Presentata la 33° edizione della Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze


Presentata  la 33° edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze che si terrà dal 28 settembre al 6 ottobre 2024. “Sarà nuovamente la più importante mostra dell’arte italiana al mondo”, ha dichiarato Fabrizio Moretti, Segretario Generale della manifestazione.

Presentata questa mattina la 33° edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze che si terrà a Palazzo Corsini dal 28 settembre al 6 ottobre 2024 e che accoglierà ottanta gallerie con quattordici nuove prestigiose partecipazioni internazionali. “Questa edizione si preannuncia come una delle più belle sotto la mia gestione”, ha dichiarato Fabrizio Moretti Segretario generale BIAF. “Abbiamo i migliori mercanti del mondo che verranno ad esporre i loro capolavori a Palazzo Corsini. Come sempre, la Biennale diventerà un museo in vendita. Ringrazio i membri del comitato, e la segreteria per aver reso questo evento possibile, che rimane una delle fiere mercato più importanti al mondo”.

Gallerie di antica tradizione, come Colnaghi, fondata nel Settecento, e Agnews, londinese del 1817, saranno presenti alla BIAF. Tra le partecipanti ci sarà anche la galleria Enrico Frascione, la cui famiglia si occupa di dipinti antichi dalla fine dell’800 e che vanta la partecipazione alla Biennale di Firenze fin dalla prima edizione nel 1959, insieme a Botticelli Antichità, inaugurata proprio nel 1959, e Bacarelli e Longari. La maggior parte delle gallerie che esporranno alla BIAF hanno all’attivo in media dai 30 ai 50 anni di esperienza, come Sarti, Tornabuoni, Lampronti, Piva, Sperone & Westwater e Dickinson. Tutte queste gallerie, piccole o grandi che siano, hanno contribuito a formare il gusto dei collezionisti internazionali e continuano a vendere capolavori ai musei più importanti del mondo. Dietro ogni pezzo esposto alla BIAF vi sono spesso anni di studi, ricerche, restauri ed expertise per offrire al mercato opere inedite, rare e in condizioni ottimali di conservazione, un criterio fondamentale soprattutto nel settore dell’antico.

Anche le gallerie di recente fondazione o dirette da giovani galleristi mantengono questi elevati standard. Tra queste, tornano a Firenze Caretto & Occhinegro e Romano Fine Arts, mentre Flavio Gianassi, con sede a Londra, partecipa per la prima volta esponendo una selezione accurata di dipinti e sculture italiane dal XIV al XVII secolo, tra cui una grande croce dipinta di Giovanni da Rimini e tre piccoli tondi di Bicci di Lorenzo. Partecipano per la prima volta anche le prestigiose gallerie estere Lullo Pampoulides di Londra e Rob Smeets di Ginevra.

Su tutte le opere, sia antiche che contemporanee, vigilerà il Comitato di Vetting, composto da 55 esperti dei vari settori (dipinti, sculture, ceramiche, arredi, disegni, argenti). Questo gruppo di studiosi sarà incaricato di verificare ogni singolo oggetto prima dell’apertura ufficiale della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze.

Un primo sguardo alle opere che saranno proposte nella prossima edizione della BIAF conferma, come afferma Fabrizio Moretti, Segretario Generale della manifestazione, che sarà nuovamente la “più importante mostra dell’arte italiana al mondo”.

Botticelli Antichità presenterà una testa del vescovo Andrea de’ Mozzi (1296-1300 circa), attribuita a un collaboratore di Arnolfo di Cambio. Questo frammento del monumento funebre, conservato nella chiesa ormai distrutta di San Gregorio della Pace e oggi parte del Museo Bardini, ha fatto parte della collezione Bardini per decenni. L’opera raffigura un personaggio cruciale per lo sviluppo artistico della Firenze del Duecento. Il vescovo Andrea de’ Mozzi, infatti, ha firmato il contratto con Arnolfo di Cambio per la facciata del Duomo e ha promosso la realizzazione di Santa Croce e dell’Ospedale di Santa Maria Nuova.

Maurizio Canesso, che celebra i trent’anni di attività, propone al mercato italiano una Madonna col Bambino del Bronzino (1525-1526). Questa tavola è una testimonianza straordinaria di un momento cruciale nella carriera del Bronzino: l’influenza di Pontormo è ancora vivida, ma si intravedono già i caratteri distintivi della pittura cristallina e pura tipica della maturità del pittore.

Tra i protagonisti dello stand di Carlo Orsi spicca una Madonna con il Bambino e Santa Maria Maddalena di Tiziano Vecellio, databile tra il 1555 e il 1560. Questo olio su tela è stato riconosciuto come un autentico capolavoro del maestro veneziano da illustri esperti, tra cui Federico Zeri. La qualità esecutiva e l’eccellente stato di conservazione rendono quest’opera superiore persino alle versioni con lo stesso soggetto conservate in musei prestigiosi come il Museo di Capodimonte, gli Uffizi e l’Hermitage di San Pietroburgo.

Altomani & Sons presenta una recente scoperta: un Ritratto della granduchessa Vittoria Della Rovere, realizzato dall’artista marchigiana Camilla Guerrieri (Fossombrone, 1628 - Pesaro, 1690). Questo capolavoro, conservato nella sua cornice originale, celebra la figura della prima emancipazione femminile, unendo il ritratto di una donna a quello di una mecenate di spicco e di una pittrice.

La Galleria Caretto & Occhinegro esporrà un raro Paesaggio Notturno con Storie di Cerere di Jan Brueghel I, detto dei Velluti. L’artista trascorse un fondamentale periodo di viaggio e studio nella Penisola, da Milano fino a Roma, dove la sua fama lo rese uno dei più celebrati pittori fiamminghi. Nell’opera le figure sono le protagoniste di un mito classico incentrato su Cerere e sono realizzate dall’importante pittore Frans Francken II, mentre il paesaggio è di mano del Brueghel.

