Ahmet Güneştekin espone alla Galleria Nazionale: memoria e identità in dialogo col presente


Dal 1° luglio al 28 settembre 2025, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ospita la mostra YOKTUNUZdi Ahmet Güneştekin. Un allestimento potente che intreccia scultura, pittura e installazione in un confronto con la storia, il mito e la memoria delle civiltà anatoliche e mediterranee.

Dal 1° luglio al 28 settembre 2025, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma presenta YOKTUNUZ (Eravate assenti), una mostra personale dell’artista turco Ahmet Güneştekin (Batman 1966), a cura di Sergio Risaliti e Paola Marino, con la direzione organizzativa di Angelo Bucarelli. Si tratta della prima volta che Güneştekin espone con una personale all’interno del museo romano, consolidando ulteriormente il legame con l’Italia, paese che ospiterà anche la sua Fondazione, in apertura nel 2026 a Palazzo Gradenigo, a Venezia.

L’esposizione riunisce sculture, dipinti e installazioni monumentali che intrecciano narrazione visiva e impegno civile, ispirandosi alla storia, ai miti e alle leggende delle civiltà anatoliche, mediterranee e mesopotamiche. La scelta delle opere e l’allestimento sono pensati per instaurare un legamea serrato con i capolavori permanenti della collezione del museo, creando un confronto carico di tensione estetica e significato simbolico.

Il fulcro concettuale della mostra risiede nella memoria, intesa come strumento di resistenza e testimonianza. La ricerca artistica di Güneştekin si concentra sulla necessità di dare voce a ciò che viene rimosso, dimenticato o trascurato dai racconti ufficiali della storia. Minoranze, identità marginali, comunità colpite da traumi collettivi e vicende invisibili si impongono come presenze concrete all’interno di un linguaggio espressivo che combina rigore formale e tensione narrativa. La memoria, nel lavoro dell’artista, diventa una forza politica e poetica, che interroga il presente e le sue ferite.

Allestimento della mostra YOKTUNUZ (Eravate assenti) alla Galleria Nazionale
Allestimento della mostra YOKTUNUZ (Eravate assenti) alla Galleria Nazionale di Roma

Collocata nella sala neoclassica della Galleria, l’opera YOKTUNUZ si confronta visivamente e concettualmente con il gruppo marmoreo Ercole e Lica di Antonio Canova, con l’intento di amplificare la tensione drammatica attraverso un contrasto materico e cromatico. La scultura di Canova, scolpita con intensa purezza formale, viene affiancata da un’enorme composizione nera che misura 12 metri di base per 4,5 metri di altezza, composta da centinaia di oggetti quotidiani. I frammenti provengono in parte dalle macerie di Diyarbakir, città patrimonio UNESCO teatro di scontri durante il conflitto tra Turchia e popolazione curda, e in parte dalle rovine della provincia di Hatay, colpita dal terremoto del 2023.

La monumentalità dell’installazione e la natura dei materiali impiegati danno vita a un compianto collettivo, che vuole andare oltre il riferimento geografico o politico, per diventare rappresentazione universale della perdita, della distruzione e dell’assenza. La memoria individuale e quella collettiva si fondono in una forma artistica che impone allo spettatore una riflessione non pacificata, che passa attraverso lo sguardo e si radica nel corpo.

Oltre all’installazione, la mostra include una selezione di opere che continuano a esplorare le grandi tematiche care all’artista: l’esodo, le migrazioni, i confini culturali e geografici, il senso di comunità e la contaminazione religiosa. Le rappresentazioni adottate da Güneştekin si rifanno a epoche e culture antiche, restituendo una visione stratificata del Mediterraneo come spazio di incontro, conflitto e scambio. I riferimenti figurativi alle tradizioni dell’Anatolia e della Mesopotamia si caricano quindi di nuove interpretazioni, rese attuali dalla materia e dalla composizione.

L’approccio polifonico del linguaggio espressivo dell’artista è immaginato per tenere insieme dimensione visiva, stratificazione simbolica e tensione politica. La scelta della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea come luogo della mostra vuole assumere un valore ulteriore, ponendo l’arte di Güneştekin in relazione con i grandi maestri dell’Ottocento e del Novecento. Il legame con le opere della collezione permanente è infatti inteso come una precisa volontà di radicare il discorso dell’artista nel tessuto della storia dell’arte occidentale, per sottolineare affinità, divergenze e convergenze tra culture differenti.


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