enorme trasloco che il Comune ha già in mente da diverso tempo ma che necessita di risorse per potersi concretizzare. Il valore dei sei piani di Palazzo Serra Gerace, all’epoca sede dell’assessorato allo sport e di altri uffici comunali, viene stimato in sei milioni e trecentomila euro. Un prezzo decisamente basso, se si pensa che la superficie complessiva ammonta a poco più di seimila metri quadrati: un palazzo di così grande pregio viene dunque stimato mille euro al metro quadro. Tuttavia, la necessità di rimpinguare le casse del Comune si scontra con la realtà appena un paio di mesi dopo, quando la prima asta per la cessione di Palazzo Serra Gerace va deserta, con somma delusione da parte dell’amministrazione.

Il Comune, tuttavia, decide di non abbassare il prezzo del Palazzo nelle aste successive, anche perché verso la fine dell’anno cominciano a palesarsi alcuni acquirenti: si parla della Regione Liguria, che vorrebbe trasferire qui alcuni uffici, di un “grande gruppo genovese” che vorrebbe trasformare Palazzo Serra Gerace nella propria sede di rappresentanza, e ancora di un “gruppo milanese” mosso dalla stessa finalità del suo omologo indigeno, e infine di un “gruppo immobiliare torinese” intenzionato a ricavare abitazioni e uffici dai sei piani di Palazzo Serra Gerace. L’edificio viene finalmente ceduto nell’estate del 2010: l’acquirente è la società SG Serra Gerace srl. Ruolo principale nella cordata, come spiega il Secolo XIX in un articolo del 7 aprile 2013, spetta alla Marina Porto Antico, che detiene la concessione dell’omonimo porticciolo nell’area del porto antico di Genova e che, con il 50% delle quote della SG Serra Gerace srl, è socia di maggioranza. Il resto delle quote appartiene a due società immobiliari (Gadolla spa e Andre spa) e a un avvocato genovese. Obiettivo della cordata (del tutto legittimo) è quello di riconvertire Palazzo Serra Gerace “in spazi commerciali, centro direzionale e appartamenti”.

I primi frutti della “riconversione” sono raccolti nel 2013, quando Mc Donald’s decide di aprire un fast food al piano terra di Palazzo Serra Gerace, creando non pochi malumori in città, anche se i più sono preoccupati soprattutto per l’eventuale concorrenza che la multinazionale americana farà ai ristoratori del porto antico. Per gli altri piani del Palazzo, la SG Serra Gerace srl ha in mente di ricavare “uffici di rappresentanza” nei tre livelli sopra il fast food (tra i quali quello con gli affreschi di Piola e Boni) e “otto appartamenti extra lusso” negli ultimi due. I prezzi? Attorno ai tremila euro al metro quadro, ovvero il triplo rispetto al prezzo d’acquisto. Qualcuno degli appartamenti risulta a oggi, 13 marzo 2017, ancora in vendita su alcuni portali immobiliari: ne abbiamo trovato uno di 85 metri quadri al prezzo di 270.000 euro. “Situato al terzo piano (con ascensore) del prestigioso Palazzo Serra Gerace, così composto: ingresso, sala con angolo cottura con affaccio su Piazza Caricamento, ripostiglio, bagno e ampia camera matrimoniale da cui si gode la piacevole vista dell’area porto antico”.

Effettivamente, la vista è piacevole
Effettivamente, la vista è piacevole


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Federico Giannini

L'autore di questo articolo: Federico Giannini

Giornalista d'arte, nato a Massa nel 1986, laureato a Pisa nel 2010. Ho fondato Finestre sull'Arte con Ilaria Baratta. Oltre che su queste pagine, scrivo su Art e Dossier e su Left.

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