Colnaghi propone una raffinata Natura Morta con fiori in un vaso di vetro di Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno, 1600 - Roma, 1670), datata circa 1640-1650. Questo delicato dipinto su pergamena, impreziosito da tracce di matita nera e restaurato di recente, evidenzia la maestria della Garzoni, considerata la più grande miniaturista italiana del XVII secolo. Nata nelle Marche da una famiglia di artisti veneziani, si formò a Venezia con Palma il Giovane e successivamente con Tiberio Tinelli, che divenne suo marito.

Orsini Arte e Libri presenta un’opera unica nel suo genere: una coppia di miniature su pergamena dell’artista veneziano Antonio David. Le miniature raffigurano papa Clemente XII (Lorenzo Corsini, 1652-1740) e il nipote cardinale Neri Maria Corsini (1685-1770), entrambe ricavate su un grande foglio di pergamena finemente intagliato.

La Galleria di Alessandra di Castro presenta invece un set rarissimo di otto candelieri in bronzo dorato, lucido e opaco, creato nei primi anni del Settecento dal disegno e dalle forme geniali. Accanto, una tela di Volterrano utilizza magistralmente la tecnica del non-finito per evocare la figura di Onfale, eroina mitologica che sottomise Ercole rendendolo schiavo.

Robilant+Voena presenta un maestoso dipinto di Andrea Appiani, il Ritratto di Achille Fontanelli (1813). Questo dipinto è probabilmente l’ultimo capolavoro ritrattistico dell’artista, che, dopo aver avuto un ictus nello stesso anno, non poté più dipingere. Achille Fontanelli (1775-1838) fu un importante comandante militare delle forze napoleoniche in Italia e, nel 1802, assistente di campo di Napoleone.

La Galleria Tettamanti presenterà un’importante opera di Eliseo Sala, il Ritratto del Rustem Bey (Giovanni Timoteo Calosso, 1854). Conosciuto come Rustem Bey durante il suo servizio presso il sultano Mahmud II dell’Impero Ottomano, Calosso è famoso anche per le sue Mémoires d’un vieux soldat, che sono tra le testimonianze più autorevoli delle Campagne Napoleoniche in Europa.

Società di Belle Arti metterà in mostra un affascinante ritratto di Anna Belimbau, realizzato da Vittorio Corcos nel 1900. Questo dipinto ritrae la moglie dell’amico Adolfo Belimbau in un interno scenografico della loro casa fiorentina, avvolta in una elegante redingote. Sempre del 1900, ma della mano di Medardo Rosso, sarà il busto in cera e gesso Antioco, esposto alla Galleria Gomiero.

Antonacci Lapiccirella porterà un raro pastello divisionista di Umberto Boccioni, il Ritratto di giovane (1905 circa). Questa opera offre uno sguardo privilegiato sul periodo pre-futurista di Boccioni.

Per la prima volta inoltre a BIAF, la Richard Saltoun Gallery presenterà uno stand dedicato a tre significative artiste italiane: Bice Lazzari (1900-1981), nota per il suo approccio minimalista, Franca Maranò (1920-2015), pioniera della ceramica, e Antonietta Raphaël (1895-1975), rinomata scultrice e pittrice. Queste artiste hanno avuto un ruolo cruciale nella definizione dell’arte italiana del dopoguerra e sono state recentemente protagoniste di importanti mostre personali.

Per il Novecento sono annunciate anche opere di Le Corbusier da Tornabuoni Arte, Alberto Savinio da Sperone Westwater con un Notturno del 1950, un De Chirico del 1933 da Farsetti intitolato Le figlie di Minosse (Scena antica in rosa e azzurro II).

Saranno poi 780 gli ospiti che giungeranno da tutto il mondo per l’esclusiva cena di Gala, già sold-out, del 26 settembre a Palazzo Corsini. L’evento sarà curato dalla Gucci Osteria di Massimo Bottura. Altrettanto esclusiva sarà la cena del 27 settembre, che si terrà nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio per un evento di beneficenza a favore della Fondazione Andrea Bocelli. Questa serata offrirà ai partecipanti la possibilità di assistere a una performance di Bocelli e di partecipare a un’asta di beneficenza per sostenere i progetti nazionali e internazionali della Fondazione stessa. L’edizione 2024 della Biennale Internazionale d’Arte di Firenze (BIAF) vede come main sponsor GUCCI.

“La 33esima edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze”, ha commentato la sindaca di Firenze Sara Funaro, “ci offre ancora una volta l’opportunità di immergerci nella bellezza e nella ricchezza dell’arte, grazie alla presenza di 80 gallerie provenienti da tutto il mondo. Un appuntamento che rappresenta ormai un punto di riferimento fondamentale per il collezionismo internazionale e un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati d’arte di ammirare da vicino opere rare e preziose. Un ringraziamento particolare va agli organizzatori, alle gallerie partecipanti e a tutti coloro che contribuiscono a rendere la Biennale un evento di successo e in costante crescita”.

“Questa 33esima edizione è la testimonianza del grande lavoro svolto negli ultimi anni da Fabrizio Moretti”, ha aggiunto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, “che oggi offre a Firenze, alla Toscana e al mondo una Biennale internazionale dell’Antiquariato di altissima qualità grazie alla presenza di antiquari di notevole livello e a pezzi unici ed eccezionali, degni di stare in un museo. Siamo pertanto felici di presentare un evento tanto prestigioso, che con la sua presenza e le sue opere contribuisce ad arricchire la città e la regione di una vetrina tanto importante e autorevole per la nostra arte”.

Presentata la 33° edizione della Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze
Presentata la 33° edizione della Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze


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