Cosa mi spinge ad armarmi di videocamera e girare l’Italia documentando tutte le sue belle sfaccettature? La passione che ho per i reportage, una buona preparazione, propensione e tanta tanta pazienza. Questi sono gli ingredienti che mi hanno spinto a creare “Pronti Partenza…Via”, la serie di documentari che avete potuto vedere e leggere qui su “Finestre sull’Arte” e che mi ha portato a creare un’ulteriore serie, più dinamica, veloce e immediata: i “trip” di “Pronti Partenza…Via” con cui proseguo il viaggio alla scoperta dell’Italia, dei suoi borghi, del folclore, delle manifestazioni e dell’arte.
Io e Silvia siamo stati a Udine e abbiamo potuto raccontare in una sola giornata tutto quello che secondo noi vale la pena visitare nella capitale del Friuli. Attenzione!!! Avete sentito bene, capitale del Friuli, non della Regione Friuli Venezia Giulia, che sappiamo essere Trieste. Il Friuli è una regione territoriale in cui ancora oggi si parla una lingua propria (guai a chiamarlo dialetto), il friulano appunto.
Fabrizio a Udine in Piazza Libertà |
Udine al centro di questo territorio è un’elegante città, nota tra l’altro per essere lo scrigno di Gianbattista Tiepolo che qui trascorse l’età giovanile e iniziò la sua brillante carriera di pittore. Udine è anche conosciuta per essere stata scelta nel XIII secolo quale sede dei Patriarchi di Aquileia, che si insediarono nel castello che domina il colle morenico sulla città. L’attuale edificio sostituisce quello andato distrutto nel 1511; dal 1906 in castello hanno trovato sede i Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte, con il Museo Archeologico, la Galleria d’Arte Antica, la Galleria dei Disegni e delle Stampe, il Museo Friulano della Fotografia e la Fototeca. Nel Palazzo Arcivescovile invece, in cui dal Cinquecento i Patriarchi di Aquileia decisero di spostarsi, sono oggi ospitati il Museo Diocesano e le Gallerie del Tiepolo con numerosi suoi affreschi dell’età giovanile, datati 1726-1729.
Il Castello di Udine |
Il Porticato del Lippomano sulla salita verso il Castello |
La salita verso il Castello |
Altri capolavori del Tiepolo li abbiamo potuti ammirare all’interno del Duomo, la chiesa più importante ed imponente della città iniziata nel 1236 e completata in forme barocche nel XVI secolo. Sulla destra del Duomo sorge il settecentesco Oratorio della Purità, costituito da un piano inferiore in cui venne realizzata una chiesa e uno superiore destinato a oratorio per fanciulle. Le decorazioni interne sono opere di Giambattista Tiepolo e del figlio Giandomenico. Quest’ultimo si occupò in particolare dei dipinti sulle pareti a chiaro scuro su fondo oro raffiguranti episodi tratti dalla Bibbia.
Il Duomo di Udine |
Il cuore della città è Piazza Libertà, situata ai piedi del Castello, più volte si è vista cambiare la sua denominazione: nel Medioevo venne chiamata Piazza del Vino in quanto qui vi era un mercato dedicato; nel 1350 assunse il nome di Piazza del Comune perché al tempo sede del Consiglio Comunale. Nel 1550, con l’arrivo dei Veneziani, venne chiamata Piazza Contarena in onore di uno dei luogotenenti; mentre nel 1866, con l’unificazione del Friuli all’Italia, venne intitolata a Vittorio Emanuele II. Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale le venne assegnato il suo nome odierno.
È definita la più bella piazza in stile veneziano sulla terraferma e costituisce un armonico complesso di edifici rinascimentali. Il palazzo del Comune è detto anche Loggia del Lionello poiché progettato dall’udinese Nicolò Lionello ed è stato eretto in forme gotico-veneziane rivestito con marmo bicromo bianco e rosa.Sul lato opposto, dal porticato di San Giovanni del 1533, si accede alla cappella di San Giovanni dedicata ai caduti. Accanto la torre dell’Orologio, opera di Giovanni da Udine e datata 1527, sormontata dalle statue dei due mori che battono le ore.
La Loggia del Lionello |
La Loggia di San Giovanni |
L’Arco Bollani sormontato da un Leone Veneto, costruito su progetto di Andrea Palladio nel 1556, segna l’ingresso al complesso del castello, entro cui oltre al già citato palazzo troviamo la Chiesa di Santa Maria di Castello con il campanile sovrastato dall’Angelo in bronzo giravento, simbolo di Udine.
Non dimenticate di passare per la bella Piazza Matteotti (un tempo Piazza delle Erbe), tutta contornata da portici, sembra un salotto a cielo aperto. Proprio qui è imperdibile il rito tutto friulano del tajut: un buon bicchiere di vino da assaporare in un’atmosfera conviviale. Nel tardo pomeriggio, dopo il lavoro, la gente infatti si trova nelle osterie tipiche del centro per bere, come si dice in lingua friulana un taj di chel bon. Proprio così, sperando di aver fatto cosa gradita, abbiamo voluto intitolare questo nostro video. Prosit!
L'autore di questo articolo: Fabrizio Vaghi
Fabrizio, ingegnere di professione, viaggiatore per passione. Classe 1983, appassionato di videomaking, regista e attore teatrale, blogger per caso, con l'hobby del fai da te, divulgatore di cultura tramite le sue creazioni "Vaghi per il mondo" (sito web di viaggi e associazione culturale) e "Pronti Partenza...Via" (rubrica turistica dedicata all'Italia, all'arte, alla storia e agli approfondimenti), on-line su youtube.