Un'opera di Artemisia Gentileschi recentemente scoperta finisce in asta da Sotheby's


Finisce sul mercato un’opera di Artemisia Gentileschi recentemente scoperta: il David con la testa di Golia, che solo cinque anni fa cercava un museo che la potesse esporre, adesso va in asta da Sotheby’s. La stima è di 1-2 milioni di sterline.

Va in asta da Sotheby’s a Londra il prossimo 3 luglio il David con la testa di Golia di Artemisia Gentileschi, una delle più recenti aggiunte al catalogo della pittrice. L’opera è nota agli studiosi da tempo, ed era salita agli onori delle cronache nel 2020, quando il suo proprietario, un collezionista inglese, cercava un museo che la potesse esporre. All’epoca, il dipinto era stato anche restaurato, dal professionista inglese Simon Gillespie, che aveva sottoposto il dipinto a un’accurata pulitura che aveva consentito di ritrovare la firma di Artemisia, posizionata sulla spada di Davide, e quindi trovare un elemento in più a favore dell’autografia, che comunque ormai trovava già un largo riscontro presso gli studiosi.

Il dipinto rappresenta una scena carica di tensione emotiva, risolutezza eroica e profonda intensità drammatica: andrà in asta con stima 1-2 milioni di sterline (1,18-2,36 milioni di euro). Al momento non sono note fonti contemporanee che lo citino: il primo testo che lo menziona risale al 1798, dopodiché lascia una breve traccia nel primo Ottocento per poi scomparire del tutto, fino a che, nel 1996, non viene riscoperto da Gianni Papi, che lo pubblica sulla rivista Nuovi studi come opera di Artemisia Gentileschi. Inizialmente, l’attribuzione non trova il favore di un altro esperto di Artemisia, Raymond Ward Bissell, che riteneva il dipinto opera della cerchia di Simon Vouet. La critica non si sarebbe più pronunciata sul dipinto fino al 2013, anno in cui Francesco Solinas pubblica un saggio nel catalogo della mostra su Artemisia Gentileschi a Palazzo Blu (Pisa), in cui l’opera viene ritenuta una ripetizione autografa di un dipinto che Joachim von Sandrart aveva visto a Napoli (“la meno vibrante e più ferma derivazione”). Ancora, quattro anni dopo rimaneva su di una posizione prudenziale Roberto Lattuada, che citando Papi e Bissell la riteneva una versione con varianti di un’altra composizione, senza però sbilanciarsi ritenendo difficile giudicare l’attribuzione sulla base della vecchia fotografia in bianco e nero.

Infine, nel 2020, il nuovo studio di Gianni Papi, assieme a Tracey Chaplin e a Simon Gillespie, sul Burlington Magazine, per riaffermare l’attribuzione ad Artemisia (si parlava allora di una “Artemisia Gentileschi riscoperta”). Conferme, in seguito, sono arrivate da Letizia Treves, Sheila Barker e Maria Cristina Terzaghi.

Artemisia Gentileschi, Davide e Golia (1639 circa; olio su tela, 201 x 133 cm; Collezione privata)
Artemisia Gentileschi, Davide e Golia (1639 circa; olio su tela, 201 x 133 cm; Collezione privata)

Realizzato nel periodo che segna il pieno apice della carriera dell’artista, probabilmente intorno agli anni Trenta-Quaranta del Seicento, il dipinto mostra il giovane Davide nel momento immediatamente successivo alla vittoria contro Golia. Il suo sguardo determinato e la posa composta sottolineano una quieta potenza, più psicologica che fisica. È un’immagine di controllo, non di trionfalismo. Secondo la scheda di catalogo di Sotheby’s, si tratta di un dipinto realizzato probabilmente in Inghilterra, dove Artemisia si era trasferita per qualche tempo, per re Carlo I, e da allora non avrebbe più lasciato la Gran Bretagna. Si registrano anche due passaggi in asta: il primo nel 1975, sempre da Sotheby’s, con attribuzione a Giovanni Francesco Guerrieri (era andato invenduto), e poi nel 2018, da Hampel a Monaco di Baviera, dove figurava inizialmente come generico dipinto della scuola di Caravaggio, anche se poi l’attribuzione venne corretta e il dipinto venduto come opera di Artemisia Gentileschi. Per dare un’idea di come sia cambiata nel tempo la considerazione nei riguardi di quest’opera, si pensi che all’epoca venne venduta per 104mila euro: fu l’attuale proprietario ad acquistare il dipinto.

Il dipinto incarna la visione di Artemisia: la composizione è diretta, sobria e moderna nel modo in cui la violenza è suggerita piuttosto che mostrata. A differenza di molte rappresentazioni contemporanee, il Davide di Artemisia non alza la spada né trionfa apertamente: è invece pensieroso, forse anche riflessivo. Questo approccio sottile e penetrante alla narrazione è tipico della pittrice, spesso interessata alla psicologia dei suoi soggetti più che all’azione brutale.

Questo ritorno sul mercato del David con la testa di Golia sotto il nome di Artemisia Gentileschi rappresenta un momento significativo per il mondo delle aste e dell’antiquariato: chi riuscirà ad aggiudicarselo?


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