Una Venere degli Stracci di dieci metri in piazza e tante altre installazioni per Napoli Contemporanea 2023


Presentata Napoli Contemporanea 2023: al via una serie di iniziative pensate appositamente per gli spazi pubblici e i siti museali di Napoli per rafforzare la sua vocazione al contemporaneo. 

Al via Napoli Contemporanea 2023 con mostre e installazioni: la programmazione curata da Vincenzo Trione è stata presentata dal sindaco Gaetano Manfredi. Obiettivo del progetto è rafforzare la vocazione al contemporaneo della città attraverso una serie di iniziative pensate appositamente per gli spazi pubblici e i siti museali da alcuni dei protagonisti dell’arte del nostro tempo. Alla luce dei lavori di ristrutturazione in corso nei diversi siti museali e nell’attesa di destinare nuovi spazi all’arte, numerose iniziative sono state concepite per abitare i luoghi all’aperto e gli ambienti espositivi virtuali. La volontà del sindaco e di tutta l’Amministrazione comunale è creare una relazione diretta con la cittadinanza. In questa prospettiva, la stagione del contemporaneo intende contribuire ad alimentare un processo di riqualificazione urbana coinvolgendo artisti nazionali e internazionali di alto profilo e personalità appartenenti a differenti generazioni che operano sul territorio, invitandole a intervenire in piazze, strade, chiostri, quartieri. Ogni progetto nasce anche in collaborazione con le realtà attive in città, come l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella, al fine di incentivare la formazione dei giovani e la crescita progettuale e professionale del tessuto culturale e artistico del territorio.

A dare il via alla programmazione saranno alcuni interventi destinati a luoghi simbolici del centro storico.

Open. L’arte in centro

Nell’ambito del progetto che raccoglie tutte le installazioni e le mostre negli spazi pubblici del centro storico, verranno inaugurati un’installazione di Antonio Marras, dal titolo Questi miei fantasmi, realizzata al vico di San Pietro a Majella e alle Rampe del Salvatore, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella. L’installazione è accompagnata da un workshop, tenuto presso la FOQUS-Fondazione Quartieri Spagnoli, dall’artista con duecento studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; una versione originale, in scala monumentale, della Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, pensata appositamente per Piazza Municipio; un’installazione di Gaetano Pesce per la Rotonda Diaz in collaborazione con il Conservatorio di San Pietro a Majella.

Tra i principali siti museali inseriti nel programma, il PAN diventerà il primo Museo dell’immagine a livello internazionale: un centro espositivo in cui approfondire il ruolo delle immagini nel panorama artistico contemporaneo. Nelle sue sale si alterneranno mostre dedicate alla fotografia, alla digital art e alle nuove tecnologie, che porranno in relazione nuovi media con i linguaggi tradizionali dell’arte. Oltre ad essere un luogo espositivo, grazie a laboratori e spazi adibiti allo studio e alla sperimentazione, il Museo dell’immagine intende imporsi come vero centro di ricerca dove indagare le nuove frontiere del panorama visivo e ospitare progetti artistici internazionali tesi a esplorare lo statuto delle immagini. Durante il periodo di restauro del PAN, una partnership con il Meet - Digital Culture Center di Milano permetterà la realizzazione di una sperimentale Project Room in Metaverso destinata a diventare una sala permanente del museo.

Alla programmazione del PAN sarà affiancata quella della Casina Pompeiana, che si propone come la nuova casa della performatività contemporanea. Già alla fine degli anni Novanta, quando il Comune ne aveva acquisito la gestione, era stato qui ospitato un programma espositivo all’avanguardia, con una serie di mostre che miravano a veicolare nuovi contenuti nella scena artistica napoletana. Riprendendo l’originaria vocazione sperimentale, si propone di trasformare la Casina Pompeiana in un luogo nel quale ci si possa confrontare, anche attraverso modalità laboratoriali e pratiche collettive, con le ultime tendenze dell’arte contemporanea. A inaugurare questo spazio sarà Ernesto Tatafiore, che interverrà con una sequenza di opere riprodotte sulle facciate della Casina Pompeiana.

Mostre e installazioni site-specific saranno progettate da artisti italiani e internazionali negli spazi della Chiesa di San Severo al Pendino, creando un significativo connubio tra l’unicità dell’architettura e l’intervento artistico. A inaugurare lo spazio sarà una suggestiva opera di Claudio Parmiggiani ispirata alla memoria sacra del luogo.

Arricchiranno la programmazione alcuni progetti speciali, con l’obiettivo di valorizzare interventi in dialogo con le architetture, cogliere le opportunità offerte dai finanziamenti ministeriali e provare a costruire narrazioni fotografiche in grado di rileggere l’immagine della città.

Al Maschio Angioino verrà installata l’opera originale dell’artista Francesco Vezzoli, Lacrime di coccodrillo, vincitrice del Bando Piano per l’Arte Contemporanea, finanziato dal PAC della Direzione Generale Creatività, ideata appositamente per gli spazi del Museo Civico di Castel Nuovo. L’opera consisterà in una scultura site-specific concepita come pezzo unico, ispirata dalla leggenda narrata da Benedetto Croce sul coccodrillo grazie al quale la Regina Giovanna II faceva sparire gli amanti sgraditi.

Sarà attivato il progetto di illuminazione del colonnato della Basilica di San Francesco di Paola a Piazza Plebiscito, firmato da Paolo Sorrentino e Daria D’Antonio, ideato in occasione della realizzazione del film, È stata la mano di Dio, nel 2021.

A un gruppo di giovani fotografi napoletani, guidati da Antonio Biasiucci, sarà affidato il compito di restituire un ritratto della Napoli di oggi attraverso una campagna fotografica. BIASIUCCI LAB ha come oggetto le dieci municipalità di Napoli a cui è stata aggiunta una municipalità “ideale”, quella del mare. Le periferie, le zone centrali, il lavoro, i giovani, i costumi, la cultura sono i temi sui quali, per circa un anno, i fotografi si focalizzeranno, utilizzando ognuno il proprio linguaggio. Ogni luogo o aspetto diventerà per gli abitanti specchio in cui rivedersi e rinsaldare così la propria appartenenza al luogo in cui vivono. Nei mesi di lavorazione, verrà attivata una forte connessione con il territorio, attraverso il coinvolgimento della popolazione, delle associazioni e delle realtà dei quartieri. La campagna fotografica intende inoltre valorizzare le competenze dei giovani fotografi e produrre scatti capaci di rappresentare il presente e restituire un documento artistico e storico inedito, libero da qualsiasi retorica. Le fotografie verranno raccolte in un volume e, in seguito, in una mostra.

A breve sarà pubblicato un bando per il sostegno economico a progetti d’arte. Obiettivi: valorizzare la creatività locale con particolare riferimento alle realtà emergenti e contribuire attraverso i linguaggi artistici contemporanei a diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e a favorire percorsi di rigenerazione urbana. I progetti espositivi verranno accompagnati da una collana di volumi pubblicati dalla casa editrice Electa.

Immagine: Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 2023, per Piazza Municipio, Napoli

Una Venere degli Stracci di dieci metri in piazza e tante altre installazioni per Napoli Contemporanea 2023
Una Venere degli Stracci di dieci metri in piazza e tante altre installazioni per Napoli Contemporanea 2023


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