All’asta il primo Burri, un Warhol dalla collezione Bertinotti e capolavori appartenuti a Monica Vitti


Il 2 luglio 2025, Finarte presenta a Milano un’asta di Arte Moderna e Contemporanea con 150 lotti: il primo dipinto di Burri, due serigrafie di Warhol dalla collezione Bertinotti e tre opere di grande rilievo appartenute a Monica Vitti.

Un’asta di Arte Moderna e Contemporanea di particolare rilievo si terrà mercoledì 2 luglio 2025 nella storica sede milanese di Finarte. A partire dalle ore 16, in un’unica tornata, verranno battuti circa 150 lotti, selezionati per l’elevato valore storico e artistico. L’esposizione sarà visitabile da venerdì 27 giugno a martedì 1 luglio, con orario continuato dalle 10 alle 19. Tra i lotti più attesi figura Texas (1945), il primo dipinto eseguito da Alberto Burri, realizzato durante il suo internamento nel campo di prigionia di Hereford, in Texas. Medico di formazione, fu proprio in quell’ambiente che Burri intraprese il proprio percorso pittorico. L’opera, proposta con una stima compresa tra i 600.000 e gli 800.000 euro, rappresenta un documento fondativo della sua produzione. È la prima volta che Texas appare sul mercato, segnando un momento di rilievo per i collezionisti e gli studiosi del maestro umbro.

Alberto Burri, Texas (1945; Olio su tela, 47 x 60,5 cm)
Alberto Burri, Texas (1945; Olio su tela, 47 x 60,5 cm)

“Dipingevo tutto il giorno, era un modo per non pensare a tutto quello che mi stava intorno e alla guerra. Non feci altro che dipingere fino alla liberazione”, raccontava Alberto Burri in una nota intervista del 1994. “E in questi anni capii che io ’dovevo’ fare il pittore. (...) I quadri fatti allora sono per me oggi validi come le mie ultime opere, né più né meno in termini di intensità pittorica”.

Di forte interesse anche le tre opere provenienti dalla collezione personale di Monica Vitti. La più rilevante è Bagni misteriosi di Giorgio de Chirico, olio su tela del 1935 (cm 69,7 x 49,7), valutato 400.000–600.000 euro. Il dipinto costituisce una trasposizione pittorica dell’Ospite misterioso, una delle dieci litografie realizzate da de Chirico nel 1934 per il volume Mythologie di Jean Cocteau. Il soggetto che entra nella cabina è un autoritratto dell’artista stesso, elemento che aggiunge ulteriore valore all’opera. Dello stesso autore è Niobe, tempera su tela del 1921 (cm 53 x 42), realizzata durante il periodo fiorentino del pittore, che frequentava assiduamente la Galleria degli Uffizi. L’interesse per l’antichità classica, in particolare per il gruppo scultoreo romano dei Niobidi, emerge chiaramente nel dipinto, che fu esposto nello stesso anno alla personale dell’artista presso la Galleria Arte di Milano. Completa il nucleo proveniente dalla collezione dell’attrice la tempera su carta Compenetrazione iridescente – studio per Penetrazione + spazio, datata 1912, firmata da Giacomo Balla. L’opera, di piccole dimensioni (cm 19 x 26,5), reca sul verso uno studio omonimo a grafite ed è stimata tra i 65.000 e gli 80.000 euro.

Giorgio de Chirico, I bagni misteriosi (1935; Olio su tela, 69,7 x 49,7 cm)
Giorgio de Chirico, I bagni misteriosi (1935; Olio su tela, 69,7 x 49,7 cm)

Di rilievo anche la presenza della collezione di Lella e Fausto Bertinotti, che propone due serigrafie di Andy Warhol tratte dalla celebre serie dedicata a Mao Tse Tung del 1972. Entrambe le opere sono valutate tra i 20.000 e i 30.000 euro ciascuna.

Andy Warhol, Mao (1972; Serigrafia a colori es. 63-250, 91,4 x 90,4 cm)
Andy Warhol, Mao (1972; Serigrafia a colori es. 63-250, 91,4 x 90,4 cm)
Andy Warhol, Mao (1972; Serigrafia a colori es. 82-250, 91,4 x 90,4 cm)
Andy Warhol, Mao (1972; Serigrafia a colori es. 82-250, 91,4 x 90,4 cm)

La raccolta include anche numerose opere di Piero Dorazio, donate personalmente dall’artista ai coniugi in occasione di eventi privati, nonché una grande scultura in ceramica policroma di Giosetta Fioroni e un olio su tela di Titina Maselli, Camion (1976), ulteriore testimonianza dell’ampiezza e coerenza della collezione. Il catalogo include anche opere di artisti molto richiesti dal mercato attuale. In particolare, due composizioni a olio di Salvo: Una torre sassone del 1992 e Ora di pranzo del 2007, entrambe caratterizzate dall’inconfondibile uso del colore e da una sensibilità narrativa che l’artista ha saputo mantenere costante nel tempo. Notevole anche il ricamo Le nuove autonomie(1979, cm 23 x 24) di Alighiero Boetti, con una stima compresa tra i 60.000 e gli 80.000 euro.


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