La Spezia, la mostra di Sabrina D'Alessandro che recupera le parole perdute


Dal 9 ottobre 2021 al 20 marzo 2022 il CAMeC (La Spezia) ospita la personale “Resurrezioni, Insurrezioni, Azioni 2009-2021”, di Sabrina D’Alessandro, artista che trasforma in opere d’arte le parole in disuso.

Dal 9 ottobre 2021 al 20 marzo 2022, il CAMeC - Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia ospita la mostra Resurrezioni, Insurrezioni, Azioni 2009-2021, personale di Sabrina D’Alessandro (Milano, 1975), artista e linguista nota per il suo “URPS - Ufficio Resurrezione Parole Smarrite”, fondato nel 2009, un progetto che ricerca parole desuete o poco usate per riportarle all’attenzione, trasformate in opere d’arte visiva e performativa (video, sculture, installazioni, azioni), ma anche in libri e rubriche illustrate. Alla mostra spezzina va dunque in scena il pluriennale lavoro di ricerca e divulgazione dell’artista milanese, che ha creato un nuovo connubio tra arte e lessicografia, contribuendo in modo sostanziale a ispirare anche l’interesse per il tema delle parole rare o in via di estinzione, oggi sempre più diffuso in ambito accademico, editoriale, mediatico. La mostra ripercorre i momenti cardine del lavoro dell’artista dall’anno di fondazione dell’Ufficio Resurrezione a oggi e si articola negli spazi del piano 0 del Centro.

Il percorso si apre con le Parole parlanti (2001-2021), attraverso cui Sabrina D’Alessandro restituisce ai vocaboli ritrovati (come “seperoso”, “raplaplà”, “redamare”) il loro valore di opere d’arte. Nella stessa sala è possibile trovare l’opera in marmo, acciaio e ottone intitolata Farlingotto, una “scultura poliglotta che insegna a tacere in 12 lingue” (2020, in arrivo dal Museo d’arte per bambini di Santa Maria della Scala a Siena). Ancora, a parete, un quadro-archivio che contiene parole amate “benché non ancora resuscitate” (2010). Nella sala successiva è possibile vedere opere basate sulla dimensione antropologica e psicologica, come i “ritratti della personalità” (2010-2016), macchine “psicomagiche” prodotte dal Sabrina D’Alessandro dopo aver vissuto per due giorni nella casa del soggetto ritratto e aver partecipato al suo quotidiano: ritratti dell’anima, in cui il processo relazionale diventa parte integrante dell’opera. È poi allestita la XVI tappa del Terriculoso Censimento Peculiare, installazione itinerante che invita il pubblico a scegliere “la parola del passato che esprime il difetto umano più diffuso nel presente”. L’installazione, portata dall’artista in varie città europee, ma anche tra i detenuti di un carcere e i frati di un monastero, è accompagnata da un video documentale e dalle Computazioni, che traducono i risultati del Censimento in opere cromatiche. Chiude la sala l’installazione inedita Redamare, verbo che significa “amare e al contempo essere amati”, e parola con cui D’Alessandro ha composto il gioco della campana, “un invito a percorrerne lo schema sillabando il verbo, e a farlo proprio attraverso la dimensione ludica”. Infine, la sala 3 presenta una panoramica delle opere video di Sabrina D’Alessandro, dalle poetiche video-parole (2010-2013), “frammenti di bellezza” ripresi per caso e poi associati a una parola, ai binomi linguistici mimati dalla “Divisione Mutoparlante” (2015), passando per le poliglotte Parole al balcone (allestite a Suzzara nel 2018 e declamate da una banda musicale) e la visionaria Guizzìpeda, una gara podistico-linguistica tenutasi nel 2021 in Sardegna e in cui i corridori hanno dato il loro fiato e le loro gambe alle parole del respiro. Fino alla parola antichissima e modernissima ritrovata durante la quarantena del 2020, “Affatato”, ovvero “invulnerabile per incantamento”.

“La ricerca di Sabrina D’Alessandro”, scrive Pietro Gaglianò, autore del testo critico in catalogo, “scardina le partizioni disciplinari e mette in discussione le tassonomie del contemporaneo fino al punto che questo dérèglement diventa esso stesso forma. La declinazione della parola, e del suo ramificato portato simbolico, in formati tangibili sfocia in una serie di esiti che invece di chiudersi nella definitezza dell’opera si aprono per riverberare in molti altri mondi”.

Il lavoro di Sabrina D’Alessandro esplora il rapporto tra parola e immaginario, combinando arte e linguistica. Nel 2009 l’artista fonda l’URPS (Ufficio Resurrezione Parole Smarrite), “Ente preposto al recupero di parole smarrite benché utilissime alla vita sulla Terra”. Il suo lavoro, segnalato dall’Enciclopedia Treccani, è stato esposto in luoghi pubblici e privati dell’arte e della cultura in Italia e all’estero ed edito, tra gli altri, da Rizzoli (Accendipensieri, 2021 e Il Libro delle Parole Altrimenti Smarrite, 2011), la Domenica del Sole24Ore (Dipartimento Parole Imparavolate, 2016-2017), Sky Arte (Divisione Mutoparlante, 2016). Nel 2018 il 50º Premio Suzzara premia e produce le sue opere d’arte pubblica Parole al balcone e Fannònnola. Dal 2016 porta avanti un censimento sui difetti umani in forma di installazione itinerante, ospitata da varie città italiane ed europee tra cui San Pietroburgo in occasione della XVI Settimana della Lingua Italiana nel Mondo. Nel 2020 due sue opere entrano a far parte della Collezione Farnesina e il portale Treccani dedica uno speciale al lavoro dell’Ufficio Resurrezione analizzandone i vari campi d’azione (dalla ricerca lessicografica alla messa in scena delle parole attraverso opere d’arte visiva e performance, dai prodotti editoriali ai progetti didattici in collaborazione con scuole e musei). Per approfondimenti visitare il sito di Sabrina D’Alessandro e quello dell’ufficio.

Il Dipartimento educativo del Centro inoltre, attraverso l’ultimo volume di Sabrina D’Alessandro, intitolato Accendipensieri, edito da Rizzoli nel 2021 e rivolto all’infanzia, ha progettato dei percorsi dedicati alla sensibilizzazione della lingua italiana rivolti alle scuole primarie. Il Museo è aperto al pubblico da martedì a domenica dalle 11:00 alle 18:00 (chiuso il lunedì, Natale, Capodanno). Ingresso intero euro 5, ridotto euro 4, ridotto speciale euro 3,50. Nel corso della mostra sarà presentato il catalogo, corredato da un testo critico di Pietro Gaglianò e da un ricco apparato iconografico. Per informazioni: tel. +39 0187 727530, camec@comune.sp.it, o visitare il sito del CAMeC.

Nell’immagine, una sala della mostra. Foto di Enrico Amici

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraSabrina D'Alessandro. Resurrezioni, Insurrezioni, Azioni 2009-2021
CittàLa Spezia
SedeCAMeC - Centro Arte Moderna e Contemporanea
DateDal 09/10/2021 al 20/03/2022
ArtistiSabrina D'Alessandro
TemiArte contemporanea

La Spezia, la mostra di Sabrina D'Alessandro che recupera le parole perdute
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