Per il terzo anno consecutivo, la cripta di San Jacopo in Acquaviva torna a essere un punto di riferimento per l’arte contemporanea a Livorno. Dal 27 giugno al 13 luglio 2025, il comitato il Gioiello dimenticato propone Sancta Sanctorum, personale di Jacopo Dimastrogiovanni (Livorno, 1981), a cura dello storico dell’arte Jacopo Suggi. L’iniziativa conferma la vocazione del sito, uno spazio millenario situato in piazza San Jacopo in Acquaviva, a farsi crocevia di riflessioni tra spiritualità, tempo e linguaggi artistici del presente. La mostra rappresenta un ritorno dell’artista a Livorno, sua città natale, e al contempo un momento di sintesi di una ricerca avviata dieci anni fa.
Dimastrogiovanni, livornese di origine ma trentino d’adozione, si è imposto negli ultimi anni come una delle voci più interessanti della pittura italiana contemporanea. Finalista di premi di rilievo nazionale e internazionale, come il Premio Combat, l’Arte Laguna Prize e l’Exibart Prize, ha esposto in sedi museali e gallerie di prestigio, tra cui il MART di Rovereto, il St. James Cavalier Centre di La Valletta (Malta) e la Mondoromulo Arte Contemporanea di Castelvenere (BN).
Al centro dell’esposizione Sancta Sanctorum si trova una riflessione sul rapporto tra arte sacra e contemporaneità, sviluppata attraverso una selezione di opere che analizzano i temi del vuoto simbolico, della perdita di senso e della memoria collettiva. Il nucleo della mostra ruota attorno al ciclo pittorico Iniuria, avviato nel 2015 in seguito al furto di diciassette capolavori al Museo di Castelvecchio di Verona. Un episodio che colpì profondamente Dimastrogiovanni, inducendolo a una reazione pittorica netta: deformare le immagini, per denunciare la ferita e interrogare il valore intrinseco delle opere sottratte. Le tele della serie Iniuria si caratterizzano per una distorsione visiva calcolata, che altera e sfida la percezione dell’originale, restituendo allo spettatore una forma di arte “svuotata”, testimone di una violazione. È proprio da questa operazione pittorica che si dipana una più ampia riflessione sulla funzione dell’arte sacra nel nostro tempo. In un’epoca segnata da un progressivo spostamento dal sacro verso il secolare, l’artista propone un linguaggio che, pur richiamando stilemi e soggetti della tradizione religiosa, ne ridefinisce i contorni attraverso un gesto pittorico critico e consapevole.
L’allestimento nella cripta contribuisce a rafforzare il senso della mostra. Gli ambienti ipogei, carichi di storia e spiritualità, dialogano con le opere di Dimastrogiovanni generando una tensione tra ciò che è stato custodito nel tempo e ciò che rischia oggi di essere dimenticato. La compresenza tra manufatti storici e arte contemporanea suggerisce un confronto diretto tra il culto e la cultura, tra la visibilità del patrimonio e la sua progressiva marginalizzazione. Tra le opere esposte, spicca un inedito: una personale rielaborazione dell’Immacolata Concezione di Alessandro Gherardini, un tempo conservata nella villa Huygens nella Valle Benedetta e oggi relegata nei depositi della Galleria degli Uffizi. L’opera si inserisce nel discorso più ampio portato avanti da Dimastrogiovanni: l’analisi dell’invisibilità del patrimonio artistico e la responsabilità pubblica nella sua fruizione. L’artista mette in discussione i meccanismi attraverso cui il valore dell’arte viene deciso, conservato, nascosto o esibito. In questo contesto, l’omaggio alla città natale si carica di un’urgenza civile e culturale.
Dimastrogiovanni invita a guardare nuovamente ciò che il tempo e l’abitudine rischiano di offuscare: la stratificazione di significati custoditi nei luoghi, nei dipinti, nei gesti di cura o di abbandono del nostro patrimonio. In occasione dell’apertura, l’artista e il curatore accompagneranno i visitatori in una breve visita guidata, offrendo ulteriori chiavi di lettura per comprendere il percorso espositivo. L’evento, a ingresso gratuito, è promosso dal comitato il Gioiello dimenticato con il patrocinio del Comune di Livorno, del Premio Combat e della Galleria Mondoromulo Arte Contemporanea. La mostra sarà visitabile ogni venerdì, sabato e domenica, dalle 21.00 alle 23.00, fino al 13 luglio.
Jacopo Dimastrogiovanni nasce a Livorno nel 1981. Dopo aver conseguito con lode la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Trento nel 2006, prosegue la propria formazione artistica all’Accademia di Belle Arti “G.B. Cignaroli” di Verona, sotto la guida di Silvio Lacasella, fino al 2011. Dal 2007 avvia una costante collaborazione con gallerie italiane e internazionali. Tra le sue mostre personali si segnalano Ecce omnes (Mondoromulo Arte Contemporanea, Castelvenere – Benevento, 2022), Iniuria (Zaion Gallery, Biella, 2020) e Dialogo (Molesworth Gallery, Dublino – Irlanda, 2012). Dopo aver partecipato alla 54ª Biennale di Venezia (Padiglione Italia, Torino), viene invitato nel 2013 a esporre al MART di Rovereto nella collettiva In risonanza. Istantanee di creatività nel cervello, curata da Gabriele Lorenzoni e Francesca Bacci. Due anni più tardi, presenta il progetto Afterselfie – beyond masks al St James Cavalier Centre di La Valletta (Malta), su invito di Carolina Bortolotti. Nel 2019 si aggiudica il Premio Residenza all’Artkeys Prize, esponendo nel 2020 all’interno del Castello angioino-aragonese di Agropoli (SA). Nel corso della sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti, venendo selezionato per rassegne di rilievo come il Premio Combat (2011), l’Arte Laguna Prize (2022) e l’Exibart Prize (2024 e 2025). Dal 2014 insegna pittura e disegno a Trento, dove attualmente risiede e lavora.
Titolo mostra | Sancta Sanctorum | Città | Livorno | Sede | Cripta di San Jacopo in Acquaviva | Date | Dal 27/06/2025 al 13/07/2025 | Artisti | Jacopo Dimastrogiovanni | Curatori | Jacopo Suggi | Temi | Arte contemporanea, Pittura |