Dal 1° novembre 2025 all’8 marzo 2026 il PAV – Parco Arte Vivente di Torino ospita La Sagesse des lianes (La saggezza delle liane), mostra personale dell’artista Binta Diaw, curata da Marco Scotini. L’esposizione si inserisce nel percorso che il centro torinese ha dedicato negli ultimi anni ai rapporti tra natura, corpo femminile e pensiero decoloniale, dopo le personali di Navjot Altaf, Arahmaiani e Regina José Galindo. Il titolo scelto rimanda alla liana, pianta rampicante capace di adattarsi a condizioni difficili e di creare reti vitali tra gli alberi della foresta. La liana diventa metafora di alleanza, resistenza e resilienza collettiva, temi centrali nella ricerca dell’artista. Attraverso installazioni ambientali, materiali organici e riferimenti storici, Diaw affronta questioni legate alla memoria diasporica afrodiscendente, alla sopravvivenza ecologica e alla resistenza femminile. Nata a Milano nel 1995 da genitori senegalesi, Diaw ha sviluppato una pratica artistica che intreccia ecologia, femminismo e storia coloniale. Nei suoi lavori corpo, natura e identità entrano in relazione attraverso materiali simbolici come la terra e i capelli sintetici, trasformati in strumenti di trasmissione culturale e di resistenza poetica.
Al centro della mostra figurano due opere già note nel panorama internazionale. Dïàspora (2021), presentata alla Biennale di Berlino nel 2022, è un’installazione composta da una struttura sospesa simile a una ragnatela, realizzata intrecciando trecce di capelli. L’opera richiama la resistenza silenziosa delle donne schiavizzate, che utilizzavano i capelli come luogo di nascondiglio per semi e mappe, trasformando così la materia corporea in archivio vivente e in spazio clandestino di sopravvivenza. Accanto a essa, Chorus of Soil (2019) riproduce la pianta della nave negriera Brooks, tra le immagini più note legate alla tratta atlantica degli schiavi. L’installazione, composta da terra e semi, richiama le sagome dei corpi schiavizzati, trasformandole in germinazioni vegetali. In questo modo, la rappresentazione di oppressione si converte in giardino di memoria e rinascita.
Il percorso espositivo comprende anche altri lavori importanti. Paysage Corporel e Ritual esplorano la possibilità di considerare il corpo dell’artista come paesaggio, grazie all’uso di gessetti e materiali naturali. In Juroom ñaar, colonne di carbone e trecce annodate rimandano al sacrificio delle donne del villaggio senegalese di Nder, che nel 1819 scelsero il suicidio collettivo pur di non cadere in schiavitù. L’opera è accompagnata da voci in lingua wolof, richiamando la tradizione orale dei griot. Il percorso si completa con Essere corpo, opera video che mette in relazione memoria, corpo e natura. La proiezione trasforma lo spazio espositivo in luogo di attraversamento e relazione con il vivente, suggerendo un approccio corale in cui la dimensione estetica e quella politica si sovrappongono. Le installazioni si sviluppano in un allestimento composto da tappeti di terra, strutture sospese ed elementi tessili intrecciati. L’impianto scenografico richiama i percorsi sinuosi delle liane nella foresta e dà forma a un paesaggio condiviso, in cui arte e natura dialogano con questioni sociali e storiche.
Con La Sagesse des lianes, il PAV conferma la propria linea di ricerca orientata alla costruzione di una nuova ecologia politica, che intende ripensare i rapporti tra arte, natura e società globale. La mostra si inserisce quindi in un programma che punta a mettere in discussione narrazioni dominanti, valorizzando prospettive decoloniali e nuove immagini di comunità e appartenenza.
Parallelamente all’esposizione, il 10 dicembre 2025 le AEF/PAV (Attività Educazione Formazione) propongono Wunderkammer d’Altrove, un corso di formazione dedicato agli insegnanti delle scuole piemontesi. L’iniziativa rientra nel progetto aulArte, sostenuto dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, con l’obiettivo di favorire l’accesso dei docenti ai luoghi di cultura attraverso attività basate sulle pratiche dell’arte contemporanea. Per scuole e gruppi sono previsti anche percorsi didattici specifici. Tra questi, Radici volanti è un laboratorio in movimento che si svolgerà sia negli spazi interni del museo sia nel parco di 23.500 metri quadrati che circonda il PAV. I partecipanti, guidati da un approccio collettivo, saranno invitati a produrre una catena tessile punto dopo punto, da utilizzare per legarsi gli uni agli altri in un’azione condivisa di carattere ludico. La mostra La Sagesse des lianes è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino.
Binta Diaw (Milano, 1995) è un’artista visiva italo-senegalese attiva a livello internazionale. Cresciuta tra Italia e Senegal, si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e all’École d’Art et de Design di Grenoble, in Francia. La sua pratica comprende installazioni, sculture, video, fotografia e performance, ed è caratterizzata da una riflessione filosofica sui fenomeni sociali contemporanei: migrazione, identità diasporica, senso di appartenenza e questioni di genere. Nei suoi lavori utilizza materiali naturali e simbolici, come terra, gesso, corde, capelli sintetici o bandiere arrotolate, per costruire un linguaggio plastico che mette al centro l’esperienza fisica e sensoriale dello spettatore, invitato a confrontarsi con il proprio posizionamento nel mondo e con il significato dell’opera.
L’artista adotta prospettive afro-diasporiche, intersezionali e femministe, ponendosi in chiave critica rispetto alla visione eurocentrica dominante. Le sue opere esplorano i diversi livelli dell’identità, personale, in quanto donna nera in un contesto europeizzato, e collettiva, legata a un continente attraversato da storie e geografie complesse. Il suo lavoro mira a dare voce a memorie marginalizzate e a promuovere una visione del presente più inclusiva e plurale.
Le sue creazioni fanno parte di collezioni private e sono state presentate in numerose mostre personali e collettive presso istituzioni italiane e internazionali, tra cui MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Roma), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Museo Madre (Napoli), Liverpool Biennial (Regno Unito), Berlin Biennale (Germania), Istituto Svizzero di Roma, Istituto Italiano di Cultura di Dakar, Express Newark (Stati Uniti), Fondazione Nicola Trussardi (Milano), Gwanju Biennale (Corea del Sud), Magasin CNAC (Grenoble), Museo Novecento (Firenze), Palazzo Grimani (Venezia), Institut Culturel Italien de Paris, FRAC Alsace (Francia), Castello di Rivoli (Torino), Bamako Encounters (Mali), Murate Art District (Firenze), Centrale Fies (Dro), Museion (Bolzano), Galerie Cécile Fakhoury (Parigi, Dakar, Abidjan) e Prometeo Gallery (Milano).
Titolo mostra | La Sagesse des lianes | Città | Torino | Sede | PAV – Parco Arte Vivente | Date | Dal 01/11/2025 al 08/03/2026 | Artisti | Binta Diaw | Curatori | Marco Scotini | Temi | Arte contemporanea |
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