Venezia, l'Orto Giardino della Chiesa del SS. Redentore sarà restaurato e aperto al pubblico


Presentato il nuovo progetto di Venice Gardens Foundation: In Venetia Hortus Redemptoris. L’Orto Giardino del Convento della chiesa del Santissimo Redentore a Venezia sarà restaurato e aperto per la prima volta al pubblico. 

In occasione del XXVII Seminario di Venezia organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Londra, è stato presentato il nuovo progetto di Venice Gardens Foundation, dal titolo In Venetia Hortus Redemptoris, volto al restauro, conservazione, gestione ed apertura al pubblico del Compendio del Giardino – l’Orto, le Cappelle di meditazione, le Antiche Officine, la Serra e l’Apiario – del Convento della Chiesa palladiana del Santissimo Redentore. Un grande Progetto Città di rilevanza internazionale che conferisce a questi spazi un ruolo di riferimento significativo, condiviso con l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e con la Santa Sede. 

Realizzato dalla Serenissima e da Papa Gregorio XIII come simbolo di gratitudine e rinascita in seguito alla peste del 1575-1577, il Complesso del Redentore, che si estende per circa un ettaro dal canale della Giudecca fino alla Laguna, si presenta segnato in maniera significativa dalla “acqua granda” del novembre 2019, una marea eccezionale che, raggiungendo i 187 centimetri, ha sommerso e devastato la città di Venezia. Al fine di impedire che andassero perse le tracce di una testimonianza così importante dal punto di vista paesaggistico, culturale e religioso, nel 2021 il Compendio Monumentale è stato affidato a Venice Gardens Foundation dalla Curia Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, con l’autorizzazione della Santa Sede e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, al fine di consentire il recupero del luogo e la sua successiva riapertura, con ingresso gratuito ai veneziani, prevista nel 2024 al termine dei lavori.

Presieduta da Adele Re Rebaudengo, Venice Gardens Foundation promuove il suo impegno dal 2014 nel restauro e nella conservazione di parchi, giardini e beni di interesse storico e culturale, attuando progetti rivolti alla tutela del patrimonio botanico ed artistico.

In linea con lo spirito di alto mecenatismo, Venice Gardens Foundation intraprende oggi una nuova sfida, ovvero la rinascita del Compendio del Redentore, mai aperto al pubblico, attraverso un disegno durevole nel tempo che, nel pieno rispetto dei valori cappuccini, riconduce all’importante tradizione dei giardini e degli orti conventuali, alla loro ricchezza e capacità di sperimentazione, ma che allo stesso tempo guarda al futuro con consapevole e responsabile impegno.

“È un onore per Venice Gardens Foundation poter concorrere a tramandare un Bene di così alto valore storico, simbolico e spirituale, attraverso il suo restauro e conservazione nel tempo”, ha dichiarato Adele Re Rebaudengo, Presidente di Venice Gardens Foundation. “Un progetto reso possibile grazie sia alle affinità tra il carisma Cappuccino e la missione della Fondazione sia al proficuo confronto con i Frati del Convento, che ci ha portati, dopo due anni, ad iniziare il cantiere dei lavori oggi 30 gennaio. Un percorso che ha coinvolto tanti professionisti, istituzioni e generosi mecenati che partecipano con entusiasmo a questo nostro progetto, condividendone la visione e i principi: il valore del restauro, del rispetto e della protezione della natura in armonioso accordo. Un progetto attento al passato, ma rivolto anche al futuro con responsabile impegno, fedele al senso di responsabilità, sostenibilità, autosufficienza e al riconoscimento del ruolo fondante che questi luoghi ricoprono in un contesto sociale e comunitario attraverso la loro apertura che avverrà nel rispetto dello spirito del luogo”.

Principi chiave del progetto sono sostenibilità ed autosufficienza. Il restauro botanico è stato affidato a Paolo Pejrone, giardiniere e architetto paesaggista di fama internazionale, allievo di Russell Page e Roberto Burle Marx, autore, tra i tanti lavori, anche del ripristino dell’Orto di Santa Croce in Gerusalemme a Roma e, su incarico della Fondazione, dei Giardini Reali di Venezia a San Marco. Il progetto di restauro architettonico è a cura di Alessandra Raso, architetta impegnata in restauri di importanti complessi storico-artistici e progetti per istituzioni culturali, tra cui la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano. Il restauro botanico ha ottenuto il finanziamento dell’Unione Europea NextGenerationEU con un contributo di 2 milioni di euro (PNRR Ministero della Cultura Restauro e valorizzazione di parchi e giardini storici) e vede nel progetto dell’architetto Pejrone oltre 2.500 alberi e piante previste a dimora.

I visitatori potranno passeggiare tra gli ulivi, il frutteto, i cipressi, la vasca delle ninfee (omaggio alla fascinazione per l’Oriente che da sempre anima la Serenissima), i 400 metri di pergolati in legno di castagno, tramandati negli orti veneziani e ricoperti da piante di uva, rose, glicini e bignonie, nel giardino dei pitosfori e rose affacciato sulla Laguna, nell’antica cappella di meditazione e nella biblioteca accanto al ristoro. Grande attenzione sarà dedicata al benessere delle api, con la presenza di arnie e con lo svolgimento dell’attività di smielatura in loco.

Tutti i luoghi restaurati dalla Fondazione sono poi dalla stessa direttamente curati e preservati con i propri giardinieri attraverso specifici programmi, sintesi delle antiche conoscenze e delle nuove tecniche. Nel novero dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia e iscritta all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del Ministero, Venice Gardens Foundation è inoltre impegnata nello sviluppo e nell’applicazione di studi rivolti all’innovazione e alla gestione sostenibile e responsabile dei beni paesaggistici e ai relativi percorsi formativi.

La Fondazione collabora inoltre con ricercatori e artisti alla realizzazione di opere strettamente connesse all’essenza e alla vita dei giardini e sostiene, attraverso un sistema di cooperazione internazionale, la pubblicazione e la trasmissione di testi inerenti alla cultura del giardino.

Immagine: Redentore Venezia, Orto Giardino. Foto di Carlo Soffietti

Realizzato dalla Serenissima e da Papa Gregorio XIII come simbolo di gratitudine e rinascita in seguito alla peste del 1575-1577, il Complesso del Redentore, che si estende per circa un ettaro dal canale della Giudecca fino alla Laguna, si presenta segnato in maniera significativa dalla “acqua granda” del novembre 2019, una marea eccezionale che, raggiungendo i 187 centimetri, ha sommerso e devastato la città di Venezia.

Al fine di impedire che andassero perse le tracce di una testimonianza così importante dal punto di vista paesaggistico, culturale e religioso, nel 2021 il Compendio Monumentale è stato affidato a Venice Gardens Foundation dalla Curia Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, con l’autorizzazione della Santa Sede e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, al fine di consentire il recupero del luogo e la sua successiva riapertura, con ingresso gratuito ai veneziani, prevista nel 2024 al termine dei lavori.

Venezia, l'Orto Giardino della Chiesa del SS. Redentore sarà restaurato e aperto al pubblico
Venezia, l'Orto Giardino della Chiesa del SS. Redentore sarà restaurato e aperto al pubblico


Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte