“Come aver squarciato un Caravaggio”. La cultura piange il musicista 24enne ucciso a Napoli


Il mondo della cultura piange la morte di Giovanni Battista Cutolo, il giovane musicista di 24 anni ucciso ieri in piazza Municipio da un minorenne per futili motivi. La mamma: “è come se avessero buttato una bomba sul Colosseo, squarciato un quadro di Caravaggio”.

Il mondo della cultura piange la morte assurda e atroce di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista napoletano di 24 anni ucciso ieri da un minorennein piazza Municipio a Napoli per una banale questione di parcheggio. La lite è scoppiata ieri intorno alle 5: Cutolo era in compagnia della propria fidanzata al termine di una nottata trascorsa in compagnia, ed è stato assassinato a colpi di pistola dal giovane di appena 16 anni, ma già con precedenti per tentanto omicidio e truffa (è già stato fermato grazie alla presenza dei sistemi di videosorveglianza, e ha ammesso le proprie responsabilità). La dinamica è adesso al vaglio della squadra mobile di Napoli, ma la città e l’Italia piangono il giovane talento dell’Orchestra Scarlatti di Napoli, nella quale Cutolo suonava il corno.

Nonostante la giovane età, Cutolo aveva già esperienza fuori dalla città, dal momento che aveva in passato collaborato anche con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo. “Benché giovanissimo”, ricorda Filippo Biolè, presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, “si era distinto per le ragguardevoli doti musicali e il grande talento per uno degli ottoni più difficili ed esposti. Aveva anche partecipato con passione e profitto a uno dei nostri corsi di alto perfezionamento di corno. La notizia della sua prematura quanto inaccettabile scomparsa ha lasciato sgomenti tutti noi e a nome dell’intero comparto artistico, degli uffici e dei vertici dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo desidero esprimere alla famiglia di questo meraviglioso ragazzo i più sinceri sentimenti d’affetto e vicinanza”.

Anche il direttore d’orchestra della Scarlatti, Gaetano Russo, ricorda il giovane come un musicista di talento e già richiesto in tutta Italia e non solo: “Cornista sì, ma suonava anche il piano, era un musicista a tutto tondo: amava profondamente la musica sinfonica che secondo un’idea stracciona non sarebbe musica per i giovani. A lui brillavano gli occhi quando provavamo Beethoven, in quel luccichio c’era tutta la vitalità di un giovane artista. Era richiesto da tante orchestre in altre città italiane ed europee ma non ha voluto lasciare Napoli, era qui che voleva suonare. E invece la sua città l’ha ucciso”.

La madre del giovane, Daniela Di Maggio, affida alle telecamere del TG Regionale il proprio dolore, ricordando che aver spezzato la sua vita è stato come aver squarciato le Sette Opere di Misericordia di Caravaggio, il capolavoro del pittore lombardo che si trova al Pio Monte della Misericordia di Napoli, o come aver lanciato una bomba sul Colosseo. “Fino a poche ore fa avevo un figlio, un talento della musica, un cornista che suonava nella Scarlatti, era una persona amata da tutti, un ragazzo a cui abbiamo dato tanti valori”, ha detto. “E ora per un parcheggio addirittura gli hanno sparato. L’ho visto stamattina mio figlio, aveva il volto tumefatto, aveva un proiettile nel petto. Veramente sono senza parole: mi hanno detto che un sedicenne ha sparato a mio figlio. È una cosa che non posso sopportare: se a sedici anni esci con un’arma funzionante hai contezza del dramma che stai creando intorno a te. Quindi faccio un appello a tutte le istituzioni: bisogna cambiare le leggi, per amore degli altri ragazzi che restano, per tutti gli amici dei miei figli, che non meritano assolutamente di essere uccisi per un problema di viabilità da una persona brutale, che non ha valori e che distrugge la vita di un ragazzo. Io questo non lo posso accettare più”.

“L’idea che questo ragazzo abbia avuto una persona che brutalmente gli ha sparato non si può accettare più”, ha continuato la mamma di Giovanbattista. “Napoli è diventata una città violentissima, un far west. Mio figlio era un ragazzo con valori e talento, poteva soltanto migliorare la società rimanendo in questo mondo, perché lui portava avanti il bello, la musica, l’arte. È come se avessero sparato a Benedetto Croce prima che scrivesse un saggio importante di filosofia, come se avessero buttato una bomba sul Colosseo. Non possiamo permettere più questo, io per mio figlio mi farò a pezzi perché chi l’ha ucciso abbia la giusta pena: non ha sedici anni chi esce di casa con la pistola, non è un bambino questo è un uomo brutale, un demone che va a distruggere le vite di ragazzi meravigliosi come mio figlio. Stanotte si sono incontrate due Napoli che non si somigliano, perché la Napoli di Giovanni Battista Cutolo è completamente diversa rispetto a quella di questo balordo che magari vive di TikTok e orrori che vede ogni giorno dalla mattina alla sera. Sono cose orribili: è come se noi oggi avessimo squarciato un quadro di Caravaggio. Uccidendo Giogiò abbiamo squarciato le Sette opere di Misericordia, le abbiamo bruciate. Pensiamo all’arte, alla musica, alla cultura: questi sono i valori che dobbiamo dare ai nostri ragazzi”.

Il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano a sua volta è intervenuto sul fatto: “Un dolore che lascia senza fiato per una giovane vita spezzata barbaramente per futili motivi. Il sogno di Giovanbattista Cutolo, talentuoso cornista dell’Orchestra Scarlatti Young di Napoli, è stato infranto dall’ennesimo episodio di criminalità a poche ore dal ferimento di un quindicenne a Ponticelli per una banale lite tra coetanei. Bisogna creare le condizioni, partendo dalla scuola, dal dialogo in famiglia e dal ruolo fondamentale di educatori dei genitori per ribaltare la cultura del sopruso e dell’uso della violenza tra coetanei anche nei piccoli gesti di vita quotidiana. È assurdo che una vita venga stroncata in un modo così orribile. È brutale e inaccettabile. Le mie più sincere condoglianze ai familiari e agli amici di Giovanbattista Cutolo, un giovane che coltivava l’arte nobile della musica”.

“Come aver squarciato un Caravaggio”. La cultura piange il musicista 24enne ucciso a Napoli
“Come aver squarciato un Caravaggio”. La cultura piange il musicista 24enne ucciso a Napoli


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