Roma, scoperti due importanti frammenti seicenteschi di un grande affresco di Ludovico David


Importante ritrovamento a Roma: nella caserma di Piazza del Popolo due grandi opere sono state identificate come frammenti del grande affresco seicentesco di Ludovico David che decorava la cupola dell’Assunta nel Collegio Clementino, demolito nel 1936.

Importante scoperta presso il Comando della Legione Carabinieri “Lazio” in Piazza del Popolo a Roma. Si è infatti appurato che due porzioni d’affresco, di cui non si conosceva né l’autore né la provenienza, che erano conservate alla fine della prima rampa dello scalone monumentale della Caserma “Giacomo Acqua” che è sede del Comando, sono parte di un grande dipinto di Ludovico David (Lugano, 1648 – Roma, post 1709) provenienti dal Collegio Clementino. I dipinti erano ben conservati al termine ma saranno restaurati, e l’intervento inizierà in questi giorni.

Le due frazioni di affresco costituiscono un importante tassello della perduta decorazione pittorica del Collegio Clementino costruito su progetto di Carlo Fontana e distrutto nel 1936 durante i lavori urbanistici che stravolsero il volto delle vie attorno al Mausoleo di Augusto. I due frammenti, che raffigurano Adamo ed Eva, facevano parte della cupola della cappella dell’Assunta, e in particolare dell’affresco raffigurante la Madonna in Gloria contornata da santi e angeli completata nel 1695 dal pittore ticinese Ludovico David.

I due frammenti nella caserma
I due frammenti nella caserma
Adamo
Adamo
Eva
Eva
La presentazione dei due frammenti
La presentazione dei due frammenti
Il Collegio Clementino nel 1887
Il Collegio Clementino nel 1887
La cupola dell'Assunta prima della demolizione
La cupola dell’Assunta prima della demolizione
Dettaglio dell'Adamo ed Eva di Ludovico David nell'affresco della cupola
Dettaglio dell’Adamo ed Eva di Ludovico David nell’affresco della cupola

“Abbiamo preservato questa opera per decenni”, ha dichiarato il Generale di corpo d’Armata Antonio de Vita, comandante della Legione Carabinieri Lazio, “e una volta scoperto il suo valore artistico siamo promotori del restauro insieme alla Soprintendenza, che ringrazio per lo studio e il progetto dell’intervento conservativo, e Intesa Sanpaolo che lo sostiene attraverso il progetto Restituzioni. La nostra caserma vuole mantenere uno stretto legame con la città assicurando la fruibilità a tutti i cittadini che potranno ammirare l’opera una volta riportata ai suoi colori originali”.

È grazie a uno studio della Soprintendenza Speciale di Roma che le due sezioni sono state riconosciute essere dello stesso affresco: “Dobbiamo questa scoperta alla pregevole memoria visiva del nostro architetto Alessandro Mascherucci”, spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma, “di questo affresco, infatti, non rimanevano che sbiadite immagini in bianco e nero. Mi piace sottolineare come in poco tempo Carabinieri, Intesa Sanpaolo e Soprintendenza siano riuscite a organizzare un progetto di restauro, già ai nastri di partenza. Una ulteriore dimostrazione della fondamentale importanza della collaborazione tra istituzioni pubbliche e private”.

L’intervento, che terminerà il prossimo settembre, sarà condotto dalla restauratrice Mariarosaria Di Napoli con le più aggiornate tecniche conservative: sarà un restauro aperto al pubblico per iniziative come la Notte dei Musei e le Giornate Fai.

Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, dichiara: “Da oltre 30 anni, grazie a Restituzioni, la nostra Banca si prende cura dei beni d’arte del Paese affiancando le istituzioni pubbliche nel compito di proteggere e valorizzare il patrimonio nazionale. È motivo di orgoglio, in occasione della XX edizione del programma, restituire a nuova bellezza gli affreschi di Ludovico David custoditi nella storica Caserma Acqua in Piazza del Popolo: un’iniziativa che ci vede uniti a importanti realtà italiane come la Soprintendenza Speciale di Roma e il Comando Legione Carabinieri Lazio nel comune impegno a difendere e promuovere la straordinaria ricchezza artistica della Capitale”.

Al termine del restauro, l’opera avrà un nuovo posto, in un’area visitabile all’interno della Caserma “Giacomo Acqua”, edificata nel Quattrocento per volere di papa Gregorio XII come convento dei monaci agostiniani, nel Settecento adibita ad alloggiamento delle truppe di Clemente XII, per poi diventare nel 1870 la prima sede dell’Arma dei Carabinieri nella nuova Capitale.


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