Spoleto, restaurata e di nuovo visibile la Croce del Pellicano, distrutta dal sisma del 2016


In Umbria, a Spoleto, è stata restaurata ed è di nuovo visibile la Croce del Pellicano, importante opera quattrocentesca ridotta in frantumi dal terremoto del 2016.

In Umbria è stata restaurata la Croce del Pellicano, il crocifisso quattrocentesco proveniente dall’Abbazia di Sant’Eutizio di Piedivalle di Preci (Perugia), che può così tornare nel suo territorio dopo il lungo intervento svolto nei laboratori dei Musei Vaticani a seguito della devastazione subita dall’opera durante il terremoto che ha colpito l’Italia centrale nel 2016.

La tavola sagomata, con quattro terminazioni trilobe, tabellone centrale rettangolare ed il perimetro profilato da cornice dorata, è realizzata a tempera su tavola, e durante il crollo della parte absidale dell’abbazia, in seguito alla scossa del 30 ottobre 2016, l’opera è stata fortemente lesionata, tanto da risultare ridotta in ben 33 pezzi. Il grande lavoro di selezione delle macerie ha permesso di recuperare quasi tutti i frammenti.

Secondo lo studioso Pietro Pirri, che esaminò l’opera nel 1960, la Croce del Pellicano, chiamata così per la singolare presenza del pellicano nella cimasa (l’uccello è simbolo di Cristo, in quanto si riteneva in antico che nutrisse i piccoli col proprio sangue), fu realizzata al tempo dell’abate Epifanio de Alemagna (1450-1478). L’opera fu trasferita temporaneamente dopo il terremoto del 1979 al Museo della Castellina, dove avvenne il secondo restauro degli anni 1986-1987, quindi venne ricollocata nella chiesa abbaziale sull’altare maggiore. Assegnata nel 1923 da Umberto Gnoli a Domenico di Giacomo da Leonessa è stata ricondotta nel 1956 a Nicola di Ulisse da Siena, artista documentato tra il 1452 e il 1472, da Francesco Santi per le strette affinità con altre opere certe del pittore. La tavola fu collocata sull’altare maggiore nel 1956. Tutti gli studi successivi hanno confermato la paternità di Nicola di Ulisse, specie per le forti assonanze con il Cristo risorto della Castellina di Norcia; il pittore, presa la cittadinanza nursina, operò tra Cascia, Norcia, Sant’Eutizio, Campi e in terra marchigiana. In considerazione della data presunta dell’altro polittico, eseguito da Nicola di Ulisse per l’Abbazia di Sant’Eutizio (1463 circa), anche la Croce del Pellicano può essere avvicinata a questa datazione.

Prima del restauro sono state svolte indagini presso il Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali, al fine di effettuare uno studio strutturale dell’opera e individuare i materiali costituenti. Successivamente, il Laboratorio di restauro dipinti e materiali lignei, ha avviato l’intervento di restauro. L’importante lavoro ha restituito completezza e leggibilità all’immagine dipinta, riportando letteralmente in vita uno dei più importanti tasselli dell’arte e della storia del luogo.

Dopo essere stata esposta ai Musei Vaticani, la Croce del Pellicano restaurata è visitabile a Spoleto in Sant’Eufemia, fino al 17 settembre 2023, nell’attesa di tornare, a conclusione di lavori, nell’Abbazia di Sant’Eutizio.

Foto della croce prima del restauro: Massimo Achilli per Soprintendenza dell’Umbria.

Spoleto, restaurata e di nuovo visibile la Croce del Pellicano, distrutta dal sisma del 2016
Spoleto, restaurata e di nuovo visibile la Croce del Pellicano, distrutta dal sisma del 2016


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