Parma, apre l'Ala Nuova del Museo Archeologico alla Pilotta, con ceramiche e sezione egizia


A Parma, aperta dal 22 dicembre l’Ala Nuova del Museo Archeologico della Pilotta, con la sala ceramiche e la sezione egizia, quest’ultima progettata per far sentire il pubblico nel ventre della necropoli di Luxor. 

Ha aperto al pubblico dal 22 dicembre un nuovo percorso nel Complesso della Pilotta di Parma, l’Ala Nuova del Museo Archeologico. La parte dell’edificio costruita a cavallo tra Otto e Novecento svela dunque opere mai viste: in particolare, il pubblico della Pilotta potrà visitare la Sala ceramiche dominata da un maestoso soffitto a cassettoni, occultato alla vista negli anni Cinquanta da un enorme piano in calcestruzzo, e ora meticolosamente restaurato, e le Sale egizie, create ad imitazione delle tombe ipogee dei faraoni. L’Ala Nuova arricchisce dunque il percorso tra le collezioni antiquarie del ducato parmense, dedicato alle acquisizioni di antichità provenienti dal mondo intero e non dal territorio, avvenute tra Sette e Novecento.

L’Ala Nuova è il frutto di tre cantieri paralleli: la creazione di una nuova sala ceramiche, la realizzazione di una sezione interamente dedicata alle collezioni egizie del ducato, raccolte in particolar modo sotto la ducea di Maria Luigia ed il restauro delle facciate di pertinenza disegnate dall’architetto di corte, uno dei più importanti del neoclassicismo europeo, Ennemond Alexandre Petitot, sul Cortile della Cavallerizza. Nella Sala ceramiche gli interventi di ripristino e di riqualificazione del possente, elegante soffitto ligneo a cassettoni, di restauro e di riposizionamento del lungo tavolo ligneo su cui era esposto il Trionfo da Tavola, ritrovato in uno dei depositi della Galleria Nazionale, hanno permesso di restituire al pubblico, in un adeguato contesto espositivo, le pregevoli collezioni greche, etrusche, italiche e romane del Museo. Le ceramiche, acquistate nell’Ottocento per il Museo Ducale dal direttore del museo Lopez per dotare il museo di un campionario delle produzioni ceramiche greche e italiche, sono esposte secondo un allestimento che le colloca singolarmente o a piccoli gruppi, in ordine cronologico, entro teche di vetro poggiate sul tavolo, riprendendo la conformazione originaria della sala e ispirandosi liberamente, dal punto di vista estetico e concettuale, alla celebre Sala Etrusca realizzata nel 1855 da Palagio Palagi per il re Carlo Alberto di Savoia al castello di Racconigi.

Nelle quattro vetrine a muro collocate sulla parete nord sono esposti una notevole sequenza di bronzi (un elmo, due brocche, una cista, una Vittoria alata e due piccole sfingi), le collezioni luigine di bronzetti etrusco italici, ex-voto in terracotta e specchi etruschi, un’urna cineraria chiusina in terracotta, in un allestimento volto a valorizzare le caratteristiche tipologiche, i temi trattati nelle raffigurazioni, e le tecniche di decorazione. Al centro della parete sud della Sala è stata sistemata una quinta vetrina che ospita il bassorilievo, fondo di bacile, raffigurante la divinità Oceano. Quattro statue sono collocate fra le cinque finestre che si affacciano sul Lungoparma, mentre sul lato opposto, fra le due porte, sono collocati una testa e cinque busti; statue e busti, così come i leoni di età romana posti all’ingresso del museo, sono recentemente stati oggetto di un intervento di pulitura e di restauro finanziati dal Lions Club Parma Host.

Proseguendo il percorso si giunge nella Sala egizia: gli importanti reperti della collezione egizia qui riuniti sono accompagnati da un apparato informativo che consente di capirne storia, significato e vicende, il tutto in un ambiente progettato per evocare le camere funerarie da cui questi millenari reperti provenivano. Attraversando un corridoio con il soffitto ribassato che allude al percorso nel ventre della terra che caratterizza le necropoli di Luxor, il visitatore si troverà all’interno di due sale dove, in teche appositamente concepite e in nicchie, potrà ammirare i corredi funerari, i bellissimi sarcofagi e la mummia della collezione parmense (reperti di cui è programmato a breve un intervento di restauro condotto in loco dagli specialisti, alla presenza dei visitatori).

Quanto ai singoli documenti e reperti, la nuova Sezione Egizia si apre con alcuni lavori (testi e tavole) dell’egittologo Ippolito Rosellini, giovane collega di Jean-François Champollion durante la spedizione franco-toscana in Egitto nel 1828, finanziata da re Carlo X di Francia e dal granduca Leopoldo di Toscana. La spedizione toccò tutti i grandi luoghi dell’Egitto faraonico e produsse un’enorme quantità di documenti, copie di testi geroglifici, disegni e casse di antichità. Rossellini prima e gli eredi di Champollion poi pubblicarono il resoconto di quella spedizione accompagnandolo con grandi tavole a volte acquerellate e i primi fascicoli dell’opera vennero donati alla nascente biblioteca del Museo di Antichità dalla duchessa Maria Luigia e oggi sono esposti accanto al papiro di Amenothes, acquisito dal Museo nel 1830.

Alla riqualificazione degli spazi interni di quest’Ala Nuova, corrisponde il rifacimento e il restauro dei prospetti esterni, in questo caso di una delle facciate neoclassiche più importanti d’Italia nonché del giardino su cui affaccia, ricavato sulle rovine dell’antica cavallerizza ducale.

L’apertura dell’Ala Nuova del Museo Archeologico rappresenta un nuovo capitolo del restauro e del riallestimento della Pilotta, cominciato nel 2017 sotto la direzione di Simone Verde (leggi qui la nostra recente intervista): tra il 2018 e il 2021 sono state aperte circa 10 nuove sezioni tra cui la Sala del Trionfo, dedicata alle arti decorative, l’Ala Farnese, dedicata all’arte a Parma nel Cinquecento, l’Ala ovest, dedicata alla pittura italiana dalle origini al 1500, la Rocchetta con il percorso Ottocento e il Mito di Correggio. Il riallestimento della Pilotta si concluderà nel 2022 con una grande mostra sulle collezioni dei Farnese a coronamento di quattro anni di lavori: si tratterà di una rassegna che riporterà a Parma numerosi capolavori un tempo nelle raccolte farnesiane e oggi nei musei di tutto il mondo.

I lavori proseguiranno: dopo l’apertura natalizia dell’Ala Nuova, a gennaio è prevista quella del nuovo Museo Bodoniano, collocato nel cuore di un’ala tutta nuova della Biblioteca Palatina, a firma di Guido Canali e ottenuta tramite la chiusura e la riqualificazione di uno spettacolare portico a tre navate finora estremamente degradato; a febbraio ci sarà l’inaugurazione dell’Ala Ovest e dell’Ala Nordcompletamente rinnovate, che ospiteranno una nuova sezione sulla pittura Fiamminga le cui opere, circa una cinquantina, sono state in gran parte sottoposte a restauro e verranno messe in relazione all’arte manierista del ducato, nonché le sale dedicate alla pittura italiana ed europea del Sei e del Settecento; a fine marzo, infine, l’apertura della mostra sulle collezioni dei Farnese che segnerà la fase conclusiva che porterà all’inaugurazione generale della Nuova Pilotta.

Parma, apre l'Ala Nuova del Museo Archeologico alla Pilotta, con ceramiche e sezione egizia
Parma, apre l'Ala Nuova del Museo Archeologico alla Pilotta, con ceramiche e sezione egizia


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