Firenze, il Museo del Novecento porta le sue opere d'arte in scuole, penitenziari, ospedali e case private


Il Museo del Novecento di Firenze lancia il progetto ’Outdoor’, con cui porta opere della sua collezione presso scuole, penitenziari, ospedali, case private.

Il Museo del Novecento di Firenze lancia il progetto Outdoor, una novità assoluta in fatto di valorizzazione: attraverso questa iniziativa, infatti, l’istituto fiorentino farà uscire dalle proprie porte alcune delle opere della sua collezione per portarle temporaneamente presso soggetti come scuole, ospedali, penitenziari, residenze per anziani, biblioteche, aziende e anche case private. L’iniziativa, spiega una nota, “risponde al duplice intento di promuovere la conoscenza delle raccolte del Comune di Firenze intercettando e mettendo al centro pubblici diversi in contesti quotidiani, talvolta anche molto lontani dalla dimensione museale, e di favorire un incontro diretto con l’opera d’arte, mettendo in luce anche aspetti della sua storia ed esistenza materiale. L’esposizione, dedicata di volta in volta ad una singola opera, sarà accompagnata dalla presenza di un mediatore che presenterà l’artista e il suo lavoro”. Il progetto è stato ideato dal direttore artistico del Museo Novecento, Sergio Risaliti, e realizzato dall’Associazione MUS.E, grazie al contributo di alcuni sponsor tecnici (Apice, Magjlt e Rossella Lari). L’idea è quella di garantire una maggiore valorizzazione delle collezioni civiche, anche al di fuori delle mura del museo, e la nascita di relazioni con altre istituzioni del territorio.

La prima adesione al progetto Outdoor è arrivata dall’istituto comprensivo Oltrarno di via dei Cardatori, che mercoledì 14 novembre ha visto le classi 3^A e 3^E della Scuola Secondaria di primo grado inaugurare la fase sperimentale del progetto. I piccoli studenti hanno assistito all’arrivo dell’opera Natura morta con carpa e conchiglie e limoni nel paesaggio di Pomposa di Filippo De Pisis (Ferrara, 1896 - Brugherio, 1956), e alle operazioni di disimballaggio. Ad una breve analisi da parte di un restauratore, coinvolto nel progetto, ha fatto seguito un’introduzione sull’opera e sull’attività dell’artista da parte del dipartimento di mediazione culturale dell’Associazione MUS.E. Il progetto prevede anche una fase laboratoriale e una di lavoro autonomo con gli insegnanti. Le prossime opere che usciranno per la “trasferta” saranno l’Albero viola e casa bianca di Severo Pozzati e le Figure nello spazio di Virgilio Guidi.

“Proseguiamo nel percorso intrapreso con il progetto de ’Le Chiavi della Città’”, ha sottolineato l’assessore all’educazione Cristina Giachi, “con il quale cerchiamo di portare nelle scuole la ricchezza del nostro territorio e della nostra città. Grazie ad ’Outdoor’ i nostri cittadini più giovani potranno scoprire cosa significa prendersi cura di un’opera d’arte: il trasporto, il restauro, la conservazione. L’auspicio è che sempre più insegnanti scelgano di accogliere opere d’arte in classe”.

“Molte azioni sono necessarie per valorizzare e divulgare arte”, spiega il direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti. “La mediazione culturale all’interno di un museo è la prima tra queste. Abbiamo immaginato di creare un ulteriore collegamento tra le opere della collezione e il pubblico, invertendo la direzione. In questo caso sono le opere che raggiungono le persone nel loro habitat quotidiano. In primis i bambini e i ragazzi nelle scuole. Ci sposteremo, però, anche negli ospedali, nei luoghi di detenzione, nelle aziende e perfino nelle case private. Immaginate la sorpresa! Un quadro arriva in classe direttamente dal museo. Che emozione. Una famiglia ospita una scultura per una sera. L’azienda si ferma per un’ora per dedicarsi alla contemplazione di un’opera d’arte. Quale privilegio! Per un giorno essere custodi di un bene prezioso come l’arte. Una volta in classe faremo capire come si preserva nella sua cassa il dipinto. Saremo in compagnia di un restauratore in camice bianco per analizzare il manufatto con lenti speciali. Lo storico dell’arte che racconterà aneddoti sulla vita e illustrerà i significati riposti. Oltre al funzionario della sovrintendenza. Siamo convinti di collaborare alla crescita dell’amore per l’arte, senza cui parole come tutela e conservazione rischiano di rimbalzare a vuoto”.

Per visitare il sito del Museo Novecento potete cliccare qui.

Nell’immagine: Filippo De Pisis, Natura morta con carpa e conchiglie e limoni nel paesaggio di Pomposa (1931; olio su tela; Firenze, Museo del Novecento)

Firenze, il Museo del Novecento porta le sue opere d'arte in scuole, penitenziari, ospedali e case private
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